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mercoledì, Settembre 11, 2024

Problema amianto, l’impegno del sottosegretario Andrea Costa

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Andrea Costa, sottosegretario di Stato al ministero della Salute, ha mantenuto la sua promessa e, dopo l’evento del 22 febbraio scorso “Sport, salute e sostenibilità, per una nuova cultura d’impresa”, ha incontrato il presidente Ona, l’avvocato Ezio Bonanni, per proseguire il discorso sul problema amianto.

Già in quell’occasione, al salone d’onore del Coni, Costa aveva mostrato grande sensibilità sulla necessità di migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini, passando anche dall’eliminazione di cancerogeni che ancora sono intorno a noi. Ha poi accettato l’incontro proposto dall’avvocato Bonanni che porta nelle sedi istituzionali il problema legato all’asbesto e tutte le criticità che ancora si affrontano per eliminare il materiale dagli edifici e nello stesso tempo a veder riconosciuti per le vittime i giusti risarcimenti.

Problema amianto, l’incontro tra Costa e il presidente Ona

Ieri, 15 marzo 2022, alle 19, Costa e Bonanni hanno approfondito il fenomeno e ipotizzato alcune soluzioni concrete per affrontarlo e mettersi alle spalle i ritardi legislativi nelle bonifiche. Dopo un’ora e mezza hanno rilasciato alcune dichiarazioni, senza svelare i progetti che metteranno in campo nel futuro, ma sottolineando l’importanza di intervenire.

“Ringrazio il sottosegretario Costa – ha detto il presidente Ona – per l’istituzionale sensibilità sul problema amianto. Non solo per la sua vicinanza alle vittime – forse perché viene da La Spezia (Liguria), un territorio martoriato dall’asbesto per i cantieri navali, come per le basi a terra – ma soprattutto per l’acume e l’intelligenza di capire l’importanza della prevenzione primaria. Fondamentale superare l’idea di poter risolvere il problema amianto con azioni giudiziarie e risarcimenti”.

Problema amianto, Costa: “Dovere morale della politica”

“Credo che sia – ha dichiarato il sottosegretario – un dovere morale della politica. Tanto è stato fatto per fermare la strage, ma molto resta ancora da fare. Introdurre il concetto di bonifica credo sia un elemento di novità, ma allo stesso tempo l’elemento risolutivo. Ringrazio l’avvocato Bonanni che con la sua preparazione, con la sua conoscenza, ritengo possa fornire gli strumenti per portare avanti un’iniziativa che possa finalmente dare risposta risolutiva al problema in questo Paese”.

Le malattie causate dall’amianto

L’amianto, come ha spiegato approfonditamente l’avvocato Bonanni nella sua ultima pubblicazione: “Il libro bianco delle morti da amianto in Italia – ed. 2022” è un killer silenzioso e per questo ancora più pericoloso. Le fibre di asbesto causano infiammazioni, asbestosi, mesotelioma e tumori che possono comparire anche 30 o 40 anni dopo l’esposizione. Per questo, esattamente 30 anni dopo la messa al bando del minerale, con la Legge 257/1992, le vittime continuano a crescere. Nel 2021 l’Ona stima in 7mila i morti, considerando i casi di mesotelioma registrati e delle malattie asbesto correlate, una tra tutte il tumore del polmone.

Per avere un’idea dei decessi causati dal solo mesotelioma in Italia si può consultare il VII Rapporto ReNaM dell’Inail. L’ente raccoglie i dati della malattia sentinella (causata infatti soltanto dall’amianto), dal 1993.

I colpevoli ritardi delle bonifiche

La Legge 257/1992, sebbene mise al bando l’amianto, non dispose l’obbligatorietà delle bonifiche. Prevede, infatti, l’obbligo solo per l’amianto friabile. Invece, per quello a matrice compatta, è prevista una procedura stabilita dal DM 06/09/94, in relazione alle altre norme.

Tutto sta nel valutare lo stato di degrado della matrice compatta, spesso in cemento amianto. In realtà, però, lo stesso cemento, specialmente per i materiali messi in opera ormai da più di 30 anni perde il potere aggrappante. Le fibre allora si aerodisperdono. Una normativa così farraginosa e ambigua blocca le bonifiche.

Si elude l’obbligo di legge di tutela della salute e continuano le esposizioni. Tenendo conto dei lunghi tempi di latenza, l’epidemia è destinata a proseguire se non ci si muove per ripristinare lo stato dei luoghi eliminando l’amianto.

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