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sabato, Marzo 22, 2025

“Azzurro amianto”: un romanzo per la giustizia

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Sabato 2 marzo, alle 18:00 nella Sala Consiliare del comune di Cesinali (Avellino), verrà presentato l’ultimo lavoro della scrittrice avellinese Emilia Bersabea Cirillo, “Azzurro Amianto”. Insieme all’autrice discuteranno il Sindaco di Cesinali, la giornalista Katiuscia Guarino con le letture a cura di Claudia del Gaudio dott.ssa in Lingue e letterature straniere.

La storia di due donne che cercano giustizia

Azzurro Amianto”, è un romanzo ambientato negli anni 2000, in un’area industriale abbandonata di una città del Sud Italia. È qui che si snodano le vicende di due donne che vi trovano rifugio, alla disperata ricerca di giustizia per Romualdo. L’uomo negli anni 80, svolse un lavoro pericolosissimo facendo parte di una squadra di operai impiegati a scoibentare amianto dalle carrozze dei treni delle Ferrovie delle Stato. Dietro gli sforzi di questi giovani, solo gli interessi di industriali senza scrupoli totalmente incuranti delle loro vite. La vicenda prosegue con l’arrivo di Beatrice, fuggita molti anni prima dalla città, e piena di sensi di colpa per aver lasciato alle cure degli altri sua figlia Bianca affetta da un disturbo dello sviluppo.

Una vicenda sociale, politica e intima  

La scrittrice irpina Emilia Bersabea Cirillo, attraverso una scrittura elegante e che crea connessione tra personaggi e registri diversi, tratta in questo romanzo una vicenda sociale, politica e intima molto delicata. Affronta infatti una pagina quasi dimenticata della storia italiana, gli avvenimenti dell’ ex Isochimica nell’Irpinia dell’immediato post-terremoto ovvero, il problema dell’amianto.

Intrecciando questa vicenda con quella della protagonista e della figlia con disabilità, il lettore trasportato in queste pagine trova come sfondo un territorio ferito, in cui sia le protagoniste che l’autrice stessa cercano di trovare riscatto.

Tra i temi più rilevanti dell’opera ci sono il valore del prendersi cura, l’ipocrisia di un certo tipo di borghesia benpensante, la difficoltà dell’accettare il diverso e le diverse sfumature del femminile. 

Vite sotto la polvere

Un fatto drammatico di cronaca locale è il filo conduttore del romanzo. Dalla lettura riemergono le storie di tanti uomini che per anni hanno lavorato presso l’ex Isochimica, una delle tante attività industriali sorta nel 1982 nell’Irpinia dopo il terremoto. Questa da subito rappresentò una speranza di impiego fisso per molti operai, più di 300, totalmente ignari del destino che li attendeva. Vite perse e sepolte sotto la polvere, che svolsero per anni un lavoro rischiosissimo, scoibentare quintali di amianto, circa 3 mila carrozze delle Ferrovie dello Stato.

Nel 1983 infatti queste ordinarono la bonifica di locomotori e carrozze. L’appalto venne affidato all’Isochimica di Piano d’Ardine, (Avellino). La scoibentazione sui binari, a pochi metri dalle case, da un campo sportivo, da un asilo, dalle scuole, lasciò tale fibra totalmente libera di disperdersi a cielo aperto, mietendo ogni giorno vittime.

L’autrice

Emilia Bersabea Cirillo ha lavorato per tutta la vita come architetto e vive ad Avellino. Ha pubblicato il primo libro nel 1999 e nel 2010 ha vinto il Premio Prata con “Una terra spaccata” (Edizioni San Paolo, Milano). Con L’Iguana editrice ha pubblicato il romanzo “Non smetto di aver freddo” nel 2016 (Premio Minerva 2016 e Premio Di Lascia 2017). Ha fondato l’Associazione “Paroletranoileggere” per la promozione della lettura e la valorizzazione dei saperi femminili del territorio irpino e non solo.

“Azzurro amianto” sarà in libreria il prossimo 19 ottobre per la collana Cantastorie de “Le plurali”, casa editrice nata nel marzo del 2021.

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