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martedì, Settembre 10, 2024

Princess Mononoke: il conflitto tra uomo e natura in un film

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Carmela Massa
Carmela Massa
Carmela Massa, autrice di contenuti presso la redazione "Il Giornale sull'amianto" e impegnata accanto all'ONA per la tutela delle vittime amianto. Leggi di più

Era il 1997 e Studio Ghibli presenta Princess Mononoke, un film che nonostante i tempi, già metteva in risalto la crisi ambientale e il conflitto tra uomo e natura.

La pellicola rappresenta uno dei trionfi dell’animazione giapponese, pur essendo stata accolta con gran clamore anche dal pubblico occidentale. Difatti, è grazie a questo film che l’occidente si è finalmente reso conto del grande talento di Hayao Miyazaki (tra i fondatori di Studio Ghibli).

Hayao Miyazaki
Hayao Miyazaki alla consegna dell’Oscar per il film: La città incantata.

Dopo tutto, parliamo di Studio Ghibli, quello che potremmo definire quasi la nemesi della nostra amata Disney.

Ogni film prodotto da Ghibli racchiude in sé un importante insegnamento e nel caso della Principessa Mononoke, il significato si rileva ancora più incredibile e attuale.

Miyazaki in questo film ha concretizzato tutta la sua sfiducia nel genere umano, mostrando il lato egoistico dell’uomo, costretto per il profitto ad un comportamento che danneggia in molti casi anche sé stesso.

Di cosa parla Princess Mononoke?

La storia è ambientata in un Giappone che sa di magia, del tardo periodo Muromachi. Nel dettaglio, si racconta in maniera fiabesca della natura che si difende contro l’attività antropica dell’uomo.

In Giappone, così come nel resto del mondo, l’uomo ha iniziato a sfruttare troppo il territorio, attraverso la deforestazione e l’urbanizzazione degli spazi verdi.

Questo atteggiamento così aggressivo nei confronti del pianeta ha dato inizio ad una crisi che vede cemento laddove c’erano foreste ed alberi da proteggere.

Concetto perfettamente riportato nella pellicola, in cui la resistenza della natura viene rappresentata da alcuni guardiani mistici, pronti a combattere contro l’uomo per difendere l’ambiente.

Una storia ricca di passione

Il protagonista di questo racconto è il principe Ashitaka del popolo Emishi. Valoroso condottiero che durante uno scontro con un demone viene gravemente ferito e maledetto.

Parte alla ricerca di un antidoto capace di porre fine alla maledizione, ma secondo alcune leggende, l’unico in grado di salvare il giovane principe è il Dio Bestia.

Il giovane Ashitaka arriva così nelle terre di origine del Dio Bestia, laddove è in corso una guerra tra Lady Eboshi, capo della Città del Ferro e una ragazza misteriosa di nome San, pronta a dare la vita per difendere i boschi.

In sanguinoso conflitto ha avuto inizio a causa della sete di potere di Lady Eboshi. Quest’ultima, ha cercato in tutti i modi di estendere il proprio impero oltre i propri confini.

Naturalmente, l’impero di Lady Eboshi rappresenta l’uomo, che a causa della sua sete di profitto è pronto anche a distruggere il pianeta che lo ospita.

San e Ashitaka
San (La Principessa Mononoke) e il Principe Ashitaka.

Il principe Ashitaka si imbatte in Mononoke, ovvero la giovane San che si batte per difendere i boschi e se ne innamora follemente. I due allora iniziano a combattere uno al fianco dell’altro rischiando entrambi la propria vita.

Miyazaki: un visionario anche per l’occidente

A distanza di 25 anni, il capolavoro di Miyazaki continua a sorprendere tutti proprio perché anticipa temi a cui la società moderna è molto sensibile in tempi più recenti.

L’idea iniziale del progetto Mononoke ha origine negli anni 70. Periodo in cui Studio Ghibli riuscì ad arrivare sul grande schermo con altre opere, allontanando così, Miyazaki dalla realizzazione del progetto.

Inoltre, qualche anno più tardi Disney lanciò “La Bella e La Bestia”, rimarcando il concetto di amore tra una giovane principessa e il mondo animale.

San è infatti cresciuta tra i lupi, i quali le hanno sempre mostrato amore e protezione. Nasce da qui il sottile parallelismo che ha fatto riflettere Miyazaki sulla posticipazione dell’uscita del film.

Principessa Mononoke
La principessa Mononoke con la dea Lupa, sua madre adottiva.

Temi come l’industrializzazione, l’avvento della tecnologia, deforestazione, inquinamento e cambiamento climatico, prendono forma nella trama di un film relativa addirittura agli anni 70.

Per questo motivo il regista è ritenuto un precursore anche per il cinema occidentale. All’epoca era molto difficile trovare pellicole che rappresentassero tematiche di questo tipo.

L’obiettivo di Miyazaki non era solo quello di portare nel cuore di tutti i problemi relativi al rapporto tra uomo e natura. Anzi, il regista ha voluto sottolineare i sentimenti che nascono e uniscono gli uomini in un’unica battaglia.

Con questo film non pensiamo di risolvere problemi globali. Non ci può essere un lieto fine dello scontro tra gli dei della foresta e gli uomini. Ma anche nel bel mezzo di odio e carneficine resta un po’ di quell’amore per cui vale la pena di vivere. 

Hayao Miyazaki

Proprio quello che si deduce dalle parole di Miyazaki stesso.

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