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giovedì, Dicembre 12, 2024

Sextortion e violenze, allarme per abusi anche a scuola

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Ci sono “sextortion” e violenze sessuali tra i reati più diffusi nella categoria degli abusi sui minorenni. E’ quanto riporta il Servizio analisi criminale coordinato dalla Direzione centrale della polizia criminale, che però rileva anche un dato allarmante. Tra i luoghi in cui queste violenze vengono perpetrate, c’è anche la scuola.

Tra i reati che vedono vittime i minori – riporta l’Ansa – il maggiore aumento nel 2022 riguarda l’abuso dei mezzi di correzione, la violenza sessuale e la violenza sessuale aggravata perché commessa presso istituti di istruzione. Per quest’ultimo l’incremento è del 54% (con un aumento del 58% delle vittime)“.

Il genere femminile è quello maggiormente rappresentato per numero di vittime, in particolare al di sotto dei 14 anni. I carnefici invece sono perlopiù uomini tra i 35 e i 64 anni di età (62%).

Sextortion, raddoppia il numero delle vittime

Il rapporto indica anche che il numero delle vittime minorenni di sextortion è raddoppiato. Questo reato consiste in un ricatto a sfondo sessuale finalizzato ad estorcere denaro alla vittima. La parola deriva dall’unione delle parole inglesi “sex” (sesso) ed “extortion” (estorsione), proprio per indicare il collegamento.

Gli autori di queste truffe – è spiegato sul sito del Ministero della Giustizia – iniziano a chattare con numerosi utenti in siti specializzati per gli incontri on-line. Una volta che hanno costruito una buona relazione e hanno acquisito informazioni, invitano le vittime a coinvolgersi in attività sessuali online; e queste vengono a loro insaputa videoregistrate. Successivamente i truffatori minacciano le vittime, nell’ipotesi che non versino una certa quantità di denaro, di diffondere i video compromettenti a tutti i loro contatti online. In altri casi i ragazzi possono essere costretti a fare sexting dal proprio partner per mantenere viva la loro relazione; o possono essere ricattati e costretti a condividere foto di loro in pose ammiccanti. O addirittura in scatti di nudo perché minacciati da coetanei“.

Si distingue quindi dal reato di revenge porn. Quest’ultimo è invece una vendetta a sfondo sessuale, che consiste nella diffusione di immagini hard della vittima senza il suo consenso.

Nel 2021 i casi trattati erano stati 101: 77 nella fascia 14-17 anni e 23 in quella 10-13. Il 2022 ha fatto registrare il +94% rispetto all’anno precedente di sextortion. Secondo quanto spiegato nel documento della Direzione centrale della polizia criminale, “la sextortion impatta su vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati. La vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei“.

Abusi sui minori: numeri in calo

A parte violenza sessuale e abuso di mezzi di correzione o di disciplina, il dato dei primi sei mesi del 2022 è incoraggiante. I reati a danno di minori, infatti, scendono in generale del 10%. Da 19.431 si passa a 17.475 casi.

Resta invece preoccupante il trend della violenza sessuale, che ha un picco del +19%. Passa infatti da 1.838 casi del periodo gennaio-giugno 2021 a 2.196 dello stesso periodo del 2022. L’abuso di mezzi di correzione registra invece un +3%.

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