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martedì, Settembre 10, 2024

Fincantieri: l’Ona parte civile

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Alla sbarra tre ex dirigenti dello stabilimento Fincantieri di Palermo

Sono tre gli ex dirigenti dello stabilimento Fincantieri di Palermo rinviati a giudizio dal GIP di Palermo per omicidio colposo e lesioni gravissime. La Fincantieri è un’importante azienda operante nel settore della cantieristica navale d’Europa e del mondo fondata nel 1959. Il processo comincerà il 2 novembre davanti alla quarta sezione monocratica del Tribunale di Palermo.

Fincantieri news, sentenza storica contro l’azienda

Mentre è in corso ancora il settimo processo a carico dei vertici di Fincantieri, in cui l’ONA – Osservatorio nazionale amianto è parte civile, l’avvocato Ezio Bonanni ha ottenuto un’importante vittoria.

Il Tribunale di Torre Annunziata ha accolto il ricorso della famiglia di un operaio morto di Castellammare di Stabia, alla quale ha concesso un risarcimento milionario. L’ex dipendente è morto di mesotelioma nel 2016. E’ possibile leggere la sentenza al seguente link.

Fincantieri: amianto senza protezione

Secondo le accuse, infatti, Luciano Lemetti, Antonio Cipponeri e Giuseppe Cortesi non avrebbero adottato le giuste precauzioni previste dalla legge per la lavorazione dell’amianto. Così, hanno causato la morte di 10 operai e gravi lesioni ad altri 5. Gli operai della Fincantieri avevano raccontato che nello stabilimento si lavorava senza mascherine e aspiranti non funzionanti, e che le polveri di amianto raccolte sul pavimento venivano semplicemente spazzate e non smaltite con le apposite cautele. Mancava, inoltre, anche il servizio di lavaggio delle tute. Così, le mogli degli operai, le lavavano in casa venendo in contatto con le polveri velenose e in alcuni casi si sono ammalate.

Fincantieri, il settimo processo penale inizierà invece il 15 gennaio

Davanti al GUP i familiari delle vittime si sono costituiti parte civile. Comincerà il 15 gennaio davanti al giudice monocratico il settimo processo agli ex vertici Fincantieri accusati del decesso, nel corso degli anni, di centinaia di operai ammalati di mesotelioma pleurico e asbestosi per contatto con fibre di amianto. Solo uno dei procedimenti è definitivo, mentre gli altri sono ancora in corso.

Le cause civili

L’Ona, attraverso l’avvocato Ezio Bonanni, ha già attivato numerosi procedimenti civili a tutela delle numerose vittime dei diversi cantieri navali di Fincantieri, da quello di La Spezia a quello di Monfalcone, senza dimenticarci di Castellammare di Stabia.

Fincantieri: i diritti dei lavoratori vittime amianto

Coloro che hanno lavorato nei diversi cantieri navali della Spa Fincantieri e che, a causa dell’esposizione ad amianto, si sono ammalati, hanno diritto alla rendita e all’integrale risarcimento di tutti i danni e, in caso di decesso, la rendita di reversibilità deve essere costituita a favore del coniuge e debbono essere risarciti tutti i danni. Le rendite, le prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto, i benefici amianto per i prepensionamenti sono invece considerati indennizzi piuttosto che risarcimenti. La complessità di questi aspetti rende necessaria un’assistenza legale specializzata.

Chiunque abbia subito danni riconducibili all’amianto (Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sentenza n. 24217/2017) hanno diritto al risarcimento dei danni (sia patrimoniali che non patrimoniali). I ritardi nella bonifica e gli effetti lungolatenti delle patologie amianto correlate potrebbero causare ingenti danni nel futuro, che dovranno essere integralmente risarciti alle vittime. Anche i famigliari delle vittime hanno diritto al risarcimento dei danni, sia quelli diretti (subiti in prima persona) che indiretti (in qualità di famigliari della vittima).

L’utilizzo di amianto nella cantieristica navale

L’utilizzo di amianto in cantieristica navale, fino al 28.04.1993, ovvero, entrata in vigore dell’art. 1, L. 257/1992, fu molto elevato. Manutenzione e demolizione, traporto marittimo e molte altre, l’amianto si utilizzava in tutte queste attività.

Inoltre, nelle unità navali, si applicava in più strati:

  • Finiture esterne con diverse modalità di realizzazione;
  • Reti metalliche all’interno delle quali si trovava amianto friabile, a volte anche con gesso o calce;
  • Cartoni di amianto forato;
  • Tela in amianto verniciata;
  • Intonaci di cemento impastato con amianto friabile;
  • Vernice protettiva per evitare la formazione di ruggine ricoperta o non ricoperta da vernice, c.d. antirombo;
  • Marinite, ovvero fibra e gomma di asbesto;
  • Minerali di amianto floccati e applicati a spruzzo o con il c.d. materassino di lana minerale artificiale;

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Sportello amianto Ona

L’Ona ha costituito lo Sportello amianto online per le vittime Fincantieri per assicurare loro la più ampia tutela dei diritti, estesa anche ai famigliari. Per ottenere l’assistenza medica e legale, del tutto gratuita, è sufficiente rivolgersi allo sportello amianto Ona onlus attraverso il link.

Fincantieri pagherà 1 mln di euro alla famiglia di un operaio morto

La cantieristica navale è un settore che l’ONA segue da tempo, sempre attraverso il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni. L’amianto è stato infatti impiegato sulle navi per le sue caratteristiche, anche dopo che diversi studi ne hanno riconoscito la pericolosità.

Molti operai, anche dei cantieri navali Palermo, e di altri sparsi in tutta Italia, hanno perso la vita a causa delle fibre killer respirate sul posto di lavoro. Una strage silenziosa riportata, tra gli altri dati presenti, nell’ultima pubblicazione dell’avvocato Ezio Bonanni “Il libro bianco per le morti di amianto in Italia – ed. 2021”.

Il Tribunale di Torre Annunziata, nella sentenza la n. 2030 del 30/12/2021, ha accolto le tesi dell’avvocato Ezio Bonanni. E’ una ‘news Fincantieri’ strategica che aiuta gli operai Fincantieri e non solo a prendere coscienza. Potrà poi essere utilizzata nei procedimenti ancora in corso e in quelli che saranno aperti nei prossimi anni.

Dott.ssa Sara Rapisarda

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