La regione Sicilia ha pagato tanto in termini di vittime dell’amianto. Eppure, nonostante le malattie causate ai dipendenti delle aziende che lavoravano l’asbesto, e a tanti cittadini, le bonifiche tardano a partire. Anche quando i fondi sono concessi dal governo.
Secondo gli ultimi dati, infatti, soltanto l’1% delle somme messe a disposizione, sono state richieste per interventi di rimozione di questi materiali altamente cancerogeni che causano asbestosi, mesotelioma e diversi altri tipi di tumore. Sono in totale 28 i progetti approvati dalla Regione in ospedali, scuole e asili.
Regione Sicilia, amianto subdolo killer
Un’occasione persa per fermare la strage silenziosa. L’amianto, utilizzato dalle aziende italiane fino alla sua messa al bando, con la Legge 257/1992, è subdolo. Le malattie causate dalle fibre killer possono manifestarsi anche 40 anni dopo l’esposizione. L’unico modo per evitare altri decessi sono le bonifiche dei siti contaminati, come da sempre sostiene l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto.
Negli anni di esperienza al fianco delle famiglie delle vittime, spesso lasciate sole anche dallo Stato che nega i giusti risarcimenti, l’avvocato Bonanni ha raccolto testimonianze e sentenze favorevoli e ha raccontato il fenomeno nel “Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”.
I dati relativi alle vittime di mesotelioma, il tumore sentinella causato esclusivamente dall’esposizione all’asbesto, sono invece disponibili sul VII Rapporto ReNaM dell’Inail.
Regione Sicilia, utilizzato solo l’1% dei fondi bonifiche
Verranno spesi 1,4 milioni di euro, fondi che fanno parte del maxi-piano da 385 milioni per la bonifica degli immobili pubblici. Aveva a disposizione, come scrive meridionews.it, ben 107 milioni.
Altre Regioni hanno fatto molto meglio. Il Lazio e l’Emilia Romagna, in particolare, hanno utilizzato quasi il totale del finanziamento ricevuto. La Toscana ha fatto lo stesso. La Sardegna ha impiegato 31 dei 35 milioni destinati a questo territorio.
Ostacoli alla rimozione dell’asbesto
Uno dei motivi è sicuramente il fatto che i fondi coprono la rimozione dell’amianto, ma non il ripristino delle strutture. Questo ulteriore step deve essere finanziato dai beneficiari. Certamente non è l’unico motivo e a rimetterci è, come troppo spesso accade, la salute dei cittadini.
Regione Sicilia, gli interventi più importanti
Tra gli interventi più importanti rientra sicuramente quello dell’università di Catania. Poi l’amianto sarà rimosso dal Policlinico di Messina. Ci sono poi una serie di istituti scolastici che beneficeranno del progetto e che saranno finalmente amianto free. Come ricorda sempre l’avvocato Bonanni ci sono in Italia ancora oltre 2mila scuole contaminate.
Per segnalare i siti con presenta di materiali contenenti asbesto l’Ona ha realizzato una App che raccoglie comunicazioni da tutta Italia.