Lo sport è più forte addirittura del dna. Una ricerca realizzata in California dimostra che l’attività fisica può cambiare anche quanto scritto nei nostri geni in termini di prospettiva di vita.
Lo studio arriva dalla Herbert Wertheim School of Public Health and Human Longevity Science dell’università della California San Diego. Pubblicato sul Journal of aging and physical activity.
Gli scienziati americani hanno studiato oltre 5mila donne con più di 63 anni, osservando il tempo in cui erano in movimento, quello in cui erano invece sedute o a riposo e l’intensità dell’attività fisica.
Dna battuto dallo sport: benefici dell’attività fisica
Lo studio ha confermato che le donne che svolgevano più elevati livelli di attività motoria leggera o moderata-vigorosa avevano un rischio di morte minore. Inoltre che una maggiore sedentarietà è associata ad un aumento del rischio di morte.
La novità è che il miglioramento della prospettiva di vita è stato registrato in ogni donna, qualunque fosse il livello di predisposizione genetica alla longevità. Lo sport quindi influenza la nostra qualità della vita e la sua lunghezza, più del dna che ci è stato donato alla nascita.
Anche nel caso in cui i nostri geni non fossero proprio perfetti, grazie a uno stile di vita salutare e ad una moderata attività fisica, possiamo comunque migliorare gli anni che ci sono concessi sulla Terra.
Quanto dovremmo allenarci
La ricerca ha anche fornito un’indicazione su quanto e come dovremmo allenarci. Il consiglio è quello di adeguarsi alle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità. L’Oms raccomanda ad esempio 20 minuti di camminata ogni giorno o qualsiasi tipo di attività moderata che possa ridurre il rischio di malattie cardiache e di morte prematura.
L’Ona incoraggia lo sport per migliorare la salute
L’importanza dello sport è riconosciuta da tempo dall’Ona – Osservatorio nazionale amianto, che attraverso il suo presidente l’avvocato Ezio Bonanni, lavora per sensibilizzare i cittadini e perchè le istituzioni investano per garantire a tutti i bambini e i ragazzi il diritto allo sport.
A partire della bonifica delle palestre e gli impianti sportivi dall’amianto – troppi ancora ce ne sono in tutta Italia – anche con la collaborazione del Comitato nazionale italiano Fair Play e ilsuo presidente Ruggero Alcanterini.