Amianto e scuole. Quello della danno delle fibre di asbesto anche nelle scuole, ovvero il problema Scuola Amianto è ancora attuale. L’ONA, e l’Avv. Ezio Bonanni, già nel 2012, hanno ribadito l’urgenza della bonifica degli istituti scolastici. Purtroppo, ancora ad oggi, 2021, ci sono circa 2300 scuole con amianto.
La Prof.ssa Olga Mariasofia D’Emilio è deceduta per mesotelioma in data 21 febbraio 2017. L’ONA si è subito schierata con gli orfani per ottenere giustizia. Per cui, in seguito alla prova tecnica e medico legale, quanto sostenuto dall’Avv. Ezio Bonanni e dall’Avv. Massimiliano Fabiani, ha trovato un autorevole riscontro.
Muore una docente a causa dell’esposizione all’asbesto. Il Ministero è condannato; il risarcimento alla famiglia della vittima è di 930mila euro.
La professoressa Olga Marisofia D’Emilio lavorava nella struttura e nei laboratori di chimica e fisica della Scuola Media Farini, a Bologna.
Nel 2002, alla docente viene diagnosticato il mesotelioma, tumore maligno che riveste i polmoni, definito il tumore classico dell’amianto poiché, le sue fibre, sono alla base dell’insorgenza della malattia.
Farini di Bologna: scuola amianto e condanna per il Miur
La scuola Farini di Bologna era caratterizzata dalla presenza di amianto nelle strutture e negli impianti. La Prof.ssa Olga Mariasofia D’Emilio fu esposta all’asbesto dal 10.09.1981 al 31.08.1990. Successivamente, la scuola fu bonificata a partire dal 22.08.2000. La Prof.ssa D’Emilio, nel 2001, ha avvertito dolori al petto. Sottoposta ai controlli sanitari, in data 22 dicembre 2001, ricevette la diagnosi di pleurite.
In seguito (17.05.2002), le fu diagnosticato il “mesotelioma epiteliale maligno diffuso”. Non si perdette d’animo la professoressa. Decise di affrontare il mesotelioma, la terribile bestia che uccide quasi tutte le vittime in pochi mesi.
Con forte spirito combattivo e con l’assistenza dei figli e dei sanitari, le vennero praticate le terapie. L’Inail ha riconosciuto l’origine professionale del mesotelioma e costituito la rendita in suo favore.
Nel frattempo, parte il percorso legale per ottenere anche il risarcimento del danno. Le strade si sono incrociate con l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, e con il suo combattivo Presidente Avv. Ezio Bonanni.
Sono state, quindi, raccolte tutte le prove dell’amianto nelle scuole ed in particolare nell’Istituto Farini di Bologna. Grazie anche all’impegno del Dott. Arturo Cianciosi, medico legale dell’ONA, è stata identificata l’esposizione ad amianto.
L’Avv. Ezio Bonanni ha associato nella difesa, l’Avv. Massimiliano Fabiani, del Foro di Bologna. Lo scontro processuale è stato duro per la resistenza del Ministero. Però, le prove sono state schiaccianti.
Quindi, la sentenza di condanna ed il maxi risarcimento. Questo importo, circa 930mila euro, non restituirà la vita alla Professoressa deceduta per amianto. Quindi la condanna è il segno della tenacia e della forza di volontà e l’eredità della Professoressa deceduta.
In questo modo, anche grazie al sostegno dell’ONA, si è giunti ad una sentenza storica che inchioda il MIUR alle sue responsabilità. Tutti gli insegnanti ed anche il personale non docente che ha subito danni alla salute, per via dell’amianto nelle scuole, dovrà essere risarcito.
Scuola amianto: risarcimento danni anche per gli orfani
L’azione dell’Avv. Ezio Bonanni ha permesso di accertare la responsabilità civile del MIUR, contrattuale ed extracontrattuale. L’azione di risarcimento dei danni sarà promossa anche nell’interesse degli orfani.
Questi ultimi avevano notificato l’atto di citazione anche per i danni iure proprio. Si tratta di quei danni che gli orfani hanno subito per via della malattia e della morte della loro madre. L’impegno della figlia Silvana, che per 16 anni ha assistito la madre, è proprio quello di ottenere la bonifica di tutte le scuole d’Italia.
“Non più amianto, non più morte nelle scuole. Tuteliamo la salute dei nostri figli”, così la Sig.ra Silvana, orfana della professoressa deceduta ed attivista dell’ONA.
Il risarcimento per malattia professionale amianto, riguarda i danni differenziali, ossia la differenza rispetto all’indennizzo INAL.
Scuola Amianto: bonificare per fermare la strage
Il caso di Bologna non è isolato, l’amianto nelle scuole sta provocando una vera pandemia per tutto il personale scolastico.
Nel VI rapporto mesoteliomi sono censiti ben 91 casi (2015), deceduti per questa neoplasia, che è la punta dell’iceberg delle malattie provocate dalla fibra killer. Infatti, intanto i casi si sono moltiplicati fino al 2021, come dimostra il VII Rapporto ReNaM. Inoltre, ci sono tutte le altre malattie asbesto correlate.
L’Osservatorio e tutta l’equipe lotta ogni giorno affinché il Ministero della Salute disponga in tempi brevi la bonifica nonché la messa in sicurezza degli istituti.
Il 58% degli istituti scolastici sono privi di certificazione, tra cui quella sull’agibilità. Oltre modo anche la classe energetica degli impianti è per l’87% sotto la Classe C.
Per non parlare dell’area sismica, il 41% risulta essere ancora non a norma, mentre il 30% ha apportato le dovute modifiche per diventare antisismica.
Oggi, in Italia, ci sono ben 53.313 tra scuole paritarie e statali. Secondo di dati dell’ONA, tra segnalazioni e bonifiche, di quantifica la presenza di amianto in 2.292 istituti.
Sono circa 356mila gli studenti esposti all’amianto. A questa cifra si aggiungono altre 50mila persone tra docenti e personale scolastico.
Dalle indagini effettuate negli anni è emerso che il Sud presenta una carenza di rilevazioni, rispetto al Nord Italia.
È doveroso ricordare che, dopo l’azione dell’ONA nel 2012, i Comuni (il 95,1%) hanno effettuato costanti monitoraggi riguardo la presenza di amianto.
Ad oggi, i Comuni che hanno provveduto alle bonifiche negli edifici sono il 67.3%.
Con il tempo, dopo varie bonifiche, c’è stata una reazione a catena per quanto riguarda le segnalazioni. Difatti, questo meccanismo è servito per ricalcolare e determinare che allo stato attuale sono presenti ancora ben 2300 istituti con l’amianto.
L’Osservatorio Nazionale Amianto aggiorna la mappatura
Il grande rischio che trasmette questa fibra viene negato, tanto è vero che, i reati ambientali sono considerati meno pericolosi o importanti di altri.
L’ONA non si lascia impressionare e continua sulla propria strada, tanto da continuare a censire e a rilevare dati.
Ad oggi, dicembre 2021, le segnalazioni totali corrispondono a 4800 scuole (presenza di amianto), rispetto alle quali ne sono state bonificate 2500.
Attraverso le nuove indagini, la mappatura del paese va a prendere forma e a completarsi, tanto che è evidente dei diversi miglioramenti, rispetto agli anni passati.
Non ci rimane che ultimare la mappatura per il Sud Italia e naturalmente avviare le bonifiche.
Alcuni dati delle città italiane:
Torino: 66 edifici con amianto non bonificato (in calo, nel 2010 ne aveva 70)
Milano: gli edifici con amianto 89/665 complessivi
Genova: 154/193 (16 bonifiche tetti, tubazioni e cassoni dell’acqua)
Per le strutture scolastiche, i dati sono quelli riportati già dall’associazione; il fatto che intere Regioni non abbiano inoltrato i dati, ha influenzato il calcolo.
La città di Roma ha omesso la verifica e quindi il censimento dei casi. Questo strano comportamento è stato da monito all’ONA per avviare la segnalazione (2008) alla Procura della Repubblica.
Ci sono state alcune bonifiche, effettuate da alcuni volontari, ma ancora oggi non arrivano risposte da parte delle Istituzioni.
Scuola Amianto: al via il progetto per la rimozione
Nel 2020, il Ministero della Transizione Ecologica, con Decreto n.486/2019 del 13 dicembre 2019, e con riferimento all’annualità 2018, ha emanato un bando. Questo risultato si è ottenuto anche grazie all’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni, che, come componente della Commissione Amianto, sollecitò lo stanziamento dei fondi.
Questo bando è nato per la progettazione degli interventi di rimozione e bonifica dell’amianto, presente negli edifici pubblici. Le regioni per queste tipologie di bonifiche, hanno stanziato anche diversi fondi.
Scuola amianto ed epidemiologia
L’incidenza epidemiologica dei casi è di circa 500 decessi per malattie asbesto correlate. Come già evidenziato, nel 2015 erano solo 91 casi, nel 2021 ammontano a più di 130, a cui vanno aggiunte anche tutte le altre neoplasie.
Nelle scuole, la fibra killer, è un problema ancora presente, nonostante la continua mobilitazione, da parte dell’ONA, per le vittime. Non bisogna fermarsi, deve continuare la catena di segnalazioni per avviare continue indagini e vedere una mappatura completa ma con meno numeri.
Per queste ragioni, bisogna andare avanti con le bonifiche. Applicare il principio di precauzione che si traduce nella prevenzione primaria. In altre parole, evitare ogni forma di esposizione ad amianto e ad altre sostanze cancerogene.
Come avvertito dall’ONA, nelle scuole si muore non solo per amianto. Molti nostri istituti scolastici sono fatiscenti. E’, quindi, necessario un programma di ristrutturazione e di nuova edilizia scolastica. Smaltire l’amianto nelle scuole, costruirne di nuove con criteri antisimici e con nuovi modelli organizzativi.
L’ONA e le istituzioni insieme contro l’amianto
Ancora nel corso della recente commemorazione delle Olimpiadi di Roma 1960, l’Avv. Ezio Bonanni ha insisitito perchè ci sia un salto di qualità nella bonifica delle scuole.
Per questi motivi, è stato consegnato, nel corso della manifestazione, dallo stesso Avv. Ezio Bonanni, al sottosegretario Andrea Costa, il dossier amianto.
Intanto, continuano le segnalazioni delle scuole con amianto, attraverso l’APP amianto: intanto è necessario bonificare. Non può essere sottaciuto che anche i danni debbano esser risarciti.
Scuola amianto e tutela dei diritti delle vittime e dei familiari
L’elevata incidenza di casi di malattie asbesto correlate rende necessaria la tutela legale delle vittime e dei familiari. Proprio sulla base di questa importantissima sentenza, interviene Antonio Dal Cin, appuntato della Guardia di Finanza, malato di asbestosi pleurica. In prima linea nella lotta contro l’amianto, sopporta ormai, da circa dieci anni, le stimmate dell’amianto sui suoi polmoni, sulla sua pleura e nel corpo.
Antonio ha condiviso con la professoressa l’impegno civile della lotta contro l’amianto ed è per questo che resiste contro il killer. Recentemente, anche Antonio ha vinto la causa, con la condanna a carico del MEF.
“E’ inaudito ed inaccettabile che le vittime dell’amianto debbano combattere contro la malattia mortale e al tempo stesso, contro la burocrazia. Pur essendo un fervente cristiano, abituato al perdono, ritengo che in questi casi ci debba essere la giustizia. Per questi motivi, e per difendere la sacralità della vita umana, auspico che chi si è macchiato dai crimini risponda delle sue azioni. Ringrazio l’Avv. Ezio Bonanni per la sua vicinanza e per il sostegno”; così Antonio Dal Cin, eroe civile della lotta contro l’amianto.
Proprio quello della resistenza in giudizio del Ministero è un tema molto sentito da Antonio Dal Cin. Antonio auspica che venga meno questa resistenza in giudizio in caso di danno.
Per questi motivi, l’ONA è impegnata nell’informare anche sui diritti delle vittime: rendita Inail e risarcimento danni.
L’Associazione fornisce il servizio di assistenza legale gratuita, che può essere richiesta attraverso questo giornale.