Bonificare dall’amianto il palazzo della Rai di viale Mazzini costerebbe 90 milioni di euro. Per questo, scrive La Repubblica in base ad un documento riservato, la società sarebbe pronta a vendere gli immobili della sede storica della Capitale, caratterizzata dalle tante vetrate e dal Cavallo morente di Messina all’ingresso.
Rai, bonifica bloccata
L’edificio, costruito negli anni ’60, è pieno di amianto e la bonifica, se pur prevista prima del lockdown a causa del Covid, non è mai stata realizzata. Il vecchio cda ritenne che era inutile spostare oltre 1300 dipendenti con lo smart working e lo smaltimento non partì, più probabilmente per il costo elevato dell’operazione. Ora sembra che la società preferisca costruire una nuova sede piuttosto che mettere a posto questa.
Una notizia che rende ancora più attuale il problema amianto in Italia, non arginato a discariche abusive in campagna. Ma, come da sempre denunciato dall’Osservatorio nazionale amianto, ancora presente in edifici pubblici e privati e sui luoghi di lavoro.
Asbesto nel palazzo di viale Mazzini: bonificati solo 2 piani
Un pericolo per tutti i dipendenti che non usano certo dispostivi di protezione (a parte quelli anti Covid), tra i corridoi e nelle stanze della struttura dove lavorano ogni giorno. L’amianto, infatti, è stato eliminato soltanto al settimo piano, quello degli uffici dei vertici e al piano terra. Questa bonifica mirata aveva sollevato non poche proteste.
L’asbesto è stato smaltito anche all’ingresso principale, dove passano i conduttori, gli ospiti e i vip, ma certamente anche tanti lavoratori. L’ingresso secondario, invece, è rimasto così com’era. Il primo era in condizioni peggiori e c’era l’urgenza di intervenire.
Gli operai specializzati hanno liberato anche le zone della mensa e del bar, dalle quali sono state eliminate le fibre killer. L’amianto, però resta negli altri piani e tutti ne sono a conoscenza. A quanto pare, però, la Rai non può sostenere le spese della bonifica.
Rai, i danni dell’amianto
Il presidente dell’Ona, l’avvocato Ezio Bonanni, torna così a ribadire quanto questo materiale possa essere dannoso per la salute umana. Negli anni ha causato tante patologie asbesto correlate e un numero vergognoso di decessi. Il mesotelioma, tumore della pleura, è causato soltanto dall’esposizione all’amianto. L’Inail tra il 1993 e il 2018 ha registrato 31572 vittime causate soltanto da questa malattia.
L’avvocato Bonanni spiega però da tempo che i decessi sono molto di più. I dati sono disponibili nel suo “Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“, così come le soluzioni per liberare il territorio dal killer silenzioso.