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lunedì, Settembre 16, 2024

Materit: pena sospesa per 5 ex dirigenti

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Il Tribunale di Matera ha condannato ad un anno di reclusione e al risarcimento dei danni patrimoniali e non, Silvano Benitti, Pietro Pini, Michele Cardinale, Michele Bonanni e Lorenzo Mo, ex dirigenti delle ex aziende Cemater-Materit presenti nell’area industriale di Ferrandina (Matera) in cui venivano lavorati materiali a base di amianto. La pena è ora sospesa per prescrizione.

L’area è stata dichiarata SIN (sito di interesse nazionale) da ventuno anni. I lavori di bonifica sono fermi alla rimozione dei sacchi di amianto e sono stati stanziati poco meno di quattro milioni di euro.

La condanna

Dopo sei anni dall’avvio del processo, si è giunti a sentenza di fronte al Tribunale di Matera, dove erano presenti gli avvocati (parte civile) e i familiari delle vittime da amianto.

Il Tribunale ha condannato a un anno di reclusione, con beneficio di sospensione della pena gli ex dirigenti Materit accusati a vario titolo di reati di omicidio colposo, lesioni colpose e mancato rispetto delle norme per la sicurezza sul lavoro. Presenti alla lettura della sentenza anche le associazioni Aiea e Medicina Democratica, che per anni hanno accolto le denunce di molti lavoratori esposti ad amianto. Furono infatti ritenuti responsabili della morte di 4 lavoratori a causa dell’esposizione ad amianto presente sul luogo di lavoro. Le loro condotte omissive riguardo ai pericoli che l’inalazione di amianto comporta avrebbero causato l’insorgere di malattie professionali asbesto correlate a diversi ex lavoratori, il decesso di quattro di essi e quello di una vedova di un operaio, esposta anch’essa alle fibre di amianto.

L’accusa nel giugno 2023 chiesa una condanna di 2 anni e 8 mesi di reclusione. I fatti contestati riguardano il periodo che va dal 1975 al 1989, data in cui la produzione dello stabilimento venne sospesa per chiusura dello stesso. Il giudice ha inoltre condannato gli ex dirigenti a pagare una cifra di 10.000 euro ciascuno alle parti civili di Medicina Democratica, rappresentata dall’Avv. Angela Galetta, e all’Associazione italiana esposti amianto assistita dall’Avv. Andrea di Giura, e infine l’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro con l’Avv. Mariella Tritto. Per ultimo è stato disposto il pagamento della somma di 50.000 euro per i famigliari di quattro operai.

La prescrizione dei reati

Il Tribunale di Matera ha stabilito il non doversi procedere per intervenuta prescrizione dei reati, per episodi riferiti ad altri 16 operai. Gli ex dirigenti sopra citati sono dunque stati assolti per non aver commesso il fatto in riferimento ad altri episodi denunciati. I diretti interessati potranno presentare ricorso unicamente in altre sedi, ma non più di fronte al Tribunale di Matera. Una pagina chiusa dunque ma non considerata tale da Mario Murgia vicepresidente nazionale dell’Aiea (Associazione Italiana Esposti Amianto), che continua nel suo impegno dalla parte dei lavoratori, tra tavoli di Prefettura e Ministeri, per il riconoscimento di tutte le persone colpite da malattie asbesto correlate, nell’ambito professionale e non solo, continuando a seguire situazioni come quella della Materit in cui la salute dei lavoratori e dei loro familiari è un bene da tutelare.

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