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mercoledì, Settembre 11, 2024

Ripercussioni sulla flora e fauna

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L’incorruttibilità dell’amianto e l’inestinguibilità di questo materiale, sono solo alcune delle caratteristiche richiamate nei loro nomi: amianto o asbesto. Caratteristiche che, insieme alla resistenza al calore, hanno fatto si che l’amianto venisse largamente utilizzato in passato, soprattutto nel settore industriale e dell’edilizia. Ma, nonostante questo, con il passare degli anni si è rivelato un materiale cancerogeno e sgretolabile. Quest’ultima peculiarità ha fatto si che nel 1992, l’amianto venisse messo al bando, proprio perchè il rischio della dispersione delle particelle rappresenta un grandissimo rischio con gravi ripercussioni per la salute, umana, animale e ambientale. Dunque, quali sono gli effetti dell’amianto sulla vita animale e vegetale, oltre che sull’essere umano?


Le ripercussioni dell’amianto sulla vita umana e su flora e fauna

L’amianto è un materiale cancerogeno, pericoloso, per tutte le forme di vita. E, se in passato, è stata fatta una distinzione tra l’ingerimento e l’esposizione a queste fibre killer, il risultato non cambia. Di fatti, secondo alcuni studi, sono stati diversi i casi di coloro che si sono ammalati bevendo acqua contaminata. La diagnosi finale è stata quella di tumore all’esofago, allo stomaco o all’intestino. Mentre, nel caso della dispersione nell’aria, esposizione e inalazione di fibre di amianto, i rischi sono senza dubbio maggiori, con la possibilità dell’insorgere di patologie asbesto correlate, mesotelioma e asbestosi. Mentre, nel caso di ingerimento delle fibre, molte di esse possono essere eliminate dall’organismo tramite urina e feci, nel caso dell’inalazione, le fibre si depositano nei polmoni e possono scatenare gravi patologie anche a distanza di cinquant’anni.

Il rischio dell’amianto su flora e fauna

Oltre ai rischi per l’essere umano, l’amianto può avere gravi ripercussioni anche su flora e fauna, cioè ambiente e animali. I rischi che corrono non si differenziano molto da quelli dell’uomo. Secondo alcuni studi a riportare danni similari all’uomo sono proprio i cani, con l’unica differenza legata ai tempi di sviluppo delle patologie, che sono motlo più brevi. Anche loro si ammalano per gli stessi motivi, cioè il contatto con l’amianto, che può dipendere sia dalla vicinanza con un edificio che lo contiene oppure con una persona che vi ha lavorato a contatto e indirettamente riporta a casa le fibre killer. Stesso discorso per quanto riguarda l’ambiente, e gli impatti sul suolo, visto che la presenza di amianto nell’aria e nel terreno provoca l’inquinamento di corsi d’acqua, aria e falda.

Malattie e ripercussioni amianto sulla fauna

Da studi e ricerche emerge che anche gli animali si ammalano per l’amianto. La differenza con l’uomo, come già antiicpato, dipende dal tempo dell’insorgere della malattia, che varia in base al metabolismo della specie in questione. Ad esempio, se una patologia asbesto correlata può rimanere latente nell’essere umano fino a cinquant’anni, nei cani si manifesta al massimo entro 8 anni dall’esposizione. Nei topi, invece, iniziano a manifestarsi i primi sintomi della malattia già dopo il primo anno.

Ripercussioni amianto sulla flora

Per quanto riguarda invece le piante, è emerso che, oltre a inquinare stagni, terreno e falda acquifera, le fibre di amianto possono protare a uno stress ossidativo nelle cellule degli organismi contaminati.

Come proteggere flora e fauna dall’amianto

Nonostante si sia iniziato presto a parlare della pericolosità dell’amianto, la sua messa al bando è arrivata molti anni dopo. Così come la salvaguardia dell’ambiente in tema di rischio è sempre passata in secondo piano rispetto alla salute umana. Tanto che, è solo successivamente alla causa Eternit che si è iniziato a porre attenzione sui rischi causati da queste fibre. Solo dopo una serie di proteste, con la Legge 257 del 1992 arriva il divieto di utilizzare, commercializzare e vendere l’amianto. Ma, il paradosso, è che non si fa alcuna menzione alla bonifica dell’amianto già utilizzato e che, a distanza di oltre trent’anni, è ancora presente in Italia.

L’ONA e la salvaguardia all’ambiente

Il Giornale dell’Ambiente, l’ONA e l’Avvocato Ezio Bonnani, presidente, si occupano da molti anni della salvaguardia e tutela dell’ambiente nella lotta all’amianto e altri cancerogeni. Quando si parla di tutela della salute, infatti, non si deve fare distinzioni tra quella umana, animale e ambientale perchè le ripercussioni legate a queste fibre killer interessano tutti. Ormai, del resto, non vi è più alcun dubbio sui collegamenti tra l’inquinamento ambientale e l’insorgere di molte patologie correlate all’apparato respiratorio.

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