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martedì, Settembre 10, 2024

L’amianto al teatro: la Scala di Milano

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Il Teatro alla Scala di Milano, il tempio della cultura del nostro Paese, nella locomotiva lombarda, è stato caratterizzato dall’uso dell’amianto. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Sono morti decine di operai e molti dei componenti delle maestranze si sono ammalati di patologie asbesto correlate.

Amianto al Teatro alla Scala, ma anche in scuole e ospedali

Sono stato tra i primi a sollevare questo tema e questo problema. Ma non solo nel Teatro alla Scala di Milano, ma nelle scuole, negli ospedali. Come pure nei luoghi di lavoro, a Milano, nella Lombardia e nel resto d’Italia. L’asbesto causa, infatti, il mesotelioma, come pure il cancro del polmone e altri tipi di tumore.

Allora, la triste tragica vicenda di queste morti impunite, dopo l’assoluzione della Corte di Appello rende necessaria una presa d’atto. Cioè la consapevolezza della necessità di rendere la verità e la giustizia. Pur comprendendo le ragioni per le quali in sede penale l’affermazione della responsabilità debba essere sempre subordinata all’accertamento oltre ogni ragionevole dubbio, in questo caso dico che non c’è dubbio.

E cioè le ragioni che sono alla base dell’istanza di giustizia delle vittime e dei familiari sono confermate. Non si comprendono in alcuni casi certe amnesie della Corte di Appello.

Amianto alla Scala di Milano, vertici assolti in Appello

Il 21 dicembre scorso la Corte di Appello ha confermato la sentenza di assoluzione per 4 persone, ex vertici ed ex consulenti del Teatro alla Scala. Erano accusate di omicidio colposo in relazione alla morte di alcuni lavoratori causate dall’asbesto presente nell’edificio del Piermarini prima della bonifica.

Amianto, prescrizione nel processo Eternit

Per quanto mi riguarda, debbo, in questa sede, ricordare la triste esperienza del processo Eternit e della dichiarazione di prescrizione per il reato di disastro ambientale. Effettivamente, sotto certi aspetti, è pur vero che in quel caso di imputazione non fu formulato il reato di omicidio colposo.

Queste le ragioni, secondo il procuratore generale Francesco Iacoviello, per le quali si doveva sostenere l’assoluzione per prescrizione del reato ambientale. Ma, nel nostro caso, anche alla luce delle evidenze scientifiche, non si comprende perché per il Teatro alla Scala si sia giunti a questo colpo di spugna.

Teatro alla Scala: ancora sulla possibilità della tutela risarcitoria

Quello che posso dire come avvocato, come tecnico del diritto e anche come persona in buona fede leale e corretta, è che occorre procedere a questo punto con una causa civile per il risarcimento del danno. Infatti, anche in qualità di presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, ho sempre sostenuto che occorre colpire i rei anche nel portafogli, e quindi loro e gli Enti che sfuggirono la loro funzione.

Le vittime della Scala di Milano otterranno giustizia

Sono convinto che comunque le vittime otterranno giustizia. I familiari devono continuare nella battaglia e comunque un risultato è stato già raggiunto: quello della bonifica. In questo modo il triste carico e la triste eredità delle fibre di amianto risulta sconfitta.

La mobilitazione del movimento operaio, delle associazioni, dei legali che difendono le vittime ha ottenuto un risultato straordinario. I responsabili hanno dovuto dismettere la produzione di amianto in Italia con la legge 257 del 1992. Nel tempo la nostra battaglia sta ottenendo significativi risultati.

Al di là dei formalismi e di qualche assoluzione è necessario proseguire, interdire le condotte, chiedere le bonifiche, agire contro i responsabili, uno per uno. Per le bonifiche l’Ona ha realizzato anche una App per segnalare i siti contaminati.

L’impegno deve proseguire. Solo così si potrà ottenere giustizia. Quindi l’Ona è al fianco delle vittime amianto e al fianco delle vittime dell’amianto della Scala di Milano, contro i responsabili che pagheranno davanti a Dio e alla giustizia divina le loro responsabilità. Quindi di fronte alla fallacia della giustizia umana richiamiamo la giustizia divina.

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