L’amianto rappresenta una seria emergenza per il Friuli Venezia Giulia, la terza regione italiana con la più alta incidenza di malattie asbesto correlate, con una media di 300 decessi l’anno a causa della fibra killer.
Amianto: presenza in Friuli Venezia Giulia
A pagare il prezzo più alto in termine di vite umane, sono i territori dell’Isontino, della Bassa Friulana e della provincia di Trieste.
Purtroppo i dati non sono confortanti e considerando la lunga latenza tra l’inalazione delle fibre e la comparsa delle patologie asbesto correlate, ossia il periodo tra l’inizio dell’esposizione all’agente tossico e l’insorgenza della sintomatologia provocata dalla patologia (per questo ad oggi disponiamo di una visione solo limitata del fenomeno), si stima una vera ecatombe nel 2025.
I servizi di assistenza e tutela ONA
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Onlus e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano i diritti di tutti i cittadini e lavoratori esposti e vittime dell’amianto e altri cancerogeni. L’associazione con il pool di tecnici, assiste i cittadini per la bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati (prevenzione primaria). In caso di esposizioni ad asbesto ed altri cancerogeni, si può chiedere il servizio di assistenza medica gratuita (prevenzione secondaria).
L’ONA guida la ricerca scientifica in materia di mesotelioma ed altre patologie asbesto-correlate. Fermo il ruolo della prevenzione primaria, la diagnosi precoce, e le terapie più tempestive, assicurano maggiori chance di guarigione, ovvero di maggiore sopravvivenza a migliori condizioni di salute. L’ONA guida anche il pool di legali, per la tutela di tutti i diritti delle vittime di malattia professionale, tra cui quelle asbesto correlate, per il prepensionamento e l’adeguamento dei ratei pensionistici, con i c.d. benefici contributivi per esposizione ad amianto.
Anche i lavoratori che sono ancora privi di malattia, hanno diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto. In caso di insorgenza di malattia professionale, l’ONA avvia il percorso INAIL per l’indennizzo e/o la rendita. In caso di servizio reso nelle Forze Armate, ovvero in esposizione ad amianto ed altri cancerogeni, nel rapporto di pubblico impiego non privatizzato, la struttura medico legale dell’ONA avvia le domande amministrative di riconoscimento di causa di servizio e quelle di vittima del dovere. Tutte le vittime e i loro famigliari hanno diritto al risarcimento di tutti i danni. In caso di decesso, le somme sono liquidate ai famigliari, loro eredi legittimi.
Bonifiche: dati confortanti per la Regione
La Regione, con la predisposizione e l’approvazione del” Piano di protezione dell’ambiente” (DPREG n. 108/2018) di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto” ha provveduto a censire la presenza della pericolosa fibra negli edifici scolastici, negli ospedali, negli edifici pubblici, nei locali aperti al pubblico e nelle aziende.
Aspetti risarcitori un po’ meno confortanti
Se per quanto riguarda le bonifiche si è già fatta parecchia strada, dal punto di vista risarcitorio si deve fare ancora parecchio. Oltre ai danni fisici e morali, spesso infatti i malati ed i loro familiari, sono costretti ad ingaggiare dure battaglie legali per vedere riconosciuti i loro diritti.
Per parlare della delicata questione, il 19 ottobre si è svolto a Trieste il Convegno ‘Tra medicina e giurisprudenza’ organizzato dall’Associazione Esposti Amianto, con la partecipazione dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Oltre a trattare dei risvolti medici, si è discusso ampiamente di prevenzione primaria e secondaria, sottolineando l’importanza della prevenzione, della sorveglianza sanitaria e dell’informazione come strumenti per combattere gli effetti delle malattie professionali.
Se infatti per il mesotelioma, la diagnosi precoce risulta irrilevante ai fini della guarigione, per le altre patologie legate alla esposizione all’amianto, come il cancro ai polmoni, lo screening è fondamentale.
Il fronte risarcitorio: l’Avv. Bonanni in difesa delle vittime
Per parlare di indennizzi e altre questioni giudiziarie, è intervenuto il noto legale Avv. Ezio Bonanni, Presidente ONA, che ha proposto di erogare risarcimenti senza cause civili o penali, al fine di rivendicare diritti propri in conseguenza del lavoro svolto.
Ad oggi, infatti, si rileva un vuoto di tutela rispetto alle c.d. vittime civili ed ai loro familiari, ossia tutti quei soggetti inconsapevoli dell’inquinamento ambientale determinato da alcune attività produttive e che hanno contratto malattie asbesto correlate, che non godono di alcuna copertura in capo alle assicurazioni pubbliche.
Secondo l’avvocato, lo Stato dovrebbe incrementare il fondo vittime di amianto per risarcire direttamente Ferrovie, Fincantieri ed altre aziende che in passato hanno largamente utilizzato amianto. Ciò eviterebbe di impiantare cause risarcitorie contro un numero elevato di aziende pubbliche, che potrebbero ledere l’economia pubblica, abbattendone il valore delle azioni o la capacità imprenditoriale.
“Eviterei ogni contenzioso con questo indennizzo diretto della vittima, a carico del fondo. Successivamente il fondo decide se e come rivalersi contro l’azienda pubblica o privata” dichiara il Presidente ONA Avv. Ezio Bonanni, che con la sua Onlus mette a disposizione, a titolo gratuito, uno staff di professionisti in grado di aiutare tutti coloro che ne fanno richiesta.