Ricerca cura mesotelioma: la terapia e cura di queste neoplasie è una delle finalità dell’Ona. L’associazione, Infatti, ha costituito un pool di medici volontari, impegnati anche nella ricerca della cura del mesotelioma.
Ricetta cura mesotelioma: le prospettive
Il mesotelioma, classica patologia asbesto correlata monofattoriale e dose dipendente. L’Osservatorio Nazionale Amianto ONA ha costituito dipartimento di ricerca sul mesotelioma. Così con la finalità della terapia e cura di questi tumori amianto.
Bonanni: “ricerca con scienziati liberi ed indipendenti”
Negli ultimi anni, il numero dei casi di mesotelioma è in continuo aumento, nelle forze armate come tutti gli altri settori. In particolare è in corso un epidemia di mesoteliomi tra i dipendenti della Marina Militare, in particolare coloro che hanno prestato servizio imbarcati nelle unità navali.
Anche coloro che hanno prestato servizio nelle basi Arsenal izie hanno subito una pesante esposizione alle fibre di asbesto. Per cui l’epidemia e è elevata anche tra coloro che hanno prestato servizio negli arsenali. La Spezia a Taranto, da Augusta a La Maddalena; piuttosto che delle Ferrovie dello Stato.
L’Avv. Ezio Bonanni é autore de “Libro bianco delle morti di amianto in Italia” (19.06.2018). In questa sua pubblicazione, il presidente Ona ribadisce la necessità di giungere al più presto Alla completa messa in sicurezza di siti contaminati. Solo in questo modo sarà possibile arrestare l’epidemia e poi sconfiggere definitivamente tutte le patologie asbesto correlate.
L’Avv. Ezio Bonanni è autore della pubblicazione, che è il vademecum per la tutela dei lavoratori e cittadini esposti e vittime del mesotelioma.
In più evidentemente di tutte le vittime dell’amianto, rispetto al quale il mesotelioma e la cosiddetta patologia sentinella. La guida scritta dall’avvocato Ezio Bonanni contiene i riferimenti specifici delle ultime ricerche sulla cura del mesotelioma, oltre alla guida per la tutela legale. In questo modo posso essere tutelati tutti cittadini e prima di tutti coloro che sono vittime del mesotelioma dell’amianto.
Prevenzione primaria: prima ancora della ricerca mesotelioma
Il cavallo di battaglia dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni, per sconfiggere l’epidemia da patologie asbesto correlate è la prevenzione primaria: “evitare ogni forma di esposizione ad amianto e ad altri cancerogeni. Perché cspesso agiscono in sinergia, e si potenziano l’uno con l’altro. Cosi, dal fumo di sigaretta fino al benzene, oltre all’amianto e senza dimenticare l’uranio impoverito.
Abbiamo la necessità che ci sia una tutela effettiva e perciò stesso efficace della salute, secondo i criteri voluti dal legislatore. Perché sono sanciti nell’art. 32 della Costituzione. Dunque è per questo che il criterio esplicativo dell’ONA è quello della prevenzione primaria.
Confidiamo anche nella ricerca e quindi nell’operato del Prof. Marcello Migliore e degli altri scienziati”. Questa é la posizione dell’Avv. Ezio Bonanni, pioniere della difesa delle vittime dell’amianto in Italia.
Mesotelioma: l’informazione oltre alla ricerca
Quando ancora nel nostro Paese il rischio amianto era conosciuto soltanto nella ristretta ricerca medica e delle imprese. Infatti Il rischio è stato occultato. C’è stato chi senza scrupoli ha esposto milioni di lavoratori e cittadini ad asbesto, financo nelle scuole e negli ospedali.
Il tutto risulta anche dal VI Rapporto mesoteliomi.
L’Avv. Ezio Bonanni trovò il coraggio di denunciare pubblicamente la cancerogenicità dell’amianto, sulla scia delle ricerche del Prof. Irvin Selikoff. Ancora, in Italia, del Prof. Maltoni, piuttosto che del Prof. Enrico Vigliani, indimenticato medico del lavoro.
Secondo le stime (al ribasso per altro) ogni anno si registrano mediamente circa 6000 decessi provocati da malattie asbesto-correlate, causate dall’esposizione lavorativa, ambientale o accidentale con le fibre del minerale.
Oltre alla inestimabile perdita in temine di vite umane, vengono spesi 2 miliardi di euro l’anno per previdenza, bonifiche e ricerca.
Dove finiscono i soldi pubblici per l’amianto?
Con quale criterio vengono elargiti finanziamenti per la ricerca cura mesotelioma?
Come vengono monitorati i flussi di denaro a fronte di attività di ricerche (in questo caso mai avvenute?)
Le domande meritano un serio approfondimento.
A condurci per mano nella delicata inchiesta (a puntate) sarà L’avv Ezio Bonanni, uno dei massimi esperti mondiali nel campo del mesotelioma.
L’obiettivo è quello di portare alla luce alcune vicende che ci aiuteranno a capire ciò che accade quando ci sono in ballo ingenti somme di danaro.
Richiesta di trasparenza (Ospedale di Alessandria e UFIM)
Siamo nel 2012. Emerge la volontà di candidare l’Ospedale di Alessandria come IRCCS, specializzato nella ricerca e cura del mesotelioma. L’ona chiede trasparenza.
5 milioni di euro per ricerca cura mesotelioma
Il 23 Maggio 2014, l’Asl di Alessandria ha comunicato all’assessore regionale, al Comune di Casale Monferrato e alle associazione dei familiari delle vittime di amianto, la costituzione di un Fondo da destinare esclusivamente alla ricerca per la prevenzione, la diagnosi e la terapia del mesotelioma.
La cifra è assai considerevole: circa 5 milioni di euro.
Nel 2014 sindacati ed il direttore dell’ASL Alessandria richiedono il trasferimento di una prima tranche del fondo pari a 1.500.000 di euro.
La somma viene concessa previa assicurazione che tale denaro sia devoluto interamente alla ricerca.
Contravvenendo al vincolo di utilizzo, la somma viene impiegata per altri scopi, di cui si è venuti a conoscenza solo recentemente.
UFIM e gli esperti ricerca cura mesotelioma
Nel 2014 guarda caso nasce UFIM (unità funzionale interaziendale mesotelioma), ovvero una sorta di ambulatorio di assetto clinico/organizzativo.
Fonti ufficiali dichiarano che “tra i fondi individuati per il funzionamento dell’Ufim ci sono anche, grazie alla disponibilità dell’Asl AL e dell’Afeva, parte di quelli accantonati dalle transazioni unilaterali tra i cittadini e lo svizzero Schmidheiny (Eternit)”.
La responsabile della struttura è una giovane dottoressa e viene ritenuta “esperta” in tema di amianto, anche se, all’epoca, era priva di pubblicazioni scientifiche di rilievo. Solo dopo la nomina ci sono nuovi lavori pubblicati su riviste minori avente ad oggetto il mesotelioma, nulla in confronto…
Dubbi e…
Il 1° marzo 2016 viene pubblicato su “il Monferrato” un articolo titolato “RIUNIONE UFIM MA IL GIORNALISTA NON è GRADITO!”.
Per qualche strano motivo, la riunione per la rendicontazione Ufim è interdetta ai giornalisti. Inoltre, a seguito della stessa, viene emessa una nota generica che non fa riferimento a cifre.
…Risposte
Alla luce del rendiconto ASL sui fondi amianto, capiamo che il bilancio non è stato reso pubblico perché evidenzia come i soldi della ricerca siano stati spesi per altro. Come pagare stipendi a medici, infermieri e persino personale amministrativo.
A tal punto che i fondi rimanenti dalle transazioni sono ora assegnati dai legali solo a fronte di spese specifiche per ricerca.
Questo ha creato un immediato problema di cassa rispetto alle modalità precedenti di utilizzo.
Appare chiaro come mai fra Casale e Alessandria si proclami l’eccellenza nella ricerca sul mesotelioma e l’alta specializzazione dell’UFIM.
Il profilo dell’esperta
Dopo essere stata nominata responsabile Ufim, la dott.ssa pubblica, ma il suo nominativo non è mai tra gli autori principali, e il suo curriculum sugli studi scientifici in materia di mesotelioma langue.
Un nuovo network scientifico?
Nel 2017, parte l’ennesima campagna pubblicitaria su di un trial commerciale e viene annunciata la nascita di un Comitato indipendente per il monitoraggio dei dati, composto da “luminari” a livello mondiale.
In realtà non esiste alcun network scientifico.
Si tratta del solito trial commerciale finanziato dalla Boheringer, che vuole testare questo farmaco nel mesotelioma.
Diversamente da quanto proclamato nell’ articolo, non è basato sulla ricerca piemontese.
Nel corso del 2018, la Boheringer, demoralizzata dai risultati del trial, si rivolge al GIMe nel tentativo di individuare marcatori di sensibilità al Nintedanib.
Purtroppo non c’è molto da fare, il trial viene dichiarato fallito e chiuso anticipatamente, ma la notizia non viene pubblicata.
Il GIMe interviene con il direttore del quotidiano La Stampa, stigmatizzando la pericolosità dei toni sensazionalistici delle notizie che alimentano solo false speranze.
Chi si nasconde dietro al Trial?
Uno dei promotori del Trial, in qualità di consulente Boheringer, è il Prof. Scagliotti.
Gli allegati 4 e 5 mostrano un evidente conflitto di interesse ed oltretutto il Prof. Scagliotti era stato coinvolto in una scottante vicenda sull’impiego di fondi per la ricerca.
Insomma una figura da monitorare…
Nel 2012, aveva infatti ottenuto circa 700.000 euro per istituire la rete italiana mesotelioma. Nella relazione di spese per tale progetto, erano emerse spese folli quali: 25.000 euro per un sito (mai realizzato); 20.000 ogni anno per la riunione dei membri, altri 20.000 per la redazione del report annuo, 70.000€ di spese postali.
Risultato?
Il caso è stato segnalato alla Corte dei Conti, poiché non esiste alcuna rete mesotelioma, alcun sito ecc… (allegati 6-7-8)
Insomma abbiamo buttato dalla finestra tanto quattrini per finanziamenti e sovvenzioni di progetti di ricerca in enti accreditati che però non erano veri o erano gonfiati?
Come hanno reagito i signori dopo le rivelazioni dell’Ona?
Facile intuirlo: hanno stigmatizzato la sua richiesta di trasparenza in contraddittorio. Naturalmente tutto è ancora di là da venire. Il tempo sarà galantuomo, ma soprattutto, le pubblicazioni in ambito internazionale, che premiano l’ona, unitamente alla stima dei pazienti.
L’ONA e il suo dipartimento di ricerca
Il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’avv. Ezio Bonanni, è il paladino della difesa delle vittime dell’amianto in Italia. Per questo ha intuito che il punto chiave non può essere solo e soltanto il riconoscimento dell’origine professionale delle malattie da amianto. La rendita INAIL, i prepensionamenti, non sono sufficienti , perché non restituiscono la salute è la vita. Così le stesse rivalutazioni delle prestazioni pensionistiche per esposizione ad asbesto, e il risarcimento dei danni. Infatti il mesotelioma gli altri tumori amianto sono fortemente invalidanti, per cui è fondamentale la prevenzione primaria. E al tempo stesso anche quella secondaria e, cioè la ricerca scientifica per la terapia e cura e la diagnosi precoce.
Mesotelioma: i diritti delle vittime e la loro tutela
Sul piano più propriamente giuridico, le vittime hanno diritto al risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali (biologici, morali ed esistenziali) subiti dalla vittima primaria. In caso di decesso gli importi maturati devono essere liquidati agli eredi legittimi o testamentari. Inoltre i familiari delle vittime hanno diritto al risarcimento dei cosiddetti danni iure proprio. Si tratta, infatti, di quei pregiudizi che gli stretti congiunti hanno subito per la malattia è la morte della vittima primaria. In caso di mesotelioma come di altre patologie asbesto correlate.
La prevenzione primaria: evitare l’esposizione per prevenire il cancro da amianto, tra cui il mesotelioma ed in particolare quello della pleura (cancro della pleura). Infatti i mesoteliomi in particolare quello pleurico, sono molto aggressivi, con poche aspettative di vita. Per questo va privilegiata la prevenzione primaria, cioè evitare l’esposizione alle fibre. Per poterlo fare necessario bonificare mettere in sicurezza i materiali di Amianto. Tra le tecniche di bonifica più importanti lo smaltimento amianto, cioè la sua rimozione. Solo così è possibile risolvere definitivamente il problema del rischio è quella dei danni alla salute.
Importante è quindi la ricerca scientifica per curare e, se possibile, guarire il mesotelioma. O quantomeno trattare i sintomi, dal versamento pleurico, alla dispnea per quanto riguarda il tumore della pleura. Cosi e gli altri sintomi ed effetti per quanto riguarda gli altri tumori del mesotelio (mesotelioma del peritoneo, mesotelioma della tunica vaginale del testicolo, mesotelioma del pericardio).