Se la chiusura di due istituti scolastici a Taranto non è altro che la conferma di un insulto da diossina.
Ogni oltre limite per l’intera Città, per Roma, delle due l’una: si tratta di un maledetto ritardo amministrativo o siamo di fronte al fallimento del sistema. In ogni caso si materializza un’apocalisse di lordure, buche, toppe mal messe, vegetazione impazzita, segnaletica scomparsa, interruzioni e deviazioni, insomma una “via dell’orrore”, al posto di quella che fu la prima autostrada d’Italia, la Via del Mare .
Sì, giusto una ventina di chilometri di quasi rettilineo a fianco della ondivaga Ostiense, divenuta da principale secondario cordone ombelicale tra la madre Roma e il suo affaccio sul mare, la figlia Ostia, protesi moderna di quella che fu la porta d’accesso via Tevere, sull’antica linea di costa.
Eppure, nonostante le avversità ingiustificabili, determinate da un palese abbandono o se preferite dalla rinuncia dei manutentori dei collegamenti urbani e consolari, il desiderio di raggiungere l’agognato traguardo azzurro è rimasto formidabile per la moltitudine di pendolari del tempo libero, che comunque trovano il coraggio di affrontare il disagio che si frappone al melanconico piacere, quello elementare e insostituibile, inesorabile di un tramonto sul mare di Ostia.
A cura del Dott. Ruggero Alcanterini direttore “L’Eco Del Litorale” ed editorialista di “Il Giornale sull’amianto”.
Nota a cura della Redazione ONA
Meno preoccupanti dei dati epidemiologici in riferimento alla regione Puglia, ma comunque allarmanti, sono i dati raccolti in merito all’inquinamento nelle zone alle porte di Roma.
Il fenomeno più visibile è quello dei cosiddetti “roghi tossici”, i fumi che si elevano dai campi rom, che usano spesso bruciare i rifiuti.
Secondo i residenti, si elevano complessivamente 150 roghi l’anno, contribuendo grazie alla forte presenza di diossina, all’insorgenza di complicazioni dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio.
Anche quella dei rifiuti interrati rappresenta una continua minaccia per la salute dei residenti della zona di Ostia e limitrofe. Si parla addirittura di un possibile inquinamento delle falde acquifere, problema che vedrà difficilmente la risoluzione.
I servizi di assistenza ONA
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Onlus e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano i lavoratori vittime da esposizione ad amianto e ad altre sostanze canceorgene. Con un pool di tecnici, l’Osservatorio assiste i cittadini per la bonifica e la messa in sicurezza dei siti contaminati (prevenzione primaria); In caso di esposizione certa, è possibile richiedere il servizio di assistenza medica gratuita (prevenzione secondaria).
L’ONA guida la ricerca scientifica in materia di mesotelioma ed altre patologie asbesto-correlate. La diagnosi precoce, la prevenzione primaria, le terapie più tempestive, assicurano maggiori chance di guarigione e, quindi, migliori condizioni di vita. L’ONA guida anche un pool di legali per la tutela di tutti i diritti delle vittime, per il prepensionamento e l’adeguamento dei ratei pensionistici, con i c.d. benefici contributivi amianto.
Tutti i lavoratori esposti, pur se privi di malattia professionale, hanno diritto ai benefici contributivi per esposizione. Qualora una vittima fosse affetta da patologia asbesto-correlata (infiammatoria o tumorale), l’ONA avvia le il percorso INAIL per l’indennizzo e/o la rendita. Se è stato espletato servizio nelle Forza armate in esposizione ad amianto ed altri cancerogeni, la struttura medico legale dell’ONA avvia le domande amministrative di riconoscimento di causa di servizio e quelle di vittima del dovere. Tutte le vittime e i loro famigliari hanno diritto al risarcimento di tutti i danni. In caso di decesso, le somme sono liquidate ai famigliari, eredi legittimi.