La tavola di smeraldo di Thoth è un registro dei testi esoterici lasciati da Ermete Trismegisto. Essa contiene presumibilmente i segreti dell’alchimia e la ricetta della pietra filosofale, artefatti in grado di garantire la vita eterna.
Tavola di smeraldo: un testo leggendario
Tavola di smeraldo o Tabula Smaragdina. Secondo l’egittologo Armando Mei, nel leggendario testo, il dio Thoth «ha diviso le sue conoscenze in 42 lastre di smeraldo, codificando i grandi principi scientifici che governano l’Universo».
Dopo la caduta degli dei – narra la leggenda – le tavolette ermetiche furono abilmente nascoste in modo che nessun essere umano potesse trovarle. Solo Thoth, al suo ritorno a quella dimensione, fu in grado di recuperare il misterioso libro.
L’opera, a lungo legata all’ermeticismo, ebbe un grande riscontro durante il periodo medievale e rinascimentale e rimane oggetto di molte opere di finzione: romanzi, leggende e film.
Nel XIX e XX secolo, divenne uno dei testi chiave per esoteristi e occultisti.
Tavola di smeraldo di Thot. Primo mistero: l’autore
La rivendicazione riguardante la paternità fu fatta per la prima volta intorno al 150-215 d.C. dal padre della chiesa, Clemente di Alessandria. L’autore sarebbe Ermete Trismegisto, o il Tre volte più grande, un personaggio leggendario di età pre-classica, venerato come maestro di sapienza e tradizionalmente ritenuto l’autore del Corpus Hermeticum. A lui si attribuisce la a fondazione della corrente filosofica nota come ermetismo.
Quanto al nome tris-megistos, (trizmeˈʤisto), derivava dalla convinzione che fosse venuto al mondo tre volte: come dio egiziano Thoth, come dio greco Hermes, e poi come Ermete, l’uomo scriba vissuto migliaia di anni nel passato. Piccola curiosità: il filosofo Eraclito (Efeso, 535 a.C. – Efeso, 475 a.C.) rivendicava di essere una reincarnazione di Ermete-Thoth.
Altre presunte paternità del testo e misteri
Un’altra leggenda suggerisce che, a scrivere le istruzioni criptiche, fosse stato il terzo figlio di Adamo ed Eva, Seth.
Altri ancora credevano che la tavoletta fosse una volta tenuta all’interno dell‘Arca dell’Alleanza. C’è chi ritiene infine che la tavoletta di smeraldo sia riferisca alla leggendaria città di Atlantide.
In effetti Thoth era soprannnominato “l’atlantideo”.
La tavola di Thoth: il Dio egiziano della scrittura
Ma chi era Thoth e perché è così importante il suo testo?
Thoth era il dio della scrittura e della conoscenza.
A lui si attribuiscono l’invenzione dei geroglifici e la paternità di trattati magici sull’aldilà, i cieli e la terra. Per tali ragioni, era considerato lo scriba degli dei e il patrono di tutte le arti.
Adorato nel periodo pre-dinastico intorno al 5.000 a.C., e durante il periodo ellenistico (332-30 a.C.) i greci lo equipararono al loro dio messaggero Ermes.
L’iconografia lo rappresenta in forma umana, con la testa dell’uccello acquatico ibis. Per tali caratteristiche era anche conosciuto con il nome Djehuty, che significa appunto «colui che è come l’ibis».
La tavola di smeraldo, secondo mistero: il materiale
La leggenda narra che Ermete abbia scolpito la tavoletta in pietra verde o addirittura smeraldo, con la punta di un diamante, e che sia indistruttibile. C’è chi ritiene sia stata nascosta intorno al 500-700 d.C, in una tomba scavata sotto la statua di Hermes a Tyana, in Turchia e che sia serrata nelle mani del cadavere dello stesso Hermes Trismegisto. Un altro mito dice che a scoprirla e nasconderla fu Alessandro Magno.
La tavola di smeraldo, terzo mistero: è davvero esistita?
In realtà, la versione l’originale non è mai venuta alla luce. Alcuni dicono che il testo sia bruciato durante l’incendio della Biblioteca di Alessandria.
Sia gli studiosi sia i traduttori hanno lavorato con presunte trascrizioni della tavoletta, invece dell’originale. Per questo motivo, molti credono che l’opera sia solo una leggenda e potrebbe non essere mai esistita.
Secondo gli esperti, la sua prima versione proveniva da un trattato sulla filosofia naturale noto come Kitab sirr al-haliqi Il Libro del Segreto della Creazione e l’Arte della Natura, attribuito a Jabir ibn Hayyan. Si trattava di un’opera araba scritta nell’VIII secolo d.C. e attribuita falsamente al filosofo greco Balinas o Pseudo-Apollonio di Tyana, ma molti credono che il vero autore fosse un misterioso personaggio che la scrisse durante il regno del califfo al-Maʾmūn intorno all’813-833 d.C.
Torniamo alla tavola. Anche se non ci sono prove sulla sua reale esistenza, ciò che è certo è che ha sicuramente influenzato studiosi e appassionati di esoterismo ed ermetismo di ogni epoca e luogo.
Cosa c’è scritto sulla misteriosa tavoletta esoterica?
La tavola riporta dieci proposizioni.
1° E’ vero, è vero senza errore, è certo e verissimo.
2° Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola.
3° Come tutte le cose sono sempre state e venute dall’Uno, così tutte le cose sono nate per adattamento di questa cosa unica.
4° Il Sole ne è il Padre, la Luna è la Madre, il Vento l’ha portato nel suo ventre, la Terra è la sua nutrice. Il Padre di tutto, il Telesma di tutto il Mondo è qui; la sua potenza è illimitata se viene convertita in Terra.
5° Tu separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso, dolcemente, con grande industria. E rimonta dalla Terra al Cielo, subito ridiscende in Terra, e raccoglie la forza delle cose superiori ed inferiori.
6° Tu avrai con questo mezzo tutta la Gloria del Mondo, epperciò ogni oscurità andrà lungi da te. E’ la forza forte di ogni forza, perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida.
7° E’ in questo modo che il Mondo fu creato.
8° Da questa sorgente usciranno innumerevoli adattamenti, il cui mezzo si trova qui indicato.
9° E’ per questo motivo che io venni chiamato Ermete Trismegisto, perché possiedo le tre parti della filosofia del Mondo.
10° Ciò che ho detto dell’operazione del Sole è perfetto e completo.
Significato del testo?
La leggenda narra che il testo della tavoletta conterrebbe la chiave della Pietra Filosofale, in grado di curare le malattie, portare cambiamenti spirituali, prolungare la vita e persino concedere l’immortalità. Riporterebbe inoltre le sette fasi della trasformazione alchemica: calcinazione, dissoluzione, separazione, congiunzione, fermentazione, distillazione e coagulazione. Tutti procedimenti che, oltre all’immortalità, promettono di trasmutare alcune sostanze in oro e argento.
Nella tavola potrebbe esserci anche la risposta su chi abbia davvero costruito le piramidi di Giza.
Ad ogni modo, l’interpretazione del testo non è una questione semplice, anche perché è sostanzialmente un testo esoterico.
Isaac Newton e la tavoletta smeraldo
La tavoletta catturò anche l’attenzione dello scienziato e alchimista inglese Isaac Newton, che si cimentò persino nella sua traduzione. Pare che il fisico, abbia trascorso trent’anni per scoprire la formula della Pietra Filosofale, come evidenziato dai suoi articoli.
Alcuni studiosi ritengono che la tavoletta abbia influenzato i suoi principi della fisica moderna, comprese le leggi del movimento e la teoria della gravità universale.
Questi ultimi sarebbero infatti descritti nel capolavoro esoterico, soprattutto quando si dice che la forza è soprattutto forza, e che penetra ogni cosa solida.
Ad ogni modo, anche la chimica moderna e la scienza deriverebbero dall’applicazione dei principi alchemici. Dall’arabo al-kimiya pietra filosofale, collegabile al greco chymeia mescolanza di liquidi – stessa radice di “chimica”.
Tutto il resto continua ad essere un mistero!