L’ONA esprime solidarietà ai familiari delle vittime del terremoto
L’Osservatorio Nazionale Amianto, dopo aver espresso solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime e alle popolazioni colpite dal terremoto, ennesima tragedia legata alla forza imperscrutabile della natura, che spesso l’uomo aggrava con comportamenti incauti, continua a denunciare la grave situazione di cui sono vittime i cittadini dei territori interessati dai diversi sismi, ivi compresi quelli della regione Marche.
Infatti, in tale contesto gioca un ruolo l’utilizzo massiccio di amianto, fino al 1992, nelle costruzioni edili, e nell’impiantistica e negli arredi in generale, e complice l’assenza di obbligo giuridico di bonifica, in occasione di ogni terremoto, si perpetua la situazione di pericolo e di rischio, in quanto la riduzione allo stato pulverulento dei materiali che contengono questi minerali cancerogeni determina la contaminazione di polveri e fibre che vengono quindi inalate sia dagli operatori che dalle popolazioni.
Non si può prescindere dal fatto che qualsiasi esposizione ad amianto è comunque dannosa per la salute umana e non c’è una soglia al di sotto della quale il rischio si annulli.
IARC conferma la pericolosità dell’amianto
Ciò è confermato dallo IARC (International Agency For Research On Cancer) già nella pubblicazione Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans, Volume 14, Asbestos, Summary of Data Reported and Evaluation, Asbestos, Last updated: 26 March 1998, nel quale testualmente: “At present, it is not possible to assess whether there is a level of exposure in humans below which an increased risk of cancer would not occur” (e di rischio anche a basse dosi aveva parlato fin dagli anni ’60 anche il Prof. Irvin Selikoff: tanto che anche una sola fibra è potenzialmente in grado di poter determinare l’insorgenza del mesotelioma).
L’amianto è in grado di determinare patologie fibrotiche, tra le quali l’asbestosi, le placche pleuriche, gli ispessimenti pleurici e complicazioni cardiovascolari e cardiocircolatorie, e patologie neoplastiche, tra le quali il mesotelioma, il tumore polmonare, i tumori del tratto gastrointestinale, etc..
Poiché non vi è una soglia, al di sotto della quale il rischio di tumore si annulla, è necessario evitare qualsiasi forma di esposizione al materiale cancerogeno, e ciò è possibile innanzitutto bagnando le macerie con presenza di amianto e poi confinandole, anche attraverso l’utilizzo di teli di nylon, in attesa della bonifica.
È necessario che gli operatori vengano protetti con maschere in grado di evitare l’inalazione d polveri e fibre di amianto.
Solo in questo modo è possibile evitare l’esposizione a polveri e fibre di amianto prima di tutto di coloro che sono chiamati ad effettuare i primi interventi, ma anche di coloro che poi, successivamente, si occuperanno della bonifica, ma anche dei volontari, che vanno prima di tutto informati e poi dotati delle necessarie protezioni (non ultimo delle tute monouso).
Abbiamo trovato sostegno nell’On.le Peppino Giorgini, del Movimento 5 stelle, da sempre molto vicino alle vittime e tuttavia confidiamo che anche le altre forze politiche possano sostenere le istanze di tutela dell’ambiente e della salute che rientrano nei principi dell’ONA.
L’Osservatorio Nazionale Amianto evidenzia che nella normativa della Regione Marche vi sono numerose falle per quanto riguarda la problematica amianto ed è per questo che rivolge un appello alle forze politiche affinchè venga approvata una Legge Regionale amianto sulla base delle seguenti proposte:
- polo di riferimento per patologie asbesto correlate presso l’Università di Ancona (che potrà essere affidato alla direzione della Prof. Lory Santarelli);
- sorveglianza sanitaria in favore di tutti i lavoratori esposti ad amianto, anche quelli che hanno cessato l’attività (art 259 D.L. 81/2008);
- bonifica di tutte le macerie che purtroppo sono a rischio amianto per il fatto che tale minerale è stato utilizzato fino alla Legge 257/92 (aprile 93);
- detassazione per interventi di bonifica in favori di privati ed imprese.