La Tremolite, con la sua storia, rappresenta un affascinante enigma nella tavolozza mineralogica. Risalendo alle sue radici nel XVIII secolo, emerge un intreccio di nomenclature confuse e località enigmatiche, che hanno plasmato il modo in cui percepiamo questo minerale metamorfico comune. Ma la Tremolite nasconde anche un lato oscuro. La sua varietà fibrosa è stata associata all’amianto, un aspetto che ha richiamato l’attenzione sul suo potenziale pericolo. Se inalata o ingerita è infatti altamente nociva e può provocare una serie di patologie asbesto correlate, incluse il nefasto mesotelioma. Scopriamo la sua storia
Benvenuti a bordo: etimologia incerta della Tremolite
Tremolite. Il suo viaggio inizia con un nome associato a un luogo che non le appartiene. Johann Georg Albrecht Höpfner, nel lontano 1789, battezzò la Tremolite con il nome della Val Tremola, nel massiccio centrale del San Gottardo, Svizzera. Tuttavia, il suo nome originario, “säulenspath“, testimonia la sua antica storia, risalente al 1782, quando Johann Ehrenreich von Fichtel, minerologo ungherese, scoprì campioni in Transilvania, Romania.
Quanto alla Val di Tremola, sorprendentemente, questo minerale non è mai stato rinvenuto lì.
Moderne indagini hanno svelato che la vera località cui si riferiva il nome non era la Val Tremola, bensì Campolungo, a 14 km più a sud, zona rinomata per la scoperta dei grandi cristalli di corindone nel XIX secolo.
Questa scoperta ha sconvolto le fondamenta della sua storia, mettendo in discussione le radici storiche del suo etimo.
In ogni caso, il nome non è mai stato soggetto ai vari aggiornamenti sulla nomenclatura degli anfiboli, sfidando le tendenze di ridefinizione che hanno caratterizzato altre specie minerali.
Tremolite: classe di appartenenza
Intricata, variegata e talvolta oscura, la sua storia è un racconto affascinante di come la scienza e la geologia abbiano navigato tra nomi, luoghi e identità.
Essa appartiene alla tremolite-actinolite-ferro-actinolite, una famiglia di anfiboli calcici definiti da parametri chimici e posizioni specifiche degli elementi all’interno della struttura cristallina.
Caratteristiche della Tremolite
Attualmente, la Tremolite è suddivisa in due specie separate: la Tremolite, con ben 2713 località registrate secondo Mindat (dato del 2020), e la Fluoro-tremolite, con soltanto 10 località censite in Mindat. Tuttavia, si ritiene che la Fluoro-tremolite sia molto più diffusa di quanto indicato dal limitato numero di località catalogate.
La Tremolite è una presenza importante nelle rocce, soprattutto nelle formazioni carbonatiche metamorfizzate come skarn e marmi dolomitici.
È frequentemente associata ad altri anfiboli e forma una serie continua con l’actinolite.
Il minerale si trova anche nelle rocce ultrabasiche alterate idrotermicamente (serpentinizzate), dove crea aloni fibrosi di contatto e, a volte, cristalli verdi dai colori vivaci.
In questi ambienti, le varietà fibrose si manifestano insieme alle antofilliti, presentandosi come aggregati fibrosi intrecciati o lamelle di essoluzione.
La distinzione tra i due minerali è dunque complessa e richiede analisi chimiche dettagliate.
Le varianti della tremolite includono la tremolite cromata, esagonite, byssolite, tremolite occhio di gatto e giada nefrite, ognuna con caratteristiche uniche e preziose nel loro genere.
Consistenza e colore del minerale
La consistenza varia dal granulare al fibroso, ma la sua apparizione sotto forma di cristalli ben formati è un evento raro.
Può anche presentarsi come pseudomorfosi della Tremolite (l’esistenza di un minerale con la forma esterna di un’altra specie mineralogica) dopo i diopsidi, un fenomeno affascinante nell’evoluzione dei minerali.
Il colore spazia da tonalità chiare come il bianco, il giallo, il grigio, bluastro e il marrone a colori più vivaci come il verde, il rosa, il lilla e il viola.
Cosa che dipende dalle impurità presenti, come il cromo o il manganese.
Tuttavia, il colore non è un indicatore affidabile per distinguere la Tremolite da altri anfiboli in ambienti simili. Composizioni ambigue tra anfiboli a base di calcio sono comuni, e spesso più di un anfibolo è presente nella stessa località.
Esplorando le località in cui è più diffusa la Tremolite
Norvegia– Storakersvatnet: la località è rinomata per gli pseudomorfi di tremolite dopo il diopside. Gli affioramenti calcarei mostrano regolari ventagli biancastri di tremolite fibrosa;
Finlandia– Distretto minerario di Outokumpu: la tremolite verde, ricca di cromo, si trova in uno skarn di carbonato/tremolite attorno al margine occidentale di un corpo di peridotite serpentinizzata;
Madagascar– Massiccio di Ibity: si presenta spesso come cristalli euedrali verdi, di buona qualità e talvolta trasparenti.
Kenya– Mangari: associata alla presenza di gemme di corindone, la tremolite si trova in rocce ultrabasiche fortemente alterate, spesso in gneiss di alto grado.
E ancora, Colline Merelani, Monti Lelatema, distretto di Simanjiro, regione di Manyara, Tanzania.
Le miniere di tanzanite di Merelani sono anche una delle riserve più notevoli di tremolite al mondo. La tremolite, ricca di vanadio e probabilmente anche di cromo, è stata scoperta nel 2005.
Le miniere si trovano in rocce metasedimentarie con una storia complessa di metamorfismo, risalente a circa 600 milioni di anni fa, durante l’Orogenesi del Mozambico.
Uno sguardo oltreoceano
Ontario, Canada nel lago Salerno. Qui la Tremolite si presenta come cristalli di diverse sfumature, ma la maggior parte è friabile.
Il minerale si trova in molti altri siti negli Stati Uniti d’America e ognuno di essi ha la sua storia geologica unica e caratteristiche distintive.
Le cave e i siti in Connecticut offrono una panoramica della presenza di tremolite nella formazione di Stockbridge. Questo minerale, noto per la sua bellezza e varietà, è stato trovato in diversi contesti e forme, dai cristalli primari agli aggregati a ventaglio e ai pseudomorfi dopo il diopside.
Nel New Jersey, le miniere della Franklin Marble e della Lime Crest Quarry hanno rivelato tremolite associata ad altre specie minerali, come la grafite e la fluorapatite, donando al minerale tonalità diverse e fluorescenze sorprendenti. Anche nelle miniere di New York, come la Selleck Road, si trovano esemplari impressionanti di tremolite, spesso associati a altri minerali come la tormalina e la scapolite.
Fowler, nel nord dello stato di New York, offre poi un aspetto unico: la tremolite qui è particolarmente ricercata per il suo colore variegato, che va dal lavanda al lilla. Questa varietà è conosciuta come esagonite e si trova associata a rocce di talco-tremolite, risalenti a un ambiente marino di deposizione di carbonato.
Un minerale poco apprezzato dai collezionisti
Nonostante la sua presenza diffusa, la Tremolite non è mai stata uno dei minerali più ambiti dai collezionisti. Il suo colore e le fibre cristalline prive di venature non hanno infatti suscitato molta attenzione.
Tuttavia, esistono esemplari particolarmente interessanti, come i cristalli gemmosi verdi della Tanzania o quelli rosa/lilla provenienti dallo stato di New York, USA. Esemplari cristallini eccezionali possono essere trovati altresì nel terreno di Bancroft, in Ontario, Canada.
In rari casi, i cristalli gemmosi provenienti da Tanzania e Canada sono stati utilizzati per realizzare dei monili, ma la Tremolite non è mai salita al rango di “pietra preziosa”.
Troppo rara in qualità, non sufficientemente dura e con caratteristiche di taglio complicate, ha presentato sfide a chiunque cercasse di sfruttarla come pietra preziosa.
Significato della pietra e altre curiosità
La Tremolite è considerata una pietra zodiacale per Gemelli, Bilancia, Scorpione e Pesci, portando con sé simbolismi di pace, realizzazione e armonia.
Il suo significato antico e mistico si collega altresì a simboli di crescita spirituale, saggezza antica e benessere interiore.
La varietà bianca simboleggia la purificazione e la pace interiore, mentre quella verde è legata alla fortuna e all’equilibrio.
In base alla loro colorazione e vibrazione, le pietre sono state inoltre associate a proprietà curative, sia a livello fisico sia emotivo.
Si dice che le proprietà fisiche di questo minerale abbiano effetti curativi su malattie cardiache, immunodeficienze e visione, mentre a livello emotivo favoriscano la felicità, l’autostima e la resilienza.
Se a livello simbolico le pietre hanno un “presunto” effetto curativo, è altresì vero che la Tremolite è in realtà un killer invisibile.
L’amianto: il lato oscuro
In passato, la presenza di Tremolite, spesso associata al crisotilo, ha generato discussioni e ritardi nelle normative, a causa della difficoltà nel separare le diverse forme di amianto per scopi regolamentari.
Gli sforzi per regolamentarla sono stati ostacolati da una congiunzione di interessi. Le industrie che utilizzavano materiali contenenti tremolite esitavano infatti ad attribuirgli specifichi rischi associati all’amianto, come placche pleuriche, asbestosi e mesotelioma.
Eppure, i dati provenienti da regioni con miniere di crisotilo/tremolite indicavano che anche basse concentrazioni del minerale disperse nell’aria potevano tradursi in elevati livelli nei polmoni, persino in individui senza esposizione professionale.
Risultato? L’accumulo nei polmoni o nell’addome, ha rappresentato la principale causa di alterazioni genetiche e malattie oncologiche, incluso appunto il mesotelioma, soprattutto tra i minatori.
Utile precisare che secondo OSHA, non esiste un livello sicuro di esposizione all’amianto in qualunque delle sue forme. Ma per quali scopi si utilizzava il minerale?
Usi della Tremolite nell’industria
La Tremolite presenta una serie di proprietà che la rendono un minerale versatile: resistenza al calore, leggerezza, scarsa conducibilità elettrica, capacità di smorzare il suono e isolante, oltre a prevenire la corrosione. Queste qualità ne hanno fatto un materiale pregiato in svariati campi, tra cui isolamento, coperture, sigillanti e impieghi tessili.
Il minerale è stato utilizzato anche per le pastiglie dei freni, vernici, sigillanti, impianti idraulici e persino talco.
Prodotti noti per contenere amianto Tremolite e causare malattie correlate includono il borotalco Johnson & Johnson, fortunatamente ritirato dal commercio (almeno nella sua formulazione originale) e i rivestimenti dei soffitti presenti nelle case costruite fino agli anni ’90.
In conclusione, sebbene il minerale abbia una storia affascinante, come recita un saggio proverbio: “se lo conosci, lo eviti”.
Fonti
semanticscholar.org
gemrockauction
Mindat.org
mesothleiomaguide.com
ScienceDirect Topics