Il tumore alle ovaie è stato riconosciuto come patologia asbesto correlata ed inserito nella tabella I dell’Inail, proprio perché si è riusciti a dimostrare la correlazione tra l’insorgenza di questa malattia e l’esposizione a fibre di amianto.
Tumore alle ovaie da amianto
Il cancro alle ovaie colpisce solo in Italia ogni anno circa 4.500 donne, facendo riferimento solo al nostro Paese i dati registrati sono già abbastanza preoccupanti ma cerchiamo di capire cosa origina un tumore così letale e soprattutto quali sono i consigli da seguire per prevenirne l’insorgenza.
Sappiamo che in campo medico la prevenzione spesso si rileva la cura più efficace per combattere la diffusione di molte malattie, è suggerito quindi sottoporsi regolarmente a controlli sanitari che possano permettere di individuare subito la presenza di un problema nel nostro organismo.
Il tumore alle ovaie ha un indice di sopravvivenza pari al 45%, che aumenta al 85% nei casi in cui si riesce a diagnosticare la patologia in fase iniziale, una diagnosi precoce è la migliore soluzione per garantire ad una donna la sopravvivenza.
Il cancro alle ovaie è nella maggior parte dei casi causato da fattori genetici ma secondo l’ultima monografia rilasciata dallo IARC (International Agency for Research on Cancer) l’amianto è un agente eziologico in grado di provocare non solo il cancro alle ovaie ma anche altri tipi di tumore, sono, infatti, molte le donne decedute a causa di questa forma di tumore in seguito all’esposizione a polveri di asbesto per motivi professionali.
Le patologie asbesto correlate riconosciute dall’INAIL
Un’esposizione professionale a fibre di amianto influenza senza alcun dubbio la contrazione di forme di cancro particolarmente aggressive, per questo l’Inail ha istituito tre tabelle, conosciute anche come liste, in cui sono inserite le principali malattie correlate all’esposizione ad amianto.
Tra queste patologie troviamo anche il cancro alle ovaie, inserito precisamente nella LISTA I, questo permette alle donne che hanno contratto questa malattia a causa del proprio lavoro, di fare richiesta per ottenere risarcimento danni, rendita Inail o indennizzo rilasciato sempre dall’Inail.
La diagnosi del tumore alle ovaie si ottiene con un’ecografia pelvica e con il controllo dei marcatori tumorali ma è consigliata anche la tac addominale ed eventualmente una Pet in modo da valutare anche le aree ad elevata attività metabolica.
Contrariamente invece all’opinione di molte donne, il Pap test non riesce ad aiutare la diagnosi tempestiva del cancro alle ovaie.
Per quanto riguarda invece i metodi più diffusi per curare il tumore alle ovaie quello più indicato è la chirurgia, che è utilizzata per formulare la diagnosi, per determinarne lo stadio e per rimuoverlo più radicalmente possibile.
Dopo l’intervento chirurgico è quasi sempre necessario sottoporsi anche ad un trattamento di chemioterapia, che grazie ad un trattamento farmacologico standard a base di paclitaxel e carboplatin riesce a contrastare nel migliore dei modi l’avanzamento del tumore.
I servizi dell’Osservatorio Nazionale Amianto
L’Osservatorio Nazionale Amianto, associazione onlus che tutela da quasi 20 anni le vittime di amianto, ha istituito uno sportello Nazionale Amianto per aiutare anche le donne che hanno contratto questo tipo di patologia, è possibile contattare l’associazione o attraverso il sito internet istituzionale o chiamando al numero verde: 800 034 294.