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giovedì, Marzo 27, 2025

Salerno, maltempo scoperchia materiali con amianto

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L’arrivo del maltempo nei giorni scorsi al sud ha creato problemi anche relativi all’amianto accatastato e non smaltito. È accaduto in particolare a Salerno dove il vento ha scoperchiato i teloni apposti sui materiali della demolizione dell’ex istituto Sacro Cuore.

Salerno, amianto nelle tubature dei sanitari

La scuola parificata è stata buttata giù e al suo posto la ditta incaricata realizzerà immobili residenziali. Il privato, però, ancora non ha bonificato l’area e il materiale è ora in balia delle intemperie. Quello che preoccupa i residenti è la presenza di amianto, per di più sbriciolato.

Sarebbe quello delle tubature dei bagni che erano state realizzate in amianto e che non sono state tolte prima della demolizione e smaltite separatamente.

Il materiale, altamente cancerogeno, va rimosso e smaltito secondo regole ben precise e soltanto da ditte specializzate incluse in uno stretto elenco riconosciuto. L’asbesto è, infatti, riconosciuto pericoloso ed è stato messo al bando in Italia nel 1992, con la legge 257, come ha spesso ricordato l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto.

L’unica soluzione è lo smaltimento

È possibile approfondire la storia dell’uso delle fibre killer ne: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”, in cui il presidente Ona, non solo ha ripercorso gli studi scientifici che dimostrano il nesso causale, ma ha anche stimato il numero delle vittime che è arrivato a 7mila l’anno. Il VII rapporto ReNaM, infatti, conta solo i casi di mesotelioma e i dati non sono aggiornati.

L’unica soluzione per preservare la salute dei cittadini e tutelare l’ambiente è bonificare. L’amianto causa, infatti, il mesotelioma e tutta una serie di patologie asbesto correlate. Per questo l’Ona ha realizzato anche una App per segnalare i siti contaminati.

Il Comune di Salerno ha sollecitato la bonifica

Il Comune di Salerno ha sollecitato le operazioni di bonifica del sito. È stata emessa un’ordinanza a carico della società che sta gestendo i lavori. Dovrà ripulire al più presto l’area assicurando la sicurezza degli operatori e dei residenti della zona.

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