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lunedì, Gennaio 20, 2025

Rimini, ex aiuto cuoca morta per mesotelioma da amianto

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Ancora indifferenza arriva dall’INAIL per le vittime amianto

Questa volta il triste episodio  vede coinvolta la Sign.ra C.C. che ha lavorato dal 1955 al 1964 nelle cucine di vari alberghi, pensioni e ristoranti della riviera romagnola. Nel corso del suddetto decennio, quando ancora non era entrata in vigore la legge n.257 del 1992 che impone il divieto di utilizzo di amianto nelle strutture pubbliche e private, l’ex aiutante cuoca è stata giornalmente esposta alle fibre killer di amianto. Dopo una vita spesa nelle cucine e nelle strutture alberghiere di Rimini e appena conseguita l’età pensionabile prevista dal sistema pensionistico, all’ex lavoratrice è stato diagnosticato un mesotelioma da amianto, che in breve le ha tolto la vita.

Dopo vari accertamenti sanitari, la Sign.ra C.C., ancora in vita, assieme a suo marito, il Sign. S.G., hanno lottato, senza alcuna speranza, per ottenere il riconoscimento dell’origine professionale della malattia da parte dell’INAIL. Riconoscimento che tarda ancora ad arrivare, nonostante il sopraggiunto decesso dell’ex aiuto cuoca.

Pertanto, il marito e i familiari della vittima si sono rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto che ha raccolto tutte le prove che certificano l’origine professionale del mesotelioma da amianto. Infatti, nella battaglia per far riconoscere il diritto alla rendita del marito della vittima, l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale della famiglia della Sign.ra C.C., che già si è rivolto al COR – Registro Mesoteliomi dell’Emilia Romagna, ha deciso in data 15.03.2018 di depositare il ricorso al Giudice del lavoro per chiedere la condanna dell’INAIL a liquidare la rendita di reversibilità in favore del marito della vittima.

L’impegno dell’avvocato Ezio Bonanni

L’impegno dell’Avv. Bonanni si muove sulla consapevolezza delle ragioni accolte dal COR Regionale, secondo cui la Sign.ra C.C. è morta per mesotelioma provocato da “esposizione ad amianto, rilevata mediante questionario RENAM (cfr. all.to 2), che è stata classificata con codice “1”, secondo LL.GG.Renam, esposizione professionale certa, per l’attività svolta dal 1955 al 1964 presso vari alberghi, pensioni e ristoranti di Rimini in qualità di aiuto cuoca, cuoca ed addetta ai servizi ai piani, guardaroba, lavanderia e stireria con utilizzo di utensili in amianto: guanti, dispositivi frangifuoco, copriassi da stiro, mangani’, si legge nella certificazione rilasciata dal COR dell’Emilia Romagna.

Una conquista per la famiglia della vittima e per l’Avv. Ezio Bonanni che afferma come sia stato “fondamentale il certificato/attestazione del COR / Registro Mesoteliomi Emilia Romagna, il quale ha riconosciuto che la Sig.ra C.C. è morta a causa dell’amianto per “esposizione professionale certa, per l’attività svolta dal 1955 al 1964″. E non è un caso isolato il suo. Lo certificano i COR regionali e anche il RENAM (Registro nazionale Mesoteliomi)”.

L’ONA correrà, quindi, in giudizio con il Sig. S.G., marito della vittima, per puntare ad abbattere l’indifferenza dell’INAIL e vedere riconosciuto così il diritto alla rendita.

L’INAIL dovrebbe impegnarsi a non lasciare soli gli ammalati di mesotelioma pleurico, pericardico, del peritoneo, della tunica vaginale del testicolo e di altre patologie asbesto correlate che impongono, conseguentemente, un doveroso impegno economico per l’assistenza sanitaria, oltre al pesante tributo emotivo e psicologico.
L’ONA si pone al fianco dei cittadini e di tutti i lavoratori vittime di amianto con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento dei propri diritti dalle Istituzioni ed enti previdenziali.

Per maggiori informazioni contattare il numero verde 800 034 294 o consultare il sito ufficiale dell’ONA.

Serena Console

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