Non molla la morsa delle fiamme nella regione Sicilia
Palermo è circondata dalle fiamme di stagione, Messina le contiene, a Trapani evacuate le ville di San Vito Lo Capo, a Catania hanno messo a fuoco l’Etna
Il caldo e lo scirocco sono sempre la causa individuata, i colpevoli di comodo accertati, i piromani sono stati individuati, ma come capita ovunque, dalla Sardegna in emergenza la scorsa settimana, alla Puglia, alla Liguria che brucia anche d’inverno, al Lazio, dove le catastrofi distruttive degli scorsi anni hanno fatto prevenzione, i veri colpevoli non si beccano quasi mai, anzi non si cercano e se si trovano…
Spegnere costa più che prevenire
Insomma, ma quanto costa il sistema in emergenza, quanto costa spegnere? Sicuramente più che prevenire, a parte i danni ambientali, economici, NEL PIENO DELLA STAGIONE TURISTICA e in vite umane stravolte o incenerite.
Quando sistematicamente vanno a fuoco depositi e discariche, sappiamo che quasi sempre c’è il dolo malavitoso. Per il resto, comunque, il comportamento è criminale. Mi ripeto: ma dopo aver eliminato il Corpo Forestale Nazionale, in Sicilia, si continua con gli “stagionali”, che non avrebbero senso in mancanza d’incendi.
Quest’anno in centinaia hanno disertato la chiamata della Regione: all’appello hanno risposto 4.900 stagionali, ne servirebbero 5.600 per coprire tutto il territorio siciliano. Il problema più grosso a Palermo, dove mancano all’appello oltre 200 uomini. Segue Messina con un centinaio di posti vacanti.
Mancano anche divise e materiali: la gara per la manutenzione è ancora in corso, così come quella per la fornitura di materiale anti-infortunistico come tute, scarponcini ed elmetti. Dunque, almeno il lavoro non deve mancare.
Anche ieri i roghi, che nei giorni scorsi hanno devastato soprattutto il Catanese, il Siracusano e l’Ennese, sono continuati. In provincia di Palermo interventi sono stati eseguiti in contrada Garrasia ad Alimena e sul monte di Capo Gallo, dove è intervenuto un Canadair.
A fuoco anche contrada Caliato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento… Un “festival” d’incendi dolosi a catena, alimentati dal caldo torrido, che nei prossimi giorni si intensificherà, con temperature superiori a 40 gradi.
A cura del Dott. Ruggero Alcanterini direttore “L’Eco Del Litorale” ed editorialista di “Il Giornale sull’amianto”.
I servizi di assistenza ONA
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Onlus e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano i diritti di tutti i cittadini e lavoratori esposti e vittime dell’amianto e altri cancerogeni. L’associazione con il pool di tecnici, assiste i cittadini per la bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati (prevenzione primaria). In caso di esposizioni ad asbesto ed altri cancerogeni, si può chiedere il servizio di assistenza medica gratuita (prevenzione secondaria).
L’ONA guida la ricerca scientifica in materia di mesotelioma ed altre patologie asbesto-correlate. Fermo il ruolo della prevenzione primaria, la diagnosi precoce, e le terapie più tempestive, assicurano maggiori chance di guarigione, ovvero di maggiore sopravvivenza a migliori condizioni di salute.
L’ONA guida anche il pool di legali, per la tutela di tutti i diritti delle vittime di malattia professionale, tra cui quelle asbesto correlate, per il prepensionamento e l’adeguamento dei ratei pensionistici, con i c.d. benefici contributivi per esposizione ad amianto. Anche i lavoratori che sono ancora privi di malattia, hanno diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto.