Da anni i bambini della scuola dell’infanzia e primaria “Carlo Evangelisti” di via Cornelia, a Roma, giocano a pochi passi dall’amianto. Nel cortile dell’istituto, infatti, c’è un locale caldaia la cui copertura è in eternit (il terribile cemento amianto), e, nonostante denunce e segnalazioni, nessuno si è mai degnato di rimuoverlo. Una vergogna ancora maggiore se si considera che ben 2 anni fa, nell’ottobre del 2020, nell’ambito del Progetto elaborato “Rimozione amianto nelle scuole comprese sul territorio del Municipio XIII”, il manufatto era già stato mappato e ne era stata disposta la rimozione. Così come della canna fumria, anche questa in asbesto. Per 2 anni ancora i piccoli alunni hanno continuato a respirare le fibre killer senza che nulla si muovesse.
Ora i genitori e il comitato di quartiere “Insieme per Montespaccato” hanno deciso di rivolgersi all’Ona – Osservatorio nazionale amianto, e al suo presidente l’avvocato Ezio Bonanni. L’avvocato per prima cosa, il 21 settembre scorso, si è recato sul posto per un sopralluogo insieme ai genitori degli alunni e ha potuto toccare con mano l’asbesto ad altezza d’uomo che si trova sotto le finestre delle aule in cui gli alunni fanno lezione e della mensa.
Bambini respirano amianto a scuola: esposto in Procura
Il primo passo è stato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, quello immediatamente successivo interessare la stampa: “Tutti devono sapere – ha detto Bonanni – che le scuole in cui giocano e studiano i nostri figli sono ancora piene di amianto a distanza di 30 anni dalla legge 257 che lo ha messo al bando. L’asbesto è altamente cancerogeno, può causare il mesotelioma, ma anche altri gravissimi tumori: al polmone, alla faringe, alla laringe, alle ovaie e al colon. Esporre addirittura i bambini a questo minerale è un crimine contro la salute. Ancora di più se altamente deteriorato come la copertura in questione. In questi casi, infatti, il cemento perde la sua capacità aggrappante e le fibre killer sono più libere di disperdersi nell’aria”.
Contattati il Comune e la Asl, ma nulla si muove
A raccogliere per prima le lamentele dei genitori era stata la consigliera del Municipio XIII, Claudia Finelli. Insieme alla presidente del comitato di quartiere, Valentina Furcolo, si era rivolta all’assessore Salvatore Petracca, che aveva trasmesso la segnalazione all’Ufficio tecnico. L’ufficio ha risposto che la copertura va sostituita, in quanto contenente amianto. I lavori, sempre secondo l’ufficio, sono compresi nell’appalto denominato “Rimozione amianto nelle scuole presenti sul territorio del Municipio XIII”.
La ditta aggiudicataria dell’appalto sta eseguendo tutte le operazioni propedeutiche (permessi Asl necessari per l’inizio dei lavori). Eppure i tempi non sono accettabili. Il 19 maggio 2022 la presidente del comitato ha inviato segnalazione alla Asl Roma 1. La Asl ha confermato la presenza dell’amianto sulla copertura del locale caldaia e ha invitato gli uffici Tecnico e Scuole di predisporre “le misure idonee ad evitare pericoli per la salute dei bambini”. Nulla però è stato fatto, nonostante le continue lamentele e segnalazioni dei genitori. Il 23 marzo precedente era stata anche presentata una mozione con la lista Calenda sindaco, bocciata però in consiglio comunale. Insomma la questione, che è invece di vitale importanza, sembra non interessare affatto.
Per questo l’avvocato Bonanni continua a chiedere che l’amianto sia eliminato in primis dalle scuole. Lo ha ribadito anche nell’ultima intervista a Radio Rai, ma anche al TgR Lazio.
L’amianto è altamente cancerogeno
In molti ancora non si rendono conto della pericolosità di un materiale ormai bandito, dal 2005, anche dall’Unione europea in tutti i Paesi membri e che causa il 78% dei tumori professionali. L’avvocato Bonanni lo ha spiegato bene ne “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“.
Nel testo oltre a ricostruire la storia dell’asbesto nella Penisola, aggiorna anche i dati dei decessi legati al minerale. Le vittime, secondo una stima Ona, sono infatti, circa 7mila l’anno. L’Inail nel suo VII Rapporto ReNaM, che registra i casi di mesotelioma, non conteggia tutte le morti legate alle altre patologie asbesto correlate. L’unica strada per contenere il fenomeno è quello delle bonifiche, purtroppo ancora in forte ritardo. Lo dimostra ancora una volta la presenza di questa copertura in amianto nel cortile di una scuola elementare. Sono però circa 2400 gli istituti scolastici in tutta Italia ancora contaminati. L’asbesto si trova in alcuni ospedali e in tantissimi edifici costruiti prima del 1993.
Amianto nel cortile, isolato con il nastro rosso e bianco
Fino al sopralluogo dell’Ona, però, i bimbi hanno continuato a giocare vicino il minerale. Ora la scuola ha disposto la sospensione delle uscite in cortile e anche il divieto di passaggio. Il manufatto è stato “isolato” con del nastro bianco e rosso.

Misure tardive e, per quanto riguarda il nastro, anche inutili. Non è stato posizionato neanche un telo che in qualche modo possa bloccare la dispersione delle fibre. L’auspicio è che, chi di dovere, finalmente, faccia intervenire una ditta specializzata e lo faccia in fretta.
Si può richiedere assistenza all’ONA tramite lo sportello amianto online o il numero verde gratuito 800 034 294. L’associazione ha realizzato anche la app Amianto per la mappatura dei siti contaminati.