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domenica, Maggio 5, 2024

Sospetto amianto all’ex cantina di Bazzano: segnalazione ONA

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Da tempo desta la preoccupazione dei cittadini lo stato di degrado dell’ex cantina di Bazzano. Si trova nel comune di Castelfranco Emilia, nella provincia di Modena, in Emilia-Romagna. La proprietà è specificatamente tra Via Vittorio Veneto, Via Mascagni e la linea storica della ferrovia, e, al suo interno, si sospetta la presenza di materiali contenenti amianto, potenzialmente dannosi per gli abitanti dell’area circostante.

La segnalazione alla ASL e al Sindaco da parte dell’ONA

Celere è quindi stata l’azione dell’Osservatorio Nazionale Amianto e del suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni. Hanno subito segnalato l’eventuale presenza di amianto alla ASL di competenza. A questa richiedono di verificare gli indici di aerodispersione della fibra killer.

La situazione appare particolarmente urgente dato che, solo dai primi sopralluoghi effettuati, è emersa la presenza di coperture rotte. In più alcune lastre sono state divelte dal maltempo che ha colpito l’area in questi ultimi giorni.

Contaminazione all’ex cantina di Bazzano: occorre bonificare

Il diritto alla salute è tutelato dall’art. 32 della Costituzione e l’eventuale presenza di amianto costituirebbe una lesione grave di questo diritto, che appartiene a ogni essere umano e che costituisce un interesse collettivo.

Infatti sono ben note le capacità cancerogene di questo minerale, in grado di provocare mesoteliomi, tumori polmonari, alle ovaie, alla laringe e molte altre malattie asbesto correlate. Anche poche fibre di amianto ne possono determinare l’insorgenza. Perciò l’unico strumento di effettiva tutela della salute è eliminare qualsiasi rischio di esposizione attraverso la bonifica del sito.

«Dove c’è l’amianto ci sono malattie e morte – dichiara l’avvocato Bonanni -. Quindi, anche in questo caso, deve valere il principio di precauzione».

Per questo motivo l’ONA, nel rispetto delle disposizioni della Legge 257/1992, si rivolge alla ASL ai fini della verifica sia degli indici di aerodispersione sia dell’effettiva pericolosità dei materiali. L’appello si estende anche al Sindaco come titolare dei poteri di pubblica sicurezza e di tutela della salute, affinché disponga la bonifica e la messa in sicurezza del sito.

Amianto in Emilia Romagna, non solo a ex cantina di Bazzano

La tutela della salute e dell’ambiente è una priorità anche in Emilia Romagna, oltre che nel resto d’Italia. «Oltre all’emergenza idrogeologica che ha sconvolta l’Emilia – continua Ezio Bonanni -, sono numerose le altre problematiche che l’ONA ha sollevato, ancora una volta in chiave preventiva».

L’ONA Emilia Romagna, con Mirco Zanoli, si è rivolta alle istituzioni locali, sottolineando la necessità di un ripristino delle condizioni di salubrità dell’ambiente. Oltre alle problematiche del dissesto idrogeologico, anche di carattere generale per il cambiamento climatico non può essere trascurato il problema dei cancerogeni: l’amianto prima di tutto.

Le fibre di asbesto, con cui si identificano i minerali di amianto, tra i quali l’amosite e crocidolite, le più dannose, e il crisotilo, provocano danni alla salute che sono sempre mortali. Per questo motivo, nella regione Emilia Romagna come nel resto del Nord Italia, l’ONA è sugli scudi.

Numerosi i cittadini aderenti alle strutture territoriali dell’associazione, che anche grazie all’attivismo di Andrea Rossi e degli altri componenti. In piena intesa con il presidente nazionale, l’avvocato Ezio Bonanni, possono esprimere così la loro volontà di salute.

«Voglio ringraziare Andrea Rossi e Mirco Zanoli e tutti gli attivisti dell’ONA nella Regione Emilia Romagna, senza dimenticare tutti gli altri, compresi Calogero Vicario dalla lontana Sicilia, Massimiliano Alampi dalla Calabria, Paola Santospirito dalla Puglia, Giacomo Buonpane per la Campania, Antonio Dal Cin dal Lazio, che combattono per preservare la salute e l’ambiente anche per le future generazioni– dichiara l’avvocato Bonanni -. Tutti nel segno della guida morale e spirituale di Papa Francesco, nel cui insegnamento l’ONA si riconosce. In questo particolare momento che segna un aumento incidente delle malattie di amianto, anche in Emilia Romagna oltre che nel resto d’Italia, chiamo alla mobilitazione di tutte le strutture territoriali oltre ad invocare la guida di Sua Santità».

L’azione dell’ONA per la tutela dei cittadini

Andrea Rossi, negli anni, guidando un gruppo di cittadini e lavoratori, ha ottenuto con l’ONA significativi risultati. Questi si sommano a quelli giudiziari, come il caso emblematico della condanna del MIUR. Infatti, la professoressa D’Emilio Olga è deceduta per mesotelioma. Questa malattia mortale le è stata causata dalle fibre di amianto nella scuola media “Farini” di Bologna.

«Il diritto alla salute è fondamentale, perché in caso di malattia o peggio in caso di morte, ogni altro diritto viene meno – ha dichiarato Mirco Zanoli del direttivo ONA Emilia Romagna -, con tragiche conseguenze anche per i familiari. Penso ai tanti orfani delle vittime dell’amianto».

Quella dell’ONA Emilia Romagna per la bonifica delle scuole per rimuovere l’amianto, causa di morte pure per gli studenti, è un impegno considerato prioritario da Mirco come da Andrea, dopo l’attività partecipazione nelle riunioni dell’ONA dell’orfana della professoressa, Silvana Valensin. L’agonia della professoressa si è prolungata per oltre un decennio, fino alla morte atroce. Ciò ha sconvolto la vita della famiglia e l’ONA ha sostenuto la sua battaglia giudiziaria. Il MIUR è stato condannato dalla Corte di Appello di Bologna a risarcire il danno da mesotelioma subito dalla professoressa.

Ora, l’attenzione dell’ONA si concentra sui siti abbandonati e dismessi, anche quelli dell’archeologia industriale della regione Emilia Romagna. Non si dimenticano le tubature degli acquedotti dell’acqua potabile con amianto, fessurati dal terremoto: un’altra significativa vittoria dell’ONA.

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