La siccità registrata quest’anno sembra essere la peggiore in Europa degli ultimi 500 anni. Nei giorni scorsi abbiamo scritto quanto la mancanza di precipitazioni abbia danneggiato i raccolti in Italia. A distanza di poche ore l’Ansa ha pubblicato anche questa notizia, diffusa dal Centro comune di ricerca della Commissione europea e annunciata dal portavoce della Commissione Ue Johannes Bahrke.
L’avviso siccità riguarda il 47% del territorio europeo, con “precipitazioni inferiori al solito e umidità del suolo in deficit”. “Il 17% dell’Ue è in allerta – ha aggiunto Bahrke – nel senso che anche la vegetazione e le colture mostrano gli effetti negativi della siccità. Complessivamente, il 64% dell’Europa è in allarme, il che contribuisce anche a diffondere ampiamente le aree di pericolo di incendio in tutta l’Ue”.
Il Centro comune di ricerca ha confermato la situazione preoccupante di luglio, aggravata, però da un ulteriore mese di siccità che ha continuato a danneggiare le colture.
Siccità Europa, più incendi e impatto sull’agricoltura
“La combinazione di una grave siccità e ondate di caldo ha creato uno stress senza precedenti sul livello dell’acqua in tutta l’Ue – ha spiegato la commissaria per la Ricerca Mariya Gabriel – Attualmente stiamo notando una stagione degli incendi ben al di sopra della media e un impatto importante sulla produzione agricola. Il cambiamento climatico è indubbiamente più evidente ogni anno.
La Commissione europea e i suoi scienziati stanno lavorando instancabilmente per mappare e studiare questa crisi con la migliore tecnologia disponibile, dallo spazio e sul terreno, e stanno conducendo gli sforzi per proteggere il nostro ambiente e i nostri cittadini dalle emergenze”.
Gli esperi hanno fornito anche previsioni di resa per il granturco, la soia e i girasoli a livello Ue che sono, rispettivamente del 16%, 15% e 12% al di sotto della media quinquennale.
Contrastare il cambiamento climatico nella missione dell’Ona
Estate più calda degli ultimi 500 anni? A fine stagione sarà possibile confermare con i dati definitivi questa stima preliminare.
Fatto sta che ormai, davanti a questi dati e queste proiezioni, è impossibile nagare la crisi climatica e gli effetti che avrà sul Pianeta. L’appello di attivisti e scienziati è chiaro. Sono necessarie politiche mirate che ridimensionino i nostri consumi e sterzino verso energia pulita e più in generale verso la transizione ecologica. Come sostiene anche l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Ona – Osservatorio nazionale amianto.
L’associazione si batte da anni per la tutela dell’ambiente che è strettamente collegata a a quella della salute di tutti gli esseri umani.