Il Tar del Lazio riconosce un ulteriore risarcimento al finanziere di Latina, Antonio Da Cin. Ventimila euro che suonano, però, come una beffa rispetto alla richiesta di danni patrimoniali e non patrimoniali per oltre 1 milione 600mila euro.
Attraverso l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Ona – Osservatorio nazionale amianto, che lo assiste dall’inizio nella sua battaglia contro il ministero dell’Economia e delle Finanze, Dal Cin nel ricorso al Tar aveva infatti quantificato i danni causati dall’amianto con l’invalidità del 50%. Così come riconosciutagli dal giudice del Lavoro di Latina nel novembre del 2021.
I giudici amministrativi, invece, ritengono che la percentuale di invalidità da considerare per la quantificazione del danno, per il risarcimento, sia del 10% (Scrivono nel provvedimento “quella massima stimata dal perito nella consulenza fatta propria nella sentenza 1242/2021”). Soprattutto ritengono che “la determinazione del danno biologico debba fondarsi su criteri tradizionalmente elaborati nella civilistica, non potendosi di contro, prendere in considerazione l’impostazione di carattere solidaristico propria della disciplina sulle vittime del dovere”.
Questo nonostante il Ministero dell’Interno abbia riconosciuto, il 12 giugno 2018, Antonio Dal Cin come equiparato a vittima del dovere.
Risarcimento, amareggiato Dal Cin: Mi vergogno di essere italiano
“Ho servito il mio Paese e in tempo di pace sono stato condannato a morte da uno Stato che ora quantifica il prezzo della mia vita in 20.671 euro, peraltro commettendo l’ennesimo clamoroso errore. La massima stimata dalla CTU nella consulenza fatta propria nella sentenza n. 1242/2021 non è del 10%, infatti, ma del 50%.
Appare del tutto evidente che si vorrebbe anche negarmi i vitalizi, nonostante un Tribunale abbia nominato una CTU e sentenziato che sono invalido al 50% per la vittima del dovere. Sono mortificato, moralmente distrutto come uomo, come marito e come padre, e temo il peggio. Hanno vinto i poteri forti, quelli che mi hanno fatto la guerra da dieci anni a questa parte per aver osato denunciare e liberare dall’amianto i miei colleghi. Che, altrimenti, sarebbero rimasti esposti ad uno dei più micidiali cancerogeni del pianeta, con quelle inevitabili conseguenze che sto vivendo sulla mia pelle assieme alla mia famiglia”.
Continua la battaglia legale
Continua la battaglia legale dell’avvocato Bonanni affinché il finanziere possa avere giustizia e un adeguato risarcimento. Il militare ha contratto un’asbestosi pleurica per la quale è stato ritenuto inidoneo al servizio. Non può più lavorare, quindi, ma ha a casa due figli minorenni e una moglie gravemente malata.
Per questo ha sviluppato anche un disturbo ansioso disadattivo che, però, come la bronchite cronica, non gli viene riconosciuta come riconducibile all’attività lavorativa.
Una vittoria importante è stata quella relativa alla sentenza del Tribunale di Latina, n. 1242 del 25 novembre 2021, che ha riconosciuto al militare una invalidità del 50%. Dal Cin aveva già ottenuto il riconoscimento della causa di servizio e la conseguente equiparazione a vittima del dovere. Il ministero si è però opposto e Dal Cin attende ora l’Appello.
Amianto, i danni della fibra killer
L’amianto, nonostante le sue ottime caratteristiche produttive, è altamente dannoso per la salute. Già nel ‘900 gli esperti avevano notato un’alta mortalità tra gli operai che vi erano a contatto. Da allora negli anni ’40 due studi ne accertarono la pericolosità. Nonostante questo le aziende continuarono ad utilizzarlo.
Le fibre di amianto, però, causano asbestosi, tumori come il mesotelioma e altre patologie asbesto correlate, molte delle quali mortali. L’avvocato Bonanni, nella sua ultima pubblicazione: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“, ha raccolto i dati aggiornati spiegando come le vittime, soltanto nel 2021, sono state 7mila. I dati sul mesotelioma sono raccolti invece nel VII Rapporto ReNaM dell’Inail.
L’Ona si batte da tempo per le bonifiche amianto e ha creato anche una App per le segnalazioni dei siti contaminati.