Le terapie intensive covid raddoppiano i ricoveri in una settimana. E’ il dato emerso dal monitoraggio della Fondazione Gimbe, per la settimana 28 settembre – 4 ottobre. Salgono i contagi, le intensive fanno registrare il +21%, mentre i ricoveri ordinari il +31,8%. Calano per fortuna però i decessi: -8,5%.
I casi di Covid sono aumentati a 244.353, contro i 160.829 della settimana precedente. Gli attualmente positivi sono quasi mezzo milione.
“Per la terza settimana consecutiva si registra un incremento dei nuovi casi” – ha fatto sapere Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. “Gli ingressi in terapia intensiva, dopo aver toccato la scorsa settimana il minimo dal luglio 2021, sono quasi raddoppiati con una media mobile a 7 giorni di 21 ingressi al giorno contro 11” – ha aggiunto Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione.
Terapie intensive covid, colpa di Cerberus?
Se si registra un’ascesa così prepotente dei casi e dei ricoveri nelle terapie intensive covid, si ipotizza che possa essere colpa della variante Cerberus (BQ.1.1). Si tratta di una nuova sottovariante di Omicron che preoccupa gli esperti da almeno un mese perché, come alcune sue “sorelle”, sarebbe in grado di sfuggire a tutti gli anticorpi monoclonali efficaci contro la variante BA.5, di cui è un derivato.
Fattori importanti però restano senza dubbio l’abolizione delle mascherine a scuola e sui mezzi pubblici, che hanno fatto salire i contagi anche tra i bambini; nonché la fase di stallo della campagna vaccinale.
In Italia sono ancora 6,81 milioni le persone non vaccinate e 7,54 milioni le persone che non hanno la terza dose. In quest’ultimo caso sono 2,2 milioni le persone che hanno avuto il covid da meno di 120 giorni e che devono attendere i quattro mesi per riceverla. Le quarte dosi somministrate sono invece quasi 3,4 milioni, a fronte di una platea di 19,1 milioni. Di queste ultime sono 13,9 le persone che potrebbero riceverla subito e solo 1,8 milioni quelle in attesa che trascorrano i 120 giorni dal contagio.