Riomaggiore: primo comune italiano a beneficiare dell’incentivo
“Riomaggiore è un esempio virtuoso: bene i contributi per la rimozione amianto”. Così dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
“Il Parco nazionale delle Cinque Terre ha stanziato i primi incentivi per rimuovere le coperture in amianto nei tre Comuni della zona.
La presenza di numerose vittime e familiari ci responsabilizza a dover proseguire e rende più efficace la nostra azione a La Spezia, come a Taranto, da Venezia fino a Gela.
In ogni angolo di questa nostra Italia deturpata dalla presenza di amianto, ancora in 40 milioni di tonnellate, che sta provocando migliaia e miglia di morti ogni anno, con un’epidemia che deve essere fermata”.
Il Comune di Riomaggiore ha già approvato il regolamento sull’erogazione dei contributi, per eliminare e smaltire i materiali contenenti amianto sul territorio comunale.
Quali sono gli altri comuni che aderiscono al bando?
Sull’esempio di Riomaggiore, a breve seguiranno anche i Comuni di Vernazza e Monterosso.
Alle Cinque Terre, purtroppo, esistono ancora edifici con porzioni di coperture in amianto. Pertanto il Parco, al momento, ha stanziato 10 mila euro per il Comune di Riomaggiore che fornirà un sostegno economico in più ai privati e alle aziende, che dall’inizio di quest’anno, possono contare già sul contributo dello Stato.
Per il momento a Riomaggiore ci sono solo una decina di richieste per un totale di oltre 7 mila euro, mentre il Comune ha deciso di mettere a disposizione un contributo di 1.000 euro a fondo perduto ad unità famigliari, per lo smaltimento amianto.
I privati possono accedere anche ad incentivi fiscali statali per le ristrutturazioni delle case ed ottenere le detrazioni fiscali per la bonifica dell’amianto. L’importo della detrazione è pari al 50% delle spese sostenute fino ad un ammontare di 96 mila euro.
Riomaggiore: dati della strage nella regione Liguria
La Liguria ha fatto registrare 2.314 mesoteliomi fino al 2011, pari al 10,8% su base nazionale per una popolazione di 1.575.000 pari a circa il 2,5% della popolazione, con un trend a salire dai 42 casi del 1994 fino ai 178 casi del 2006.
La Spezia, dal 1994 al 2008, ha fatto registrare 213 mesoteliomi per un popolazione di 91.000 abitanti circa, con un tasso grezzo del 15,54 che la colloca al 15° posto come incidenza in riferimento alla popolazione;
Al 12mo posto per incidenza, figurano Lerici (provincia di La Spezia) con 31 casi per 10.900 abitanti e un tasso grezzo di 18,96 su 100.000, 10 volte di più l’ordinaria incidenza; poi Arcola, con 22 casi per 9.914 abitanti (16° posto) e ancora Vezzano Ligure, 15 mesoteliomi per 7.424 abitanti (17° posto) e poi ancora Sarzana, 25 mesoteliomi per 20.059 abitanti, e così via.
Ben 4 città della provincia di La Spezia figurano entro i primi 17 posti e 5 città tra le prime 23 in quella che è la più macabra delle statistiche (il tutto confermato dal Ministero della Salute, nel quaderno n. 15 del maggio-giugno 2012).
Quali sono le altre malattie da amianto?
Il mesotelioma è solo la punta dell’iceberg, perché l’amianto provoca anche asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici, con complicazioni cardiovascolari e cardiocircolatorie e altri tumori: tumore polmonare, tumore alla laringe e all’ovaio, tumori del tratto gastrointestinale, faringe, stomaco e colon.
Per ulteriori informazioni visita il sito istituzionale dell’Osservatorio Nazionale Amianto dove è possibile consultare anche l’apposita sezione dello Sportello Nazionale Amianto, in alternativa puoi contattare il numero verde gratuito: 800 034 294.
L’ ONA è al fianco di tutte le vittime amianto per la diagnosi, terapia, cura dell’asbestosi e per la tutela dei loro diritti, con professionisti e volontari che sono al tuo servizio 24 ore su 24.