Stefania Ascari, parlamentare per il Movimento 5 Stelle, ha partecipato qualche giorno fa al convegno organizzato dall’Osservatorio nazionale amianto a Modena. Ascari – da sempre attenta alle tematiche ambientali, ma anche ai più fragili, come le donne e gli immigrati – ha accettato la nostra intervista.
Ascari sul discorso di Meloni alla Camera: “Tanta retorica”
1) Si è appena insediato il governo e molto ha fatto parlare il discorso della presidente del Consiglio alla Camera. Partirei proprio dalle parole di Meloni per affrontare i temi che più premono agli italiani. Già prima della nomina del leader di Fratelli d’Italia era chiaro che quella del M5S sarebbe stata un’opposizione ferma. Cosa ne pensa Ascari delle parole di Meloni di questi giorni?
“Trovo che ci siano state tanta retorica, molte dichiarazioni d’intenti, pochissime proposte concrete su come si intende risolvere le difficoltà che cittadini e imprese stanno affrontando. Pochi riferimenti ai giovani, alle donne, ai lavoratori poveri e precari, ai più fragili. Nessuno al caro bollette, agli extra profitti, allo scostamento di bilancio.
La campagna elettorale è finita, non è il tempo delle parole, avremmo preferito ascoltare più fatti”.
2) Ha toccato punti fondamentali rispondendo alle accuse mosse nei suoi confronti negli ultimi mesi: antifascismo, immigrazione, diritti civili. Poche parole sul cambiamento climatico, e anche questa è una scelta ben ponderata. È credibile?
“Ogni parola naturalmente è stata ponderata con attenzione. Tuttavia sforzarsi di apparire moderati non significa esserlo. Ha condannato il fascismo, ma non ha citato la Resistenza.
Ha elencato nomi di donne, ma più per forma che per reale riconoscenza. Sul cambiamento climatico parole confuse che celano una contrarietà alle politiche per il clima. Non è un caso se hanno cancellato persino la denominazione “Transizione ecologica” dal ministero”.
“Ignobile l’applauso contro il reddito di cittadinanza”
3) Ha detto chiaramente che il reddito di cittadinanza è stato un fallimento e che la povertà non si elimina con l’assistenzialismo. Cosa vuole dire al riguardo?
“Secondo l’ultimo rapporto della Caritas, in Italia ci sono oltre 5 milioni di persone nella povertà assoluta. Parliamo di famiglie che non possono permettersi beni di prima necessità. Milioni di bambini e ragazzi che crescono con meno opportunità rispetto ai loro coetanei. Se vengono abbandonati, sono destinati a rimanere ai margini. L’applauso di parte del Parlamento di fronte all’annuncio di voler abolire il Reddito di cittadinanza è stato ignobile”.
4) In che cosa, se c’è stato, il Movimento 5 stelle ha sbagliato nell’ultimo anno?
“Non credo ci siano stati particolari errori. Il Movimento 5 Stelle ha subito attacchi continui dalle altre forze politiche e anche internamente da parte di ex colleghi che agitando le acque hanno colto l’occasione per abbandonare la nave e scegliere la strada più facile. Questo mi è dispiaciuto molto, ma il Movimento ha saputo rigenerarsi. In fin dei conti è stato un bene”.
Violenza sulle donne, “Codice rosso”
5) Lei è stata la prima firmataria del “Codice rosso” contro la violenza di genere e della riforma del sistema affidi. Perché non si riescono a fermare le violenze e i femminicidi? La nuova legge riesce a tutelare meglio le donne?
“Il Codice Rosso ha potenziato e velocizzato la risposta giudiziaria. È stato un punto di partenza, non di arrivo, perché la violenza maschile sulle donne è un problema strutturale e culturale e va affrontato anche sul fronte della prevenzione.
Bisogna intervenire sulla formazione di tutti gli operatori, dai servizi sociali ai magistrati, in modo che nessun segnale sia sottovalutato. E inoltre ripresenterò anche in questa legislatura la mia proposta di legge per introdurre l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. Se investiamo sulle nuove generazioni, avremo future generazioni in grado di estirpare il seme della violenza”.
6) Nei suoi impegni lei non ha tralasciato quello della tutela dell’ambiente. Sabato 22 ottobre ha partecipato al convegno dell’Ona a Modena sull’amianto e in particolare sul minerale ancora presente nelle tubature dell’acqua. Perché nonostante la cancerogenicità dell’asbesto e l’importanza del tema nel Pnrr non ci sono investimenti che possano colmare il ritardo delle bonifiche dopo ben 30 anni dalla sua messa al bando?
“Perché la politica deve investire maggiormente nella tutela della salute dei cittadini e nella medicina territoriale. Bisogna accelerare le bonifiche, comprese le tubature vecchie. Mettere in sicurezza luoghi come scuole e ospedali in modo da tutelare lavoratori e cittadini. Ripristinare la commissione nazionale amianto, creare nuovi siti di smaltimento. Potenziare le strutture sanitarie e investire nella ricerca.
La transizione, oltre che ecologica e digitale – ha concluso Ascari – deve mettere anche al centro la persona. Ricordiamo sempre che l’amianto è un nemico che colpisce anche a distanza di tempo. È un tema ancora tristemente attuale”.