Durante il sonno le cellule tumorali del cancro al seno si diffondono più velocemente nel flusso sanguigno
Cancro al seno:dormire può farci ammalare?
Sonno ristoratore? Un nuovo studio, pubblicato il 22 giugno su Nature, ha evidenziato che durante il sonno, le cellule del cancro al seno hanno maggiori probabilità di diffondersi nel sangue.
Lo riferisce un gruppo di ricerca guidato dalla biologa cellulare Zoi Diamantopoulou del Politecnico di Zurigo.
Si tratta sicuramente di una scoperta scioccante, anche perché il cancro è più letale quando le cellule di un tumore (chiamate cellule tumorali circolanti o CTC), vanno in circolo nel flusso sanguigno.
Durante questa fase si avvia infatti il processo di metastatizzazione.
Ovviamente, questo non significa che bisogna evitare il sonno.
Dormire bene è fondamentale per la salute.
La scoperta dà tuttavia ai medici una migliore comprensione di come tracciare le cellule letali.
Cicli circadiani e cancro: ricerche passate…
La comunità di ricerca ha discusso per decenni di come il ritmo circadiano del corpo influenzi il cancro.
L’orologio circadiano di una persona, influenza molti processi nel corpo, tra cui il metabolismo e il sonno.
Nel 2007, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (AIRC) aveva elencato il ritmo circadiano interrotto come un “probabile” cancerogeno.
Uno studio pubblicato qualche anno fa sulla rivista PlosGenetics, aveva evidenziato che la diffusione del tumore, dipenderebbe dalla variazioni del gene Arntl2, coinvolto appunto nei ritmi circadiani.
Cancro al seno, la nuova ricerca
Oggi, il nuovo studio dimostra che «i tumori si svegliano quando i pazienti dormono», afferma il coautore Nicola Aceto, biologo del cancro al Politecnico Federale Svizzero di Zurigo. È un “passo avanti” nella comprensione delle metastasi, dice. «E i passi avanti sono una buona cosa per i pazienti a lungo termine».
Nel processo di diffusione, le cellule si separano dal tumore primario, entrano nel flusso sanguigno e formano metastasi in altre zone del corpo. Finora si pensava che queste cellule tumorali circolanti (CTC) si formassero costantemente o che nascessero come reazione a stimoli meccanici quali gli interventi chirurgici.
«Queste cellule tumorali si svegliano quando le persone dormono»- afferma il biologo del cancro Chi Van Dang, Direttore scientifico del Ludwig Institute for Cancer Research di New York.
«I medici misurano i livelli di CTC nel sangue – un tipo di biopsia liquida – per capire come il cancro progredisce». «Di conseguenza»– continua Chi Van Dang «lo studio ci fa comprendere che l’ora del giorno in cui si preleva un campione di sangue può dare informazioni fuorvianti».
Metastasi durante il sonno. Cosa accade nel nostro organismo?
Aceto e i suoi colleghi hanno inizialmente notato che i livelli di CTC nei topi malati di cancro, variavano a seconda dell’ora del giorno in cui veniva prelevato il loro sangue.
Il team ha pertanto iniziato ad analizzare il sangue di trenta donne (ricoverate in ospedale per cancro al seno), alle quattro del mattino e alle dieci.
Qui, la sensazionale scoperta!
Quasi l’80% delle CTC presenti nei campioni di sangue, si manifestava nella porzione raccolta alle quattro del mattino, quando i pazienti stavano ancora riposando.
Per inciso: un semplice esame del sangue rileva otto diversi tipi di cancro!
All’inizio, «sono rimasto sorpreso perché il dogma è che i tumori inviano cellule circolanti tutto il tempo», ha dischiarato Aceto. «Ma i dati erano molto chiari. Quindi, dopo lo stupore iniziale, abbiamo iniziato ad essere molto eccitati».
Le prime conferme dopo i test sui topi
Per avere ulteriori conferme, i ricercatori hanno innestato cellule di cancro al seno ai topi. Poi hanno testato i livelli di CTC degli animali, sia durante il giorno sia nella notte.
Diversamente dagli esseri umani, i topi hanno un ritmo circadiano invertito: sono più attivi di notte e riposano durante il giorno.
Le analisi hanno evidenziato che i livelli di CTC degli animali raggiungevano il picco durante il giorno, quando dormivano. Addirittura una concentrazione fino a 88 volte superiore al basale.
Inoltre, quando i ricercatori hanno tenuto gli animali svegli più a lungo, hanno osservato la formazione di un numero significativamente inferiore di cellule tumorali circolanti durante il giorno.
La somministrazione di melatonina, invece, è risultata associata a un maggior numero di cellule tumorali nel sangue. Questo ormone regola il ciclo sonno-veglia e ha un effetto di induzione del sonno. Nei topi geneticamente modificati, senza un ritmo circadiano funzionante, le CTC si sono invece formate indipendentemente dal periodo di riposo.
«Capire come funziona questo processo potrebbe un giorno portare a migliori trattamenti contro il cancro», ha spiegato Van Dang, «ma sono ancora necessari ulteriori studi, per districare la complicata rete che collega ritmi circadiani e tumori».
Cancro al seno: il sonno non è un nemico
Nonostante la scoperta, gli studiosi precisano che dormire è importante.
«I risultati indicano semplicemente che queste cellule preferiscono una fase specifica del ciclo di 24 ore per andare nel flusso sanguigno».
Sostanzialmente, lo studio dimostra come la biologia delle cellule tumorali vari nell’arco delle 24 ore. Questa “relazione circadiana” potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui i medici diagnosticano e trattano il cancro. Per esempio, per evitare che i risultati degli esami del sangue siano falsati, il personale medico potrebbe prelevare i campioni a orari fissi. Inoltre, si dovrebbero scegliere terapie che abbiano il massimo effetto durante il sonno. In seguito, si valuterà se le correlazioni si applicano anche ad altri tipi di cancro.
Fonti
Doi: https://doi.org/10.1038/d41586-022-01724-w
Referenze
Diamantopoulou, Z. et al. Natura https://doi.org/10.1038/s41586-022-04875-y (2022).
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