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martedì, Settembre 17, 2024

Rimozione amianto Basilicata: contributi per 272 domande

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La Direzione generale del dipartimento ambiente della Regione Basilicata ha approvato 272 domande di richiesta contributi per rimozione amianto. Tre richieste sono state respinte. Per le altre, invece, i cittadini beneficeranno degli aiuti stanziati per lo smaltimento dell’amianto. Nelle prossime settimane dovranno consegnare la documentazione necessaria per procedere.

Le opere saranno finanziate dal progetto “Liberi dall’amianto” e l’iniziativa non si ferma qui. Nel 2022 sarà pubblicato un ulteriore avviso al quale altri residenti della regione, che hanno all’interno dei loro edifici materiale in amianto, potranno rispondere. In questo modo, grazie ai contributi pubblici, potranno smaltire eternit che, come tutti ormai sanno, è altamente dannoso per la salute.

Rimozione amianto, l’unico modo per evitare nuove vittime

Smaltire eternit in maniera corretta e con i giusti dispositivi di sicurezza per gli operai che avranno il compito di rimuoverlo e di trasportarlo, è di importanza fondamentale per fermare la strage silenziosa.

L’ONA – Osservatorio nazionale amianto, attraverso il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, lotta da anni al fianco delle vittime e dei loro familiari e sta cercando in ogni modo di sensibilizzare le istituzioni affinché si provveda alla bonifica. Per questo è importante il bando pubblicato in Basilicata.

Rischio amianto, killer silenzioso

L’amianto infatti provoca diverse malattie, molte delle quali purtroppo, mortali. Primo tra tutti il mesotelioma. Questa neoplasia ha una prognosi infausta. L’aspettativa di vita è in media di 6/9 mesi, e solo circa il 7% dei pazienti ha una sopravvivenza successiva ai 5 anni. A questa si aggiungono tutte le altre patologie asbesto correlate.

Oltre al tumore del polmone, anche quello della laringe e delle ovaie, oltre all’asbestosi e alle complicazioni cardiache e cardiocircolatorie. Ci sono infine delle neoplasie per le quali non vi è unanimità scientifica, ma pur sempre una più alta frazione eziologica (rischio attribuibile negli esposti), tra coloro che sono stati esposti ad amianto.

Sono il tumore della faringe, dello stomaco, del colon-retto, piuttosto che dell’esofago, per i quali comunque è dimostrata la capacità eziologica delle esposizioni ad asbesto di concorrere, se non di costituire l’unica causa di induzione, e quindi di promozione e progressione, e quindi di morte.

Tutti questi risultati sono analizzati nell’ultima pubblicazione dell’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA – Osservatorio nazionale amianto, Il libro bianco per le morti di amianto in Italia – ed. 2022”. Con dati aggiornati anche rispetto al VII Rapporto ReNaM pubblicato dall’INAIL. In questo ultimo lavoro si parla di 27.356 casi di mesotelioma maligno in un periodo che va dal 1993 al 2015.

“Liberi dall’amianto” andrà avanti con un nuovo bando

Le risorse finanziarie disponibili ammontano a 1 milione e 500 mila euro, somma con la quale è possibile ora soddisfare tutte le istanze per un totale di 894.044 euro.

“Liberi dall’amianto” proseguirà fino al completo impiego dei fondi stanziati in Bilancio. Si prevede la pubblicazione di un ulteriore avviso nel 2022. L’obiettivo è la rimozione e lo smaltimento dell’amianto da fabbricati, edifici, attività artigianali e da aree private.

“Le Regioni e le ASL, diversamente dalle stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto – si può leggere ne ‘Il libro bianco per le morti di amianto in Italia – ed. 2021’ – hanno censito 370.000 siti contaminati, tra i quali 20.296 siti industriali, 50.000 edifici pubblici, 214.000 edifici privati e altri 18.945 di altra origine, cui si aggiungono poi 66.087, numeri decisamente in crescita rispetto al 2015.

Soltanto 6.869 edifici, su un totale sottostimato di 265.213, tra edifici pubblici e privati sono stati bonificati: è di tutta evidenza il ritardo nelle bonifiche. Ci sono ancora 58 milioni di mq di coperture in cemento -amianto, oltre a 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, con conseguente condizione di rischio”.

L’assistenza dell’Osservatorio Nazionale Amianto può essere richiesta attraverso lo sportello on-line e contattando direttamente il numero verde 800 034 294.

L’ONA contribuisce a realizzare la mappatura anche con la App amianto.

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