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mercoledì, Gennaio 15, 2025

Sorveglianza sanitaria: ne parla la Dott.ssa Paola Calvaresi

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La Dott.ssa Paola Calvaresi e la sua esperienza al fianco dell’ONA

“Sono entrata a fare parte dell’Osservatorio Nazionale Amianto circa 3 anni fa. Da allora il sostegno che fornisco all’Associazione è andato coinvolgendomi sempre più. Entrare a stretto contatto con persone che si sono ammalate per cause “terze” e vederle preoccupate, non solo per loro stessi ma anche per i loro familiari, mi porta ad apprezzare ancora di più di tutto il lavoro che l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, porta avanti ogni giorno, con non poca fatica. Ogni persona che ho incontrato mi ha raccontato una storia che definire “assurda” è dire poco.

Gente comune, grandi lavoratori, che avevano come unico obiettivo quello di sostenere la famiglia e che, invece, adesso si ritrova malata e con un’aspettativa di vita nettamente inferiore. Queste patologie, correlate all’amianto e alla esposizione alle fibre di asbesto, hanno dei tempi di latenza veramente lunghi, quindi paradossalmente nessuno può definirsi “al sicuro”. Alcuni miei colleghi sostengono che si aspettano il picco di queste diagnosi tra una decina di anni ma io mi sento di sostenere che questo picco c’è già.  Essendo io un medico specialista in anestesia e rianimazione, igiene e medicina preventiva – medicina del lavoro, e dirigente medico della ASL Roma 5, ho scelto di offrire gratuitamente e al di fuori del mio orario lavorativo, un aiuto concreto all’Associazione.

Tutela e assistenza dell’Osservatorio Nazionale Amianto

I pazienti che si rivolgono a me, sempre tramite l’ONA, vengono sottoposti a controlli  e accertamenti strumentali che mi permettono di verificare se c’è stata esposizione ad amianto e se questa può essere considerata la causa della patologia riscontrata. Ma il mio lavoro non si limita a questo, in quanto molto spesso mi trovo anche a supportare i familiari dei pazienti, giustamente spaventati e preoccupati non solo per il loro caro ma anche per loro stessi, in quanto anche loro potrebbero aver inalato indirettamente fibre di amianto. Ricordiamo che non esiste una soglia al di sotto della quale il rischio per la salute si annulla.  Far parte dell’Osservatorio Nazionale Amianto è un’esperienza gratificante sia dal punto di vista umano ma anche professionale. Riuscire in qualche modo a contribuire a rendere giustizia a queste persone ti ripaga di tutto il lavoro svolto”.

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