Richiesta la sospensione dei lavori di verifica della vulnerabilità sismica nella sede della Regione Lazio per probabile presenza di amianto. Gli operai hanno aperto il cantiere il 17 febbraio scorso, ma ora è stato chiesto loro di bloccare tutto. Alcuni di loro hanno notato le polveri diffondersi nell’aria e, conoscendo il modo in cui veniva utilizzato l’amianto all’epoca della realizzazione dell’immobile, hanno riferito il tutto. Il sindacato Usp ha così scritto al responsabile della sicurezza.
Lavori alla Regione Lazio, chiesta la sospensione
Una decisione precauzionale che servirebbe a garantire la salute degli operatori. Molti edifici costruiti prima del 1992, anno della messa al bando dell’asbesto, sono ancora contaminati. Questo vale anche per le strutture pubbliche. Molte, infatti, come denuncia da anni l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, non sono ancora state bonificate. Qui la fibra killer continua a disperdersi nell’aria, complice anche il tempo che ha deteriorato il cemento amianto, che ha perso il suo potere aggrappante.
Lavori di verifica sismica, i danni legati all’amianto
Fibre che, se inalate (ma anche ingerite), possono causare il mesotelioma, e altre patologie asbesto correlate. Il VII Rapporto ReNaM registra ogni anno i casi di mesotelioma, malattia causata soltanto dall’amianto, per verificare l’andamento. I numeri non scendono. Salgono in più i casi di chi ha contratto la malattia senza aver mai lavorato in una fabbrica che utilizzava amianto. Il presidente Ona ha spiegato il fenomeno e i motivi che hanno spinto le aziende a continuare ad utilizzare questo minerale fino alla fine, ne “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”.
Possibile spargimento di polveri di amianto
“Considerato che è notorio – si legge nella missiva al responsabile della sicurezza della Regione Lazio – l’utilizzo dell’amianto nell’impasto del calcestruzzo per la costruzione dei pilastri e delle travi nell’edificazione del complesso edilizio in questione, all’epoca consentito dalle leggi. Tenuto conto dell’invasività dell’intervento effettuato sulla struttura nelle operazioni di carotaggio. Intervento che ha determinato un possibile spargimento di polvere contenente amianto negli ambienti di lavoro. Si chiede che, in attesa di conoscere eventualmente l’esito della predetta rilevazione della qualità dell’aria, vengano immediatamente sospesi i lavori in argomento, a tutela della salute dei lavoratori”.
Aggiornamento:
“Abbiamo ricevuto una risposta che non ci ha convinto del tutto – hanno poi spiegato qualche giorno più tardi dalla Usp – così abbiamo deciso di rivolgerci al neo eletto presidente della Regione, Rocca”. La lettera porta la data dell’8 marzo. Un’ulteriore sollecitazione a sospendere i lavori per verificare la presenza di amianto. Lavori che, intanto, continuano nella palazzina C.