In un sito della Romania è possibile assistere an curioso enigma. Parliamo dei Trovants: pietre che si muovono e crescono da sole. Si tratta di un fenomeno paranormale o cosa?
Trovants: le “rolling stones” rumene
Trovants. Nei pressi di Costesti (38 chilometri da Valcea, Romania), ci si può imbattere nei trovants.
Si tratta di misteriose pietre che da sempre incuriosiscono gli abitanti locali e non solo. Le loro forme hanno dato via a ogni genere di speculazioni. C’è chi ritiene si tratti di uova di dinosauro, fossili vegetali o persino di detriti alieni.
Quello che a prima vista può sembrare un enigma del paranormale è in realtà un fenomeno geologico abbastanza raro e antico.
Secondo il Congresso geologico internazionale condotto a Oslo nel 2008, i trovants, sarebbero solo delle “concrezioni arenarie”.
Origini del nome e primi studi
Il nome “trovants” deriva dal tedesco “Sandsteinkonkretionen”, che significa “sabbia cementata”. Si pensava infatti che fossero una sorta di cemento di arenaria in grado di secernere appunto cemento.
Il primo studio sulle pietre fu condotto nel 1883 nella zona dei Carpazi a Cobalcescu (Bucarest).
Nel 1900, il medico, batteriologo e microbiologo tedesco Heinrich Hermann Robert Koch (1843-1910), diede una prima spiegazione riguardo alle origini. Secondo il “fondatore della moderna batteriologia e microbiologia”, le pietre erano costituite da un nucleo di pietra con un guscio esterno di sabbia.
In realtà si è scoperto che non c’è alcuna differenza mineralogica tra queste pseudo oncrezioni e le sabbie circostanti e che il loro “cemento” è di tipo carbonato. Prima di arrivare alle conclusioni, divertiamoci scoprendo le misteriose caratteristiche delle rocce.
Una prima osservazione empirica sui Trovants
Entriamo nel dettaglio!
A prima vista, i trovants sembrano delle normalissime pietre, ma in realtà sono molto più speciali di quanto si pensi.
Queste rocce sembrano effettivamente crescere come qualsiasi essere umano.
Minuscole pietre, arrivano a raggiungere un diametro che va dai sei ai dieci metri. Il processo avviene molto lentamente: mille anni circa!
Sono inoltre in grado si spostarsi di circa 2,5 millimetri nell’arco di due settimane, per raggiungere delle sorgenti d’acqua.
Per spiegare l’origine e il motivo del fenomeno, sono state formulate diverse teorie: alcune prettamente scientifiche, altre più fantasiose.
Come e dove si sono formati i trovants?
Ricercatori di ogni angolo della terra hanno cercato di capire l’enigma dei trovants.
C’è chi ritiene che abbiano avuto origine da un bacino di sedimentazioni della terra, circa sei milioni di anni fa.
Altri sostengono che la loro struttura rifletti condizioni paleodinamiche o paleocosmiche ben precise.
O ancora, che corrispondono a compattazioni di sedimenti sabbiosi (contenenti soluzioni di carbonato), accumulati nella sabbia.
Esse sarebbero emerse dal sottosuolo a seguito di un violento terremoto.
Quest’ultima tesi sembrerebbe la più accreditata.
Per stabilire l’età di ogni singola pietra, gli scienziati si sono basati su alcuni disegni incisi sul guscio.
Dal momento che esse hanno degli anelli concentrici ed ellissoidali, proprio come i tronchi degli alberi, contando ogni anello sarebbe possibile risalire alla loro età anagrafica.
Composizione dei trovants
Analizzando le pietre, gli scienziati hanno scoperto che contengono sali minerali. La parte esterna, il “guscio”, è rigido come qualsiasi altra roccia.
Quando vengono a contatto con l’acqua, sia piovana, sia delle sorgenti, si innesca una reazione chimica per cui i minerali presenti nell’acqua, si combinano con le altre sostanze chimiche presenti nella pietra.
La pressione fa crescere spontaneamente la roccia dal centro ai margini e questa si moltiplica, con una velocità di deposizione di circa 4-5 centimetri in mille anni.
Grazie alla forma sferica, il movimento di espansione fa sì che si “muovano”. Ma, come avrete capito, si tratta esclusivamente di un fenomeno fisico.
Una miscellanea di teorie
Alcuni studiosi suggeriscono che i trovants possano riprodursi, respirare e che abbiano una “coscienza” individuale. Peccato che queste intuizioni non siano supportate da alcuna evidenza scientifica, ma siano solo relegate nel sottobosco delle teorie della fisica quantistica o della leggenda.
Altri luoghi in cui si trovano le pietre
Oltre che in Romania, altre rocce simili si possono incontrare in Russia, Kazakistan e nella Repubblica Ceca.
Dal 2004, le pietre si trovano a Valcea, all’interno del “Muzeul Trovantilor”, la “Riserva Naturale del Museo Trovants”, una zona archeologica protetta dall’UNESCO e gestita dall’Associazione Kogayon.
Ovviamente, i visitatori non possono portarle via o danneggiarle, ma possono acquistare dei souvenir che le riproducono, nelle botteghe artigianali disseminate in tutta l’area.
In alternativa, si possono ammirare in altri venti siti sparsi in tutta la Regione o nei pressi del fiume Gresarea Brook di Valcea.
Fonti
Associazione Kogayon
www.kogayon.ro