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giovedì, Dicembre 7, 2023

Stop mascherine sui trasporti e negli ospedali

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Stop mascherine Ffp2 dal primo ottobre. Venerdì 30 settembre potrebbe essere infatti davvero l’ultimo giorno di obbligo di indossare le mascherina anticovid sui mezzi di trasporto pubblico quali treni, autobus e metro. E sembrerebbe confermato lo stop anche in ospedali, ambulatori medici e Rsa. Dal Ministero della Salute è trapelato che molto probabilmente non ci saranno ulteriori proroghe relativamente a questi obblighi. Nonostante lo stop mascherine, però, resta ferma la facoltà di ciascuno di continuare ad indossare le mascherine nei luoghi chiusi, affollati o con insufficiente ricambio d’aria.

Diverso il caso per i luoghi di lavoro. In questo caso l’obbligo permane fino al 31 ottobre, ultimo giorno fissato per i protocolli di sicurezza. Essi prevedono la misurazione della temperatura, distanziamento e uso della mascherina quando non sia possibile rispettare il metro di distanza. Quindi stop mascherine, ma resta l’obbligo del green pass per gli operatori sanitari, i ricoverati e i visitatori delle strutture ospedaliere e Rsa.

Gli ultimi dati, relativi al 27 settembre, parlano di 44 mila nuovi casi positivi e 64 decessi nelle 24 ore precedenti. Il dato sui positivi è di quasi mezzo milione (oltre 444 mila persone) con oltre 3.600 ricoverati.

Stop mascherine, ma per i vaccini a che punto siamo?

L’Ema (Agenzia europea per il farmaco) sta valutando la richiesta di autorizzazione avanzata da Moderna per la versione adattata di Spikevax; quest’ultima punta sia al virus originale che alle varianti Omicron Ba4 e 5.

Inoltre, sia Spikevax di Moderna che Comirnaty di BioNTech/Pfizer hanno ricevuto dall’Ema l’autorizzazione all’immissione in commercio standard. Le aziende hanno infatti fornito tutti i dati richiesti per l’autorizzazione iniziale: sperimentazioni, studi aggiuntivi e ed osservazionali. Tali autorizzazioni non dovranno più quindi essere rinnovate di anno in anno, pur restando in capo alle aziende tutti i consueti obblighi. “Tali sperimentazioni e studi aggiuntivi – ha spiegato Aifa (Agenzia italiana del farmaco) – hanno fornito dati rassicuranti su aspetti chiave come la capacità dei vaccini di prevenire la forma severa di COVID-19. Inoltre, le aziende hanno fornito tutti i dati supplementari richiesti sulla qualità farmaceutica dei vaccini”.

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