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mercoledì, Gennaio 15, 2025

Corte Costituzionale: i diritti vengono prima del bilancio

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di Michele Rucco

Lo scorso 16 dicembre è stata depositata la sentenza 275 con la quale la Corte Costituzionale si è pronunciata in merito ad una controversia sorta tra Regione Abruzzo e Provincia di Pescara, relativamente al servizio di trasporto scolastico dei disabili, riconoscendo come esso sia un diritto inviolabile e da garantire senza condizionamenti finanziari.

Il pareggio di bilancio e la Regione Abruzzo

Secondo una legge regionale del 1978, la Regione Abruzzo avrebbe dovuto finanziare il 50% delle spese per il trasporto dei disabili a scuola, lasciando il restante ammontare a carico della Provincia di Pescara. Nel 2004 la legge finanziaria della Regione Abruzzo, in ossequio al patto di stabilità, statuisce che il finanziamento del suddetto trasporto sarebbe dovuto avvenire “nei limiti della disponibilità finanziaria determinata dalle annuali leggi di bilancio e iscritta sul pertinente capitolo di spesa”. Sulla base di questa disposizione la Regione nega il finanziamento. La Provincia di Pescara ricorre al TAR, che rimette il giudizio alla Corte Costituzionale. La Corte dichiara l’illegittimità costituzionale della disposizione regionale, dando quindi ragione alla Provincia.
Il pareggio di bilancio: Con “pareggio di bilancio” si intende la necessità, per Stato e Regioni, di pareggiare le entrate e le uscite di ciascun anno; da esso discende il “patto di stabilità interno” per i Comuni. Ogni spesa è possibile solo se bilanciata dal taglio di un’altra spesa o da una entrata (cioè dagli introiti dovuti alle tasse).

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La sentenza della Corte Costituzionale

La sentenza 275/2016, partendo dalla constatazione che la nostra Costituzione mette al centro la dignità della persona, afferma che i Diritti Costituzionali vengono prima del pareggio di bilancio. Tale principio è esplicitato chiaramente al punto 11 delle “considerazioni in diritto”, che recita testualmente: “A parte il fatto che, una volta normativamente identificato, il nucleo invalicabile di garanzie minime per rendere effettivo il diritto allo studio e all’educazione degli alunni disabili non può essere finanziariamente condizionato in termini assoluti e generali, è di tutta evidenza che la pretesa violazione dell’art. 81 Cost. è frutto di una visione non corretta del concetto di equilibrio del bilancio, sia con riguardo alla Regione che alla Provincia cofinanziatrice. È la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione.”

Il significato della sentenza della Corte Costituzioale

Cosa significa? La Consulta ritiene che la Costituzione Italiana sia fondata su un tipo di economia “funzionale”: ovvero, l’economia e precisamente le finanze pubbliche sono funzionali al raggiungimento degli obiettivi che la società stessa definisce prioritari.

La modifica dell’articolo 81, effettuata dal Parlamento durante il Governo Monti, con il quale si è introdotto il principio del pareggio di bilancio, ha invece posto gli equilibri di bilancio ad un livello superiore rispetto a quelli che per la Costituzione sono veri e propri capisaldi che non possono essere toccati (i “Principi fondamentali”, cioè gli articoli da 1 a 12) o che possono essere solo migliorati (i “Diritti e doveri dei cittadini”, cioè gli articoli da 13 a 54).
I diritti incomprimibili, (quali, ad esempio, il diritto al lavoro, il diritto alla salute, la tutela del risparmio, il diritto al giusto salario, ecc.) non sono statue di bronzo, che sono cave al loro interno, per cui ne va tutelata la concreta attuazione affinché non rimangano pure manifestazioni di principio: essi quindi hanno valore sovraordinato rispetto a tutti gli altri, per questo non possono sottostare ad un articolo contenuto nella seconda parte della Costituzione, in species l’articolo 81 sul pareggio di bilancio.

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