HA LUOGO OGGI 18 MAGGIO 2024, NEL COMUNE DI PONTECORVO, IN PROVINCIA DI FROSINONE, LA PRIMA CONFERENZA A LIVELLO NAZIONALE SULLE MAROCCHINATE. IL CONVEGNO È STATO ORGANIZZATO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA NAZIONALE IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLE MAROCCHINATE. LA GIORNATA È STATA PROPRIO ISTITUITA IN RICORDO DELLE 60 MILA VITTIME, DONNE E UOMINI ITALIANI, VIOLENTATI DALLE TRUPPE COLONIALI FRANCESI NEL PERIODO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE. L’INTENTO DELL’INCONTRO DI FARE LUCE E RIFLETTERE SU UNA DELLE PAGINE PIÙ TRAGICHE SCRITTE DALLA STORIA ITALIANA
Le “Marocchinate”
Il termine “Marocchinate” è stato coniato a seguito dei terribili fatti che hanno interessato la popolazione italiana, soprattutto donne e bambini, durante la Campagna d’Italia, nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Le truppe coloniali francesi erano, infatti, costituite circa al 60% da reparti di origine nordafricana, marocchini, appunto; da ciò nasce effettivamente tale termine.
I soldati, soprattutto a seguito dello sfondamento della Linea Gustav da parte degli Alleati, hanno saccheggiato e compiuto razzie in ogni territorio nel quale sono passati mentre proseguivano la loro avanzata. Donne, bambini, uomini sono tutti rimasti vittime delle azioni violente perpetuate dai militari sotto bandiera francese, che hanno compiuto stupri ed esecuzioni, oltre a trasgredire ogni regola.
Il ricordo per le vittime
Tra le proposte di legge appare proprio quella dell’istituzione della “Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle Marocchinate”. Un appello a cui si unisce a gran voce anche l’Associazione Nazionale Vittime Delle Marocchinate (ANVM), con lo scopo di sensibilizzare le istituzioni tutte, affinché vengano ricordate le 60mila vittime italiane. Quest’anno l’impegno si rafforza con l’inaugurazione della prima conferenza di carattere nazionale dedicata proprio alla commemorazione dei perseguitati.

Una semplice ma efficace iniziativa che mira alla sensibilizzazione e promuove la conoscenza di tali fatti, seppur brutali. La speranza è quella che la storia – così come dovrebbe essere – lasci un insegnamento alle generazioni future, con l’auspicio di non incorrere nuovamente negli stessi errori del passato.
L’impegno giuridico per le “Vittime delle Marocchinate”
La prima conferenza a livello nazionale organizzata per le vittime delle marocchinate si svolgerà oggi, 18 maggio, dalle ore 17.00, nella Sala del Consiglio Comunale di Pontecorvo, in provincia di Frosinone.
Il convegno è a ingresso libero, fino ad esaurimento posti. Si prevede l’intervento di relatori provenienti da differenti ambiti che proporranno nuovi spunti di riflessione sulle vicende che hanno interessato in prima linea i territori della “Ciociaria”, oltre al versante sud della Toscana.
Apre la serie di interventi Massimo Porcelli che illustrerà i fatti salienti avvenuti tra gli anni 1943-1945. Ma prima sarà accolto sul palco Emiliano Ciotti, presidente nazionale dell’ANVM, per i saluti di benvenuto anche da parte del sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo.

L’intervento dell’avv. Ezio Bonanni
«Affronterò le ripercussioni in ambito giuridico e la causa ancora
in corso nell’interesse delle vittime dei crimini di guerra commessi durante la
Campagna d’Italia», preannuncia l’avv. Ezio Bonanni, tra gli organizzatori del
convegno.
Una prima denuncia è già stata depositata, precisa il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Quindi si attendono i prossimi risvolti della causa incardinata al Tribunale Civile di Roma.
«A nostro modo di vedere – continua Bonanni -, le condotte poste in essere
da coloro che hanno stuprato e ucciso, costituiscono dei fatti di reato e
crimini contro l’umanità – comunque non prescrittibili – e per i quali vi è una
responsabilità civile degli Stati. Mi riferisco a quegli Stati di cui facevano
parte i militari responsabili, ma anche più in generale a tutti gli Stati non
belligeranti».
Tra i responsabili figura anche lo Stato italiano, che non ha adeguatamente
protetto i cittadini, essendo tra l’altro co-belligerante. Infatti, dopo l’armistizio,
l’Italia combatté al fianco degli angloamericani e delle stesse truppe francesi
che si sono rese responsabili di questi crimini.
«Per questo motivo – spiega il legale -, abbiamo ritenuto opportuno agire
innanzi il Tribunale Civile di Roma evidenziando le responsabilità degli Stati
Uniti d’America, dell’Inghilterra e della Francia. Innanzitutto, come
responsabilità vicaria e, comunque, per difetto di vigilanza, “culpa in
vigilando” e omessa protezione dei cittadini, estese anche allo Stato italiano. Attiveremo, quindi, un’azione a carico della Presidenza del Consiglio
per il diritto al risarcimento dei danni. Tra l’altro, portando eventualmente
in detrazione gli importi miserrimi che a suo tempo furono liquidati e che,
comunque, non costituiscono il risarcimento di quel danno effettivo che le
parti hanno subito in prima persona, così come i loro familiari ed eredi».