Servivano 1 milione di firme per permettere all’Unione europea di superare una contraddizione tra Regolamenti che consente ancora test sugli animali. E i cittadini europei ne hanno raccolte 1,4 milioni.
In tanti si sono mobilitati per raggiungere finalmente una scienza animal-free. La sperimentazione su alcune specie per i cosmetici è già stata vietata in Ue dal 2013. Ancora oggi, però, a causa di una mancata armonizzazione tra il Regolamento europeo sui prodotti cosmetici e quello sulle sostanze chimiche Reach dell’Ue, all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) è ancora consentito, in determinate circostanze, richiedere dati basati sulla sperimentazione animale anche per gli ingredienti cosmetici.
Chiesta la modifica del regolamento sostanze chimiche
I cittadini europei, con questa raccolta firme, hanno chiesto alla Commissione europea di modificare il regolamento sulle sostanze chimiche. Si chiede, inoltre, di modificare il sistema, valutando e preferendo l’impiego di metodi alternativi alla sperimentazione animale.
“L’Ice, promossa e sostenuta in Europa dall’Oipa insieme a Peta e altre associazioni, chiede l’istituzione di un piano per porre fine a questi esperimenti in UE e ora la Commissione dovrà approntarlo – ha dichiarato Valentina Bagnato, responsabile Relazioni esterne di Oipa International – Il Regolamento Reach stabilisce che qualunque sostanza chimica con la quale l’uomo può venire in contatto debba essere testata sugli animali, qualora non siano disponibili metodi sostitutivi. Questo significa che è ancora possibile il ricorso a escamotage da parte delle aziende per continuare a sperimentare su animali anche sostanze che poi rientreranno nell’industria della cosmesi”. Insomma il comportamento vietato con una norma rientra dalla finestra.
Animali, le sofferenze delle piccole cavie
Purtroppo ancora 9 milioni di topi, ratti, pesci, cani e altri animali vengono utilizzati ogni anno per esperimenti crudeli e altri procedimenti nell’Unione Europea. La maggior parte dei test non riesce a fornire previsioni affidabili circa gli effetti sugli esseri umani, perché – spiegano sempre dall’Oipa, le piccole cavie non sono e non reagiscono come noi. Nonostante questo cani, conigli e porcellini d’India vengono imprigionati e immobilizzati.
Su di loro vengono applicate sostanze chimiche spesso tossiche sulla loro pelle rasata. Oppure sono costretti ad ingerirle. Questo può causare negli animali tumori o ustioni, o cecità. Le loro sofferenze sono incalcolabili e davvero potrebbero non essere più necessarie. I ricercatori devono trovare strade nuove per testare i prodotti, tutelando così la salute e il benessere degli animali.