Nuova cura per il tumore al seno: fa crollare il rischio recidiva del 25%. Si tratta di uno dei maggiori successi in oncologia negli ultimi 30 anni. La sopravvivenza a 5 anni raggiunge l’88%.
Tumore al seno, il nuovo studio Natalee
Può essere somministrata nelle pazienti con un tumore alla mammella, meglio se in stadio iniziale, e i risultati della fase III dello studio Natalee, pubblicati sul New England journal of medicine, sono ottimi. I dati sono stati presentati al congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco), che è iniziato il 2 giugno scorso e si concluderà oggi.
Allo studio, condotto tra gli altri dall’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli e dall’Irccs di Aviano, pone l’Italia ai vertici in Europa per i risultati ottenuti nella cura del tumore al seno.
La molecola ribociclib associata alla terapia ormonale
I ricercatori hanno applicato a oltre 5mila pazienti, tra i quali anche alcuni uomini, la terapia adiuvante. È successiva alla chirurgia, con la molecola ribociclib associata alla terapia ormonale. Il tumore al seno che può essere trattato è quello positivo per i recettori ormonali e negativo per il recettore Her 2. Si tratta del tipo più diffuso: i due terzi dei casi totali hanno queste caratteristiche.
“Nel 2022, in Italia, sono stati stimati 55.700 nuovi casi di carcinoma della mammella, il più frequente in tutta la popolazione – afferma Saverio Cinieri, Presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica Aiom, all’Ansa -. La terapia adiuvante della malattia operata può essere considerata uno dei maggiori successi in oncologia negli ultimi trent’anni e la sopravvivenza a 5 anni raggiunge l’88%. Purtroppo per molte pazienti in generale non vi sono strumenti efficaci per ridurre il rischio di recidiva. I risultati significativi di questo studio mostrano, così, il potenziale di ribociclib di cambiare la pratica clinica”.
Cura tumore al seno: “Opportunità terapeutica efficace”
Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toraco-Polmonare dell’Istituto nazionale tumori Pascale di Napoli, si augura che la terapia divenga disponibile al più presto. Questo perché si potrebbe offrire “un’opportunità terapeutica efficace a una grande platea di pazienti. Circa 20mila donne ogni anno, in Italia”.