Sulla problematica della prescrizione vittime del dovere la Cassazione mette il punto: non si applica il termine decennale per lo status. E’ una importante decisione quella della Cassazione, sezione lavoro, 17440/2022, che conferma le tesi dell’Avv. Ezio Bonanni.
Infatti, in molti casi, l’Avvocatura dello Stato ha sostenuto la prescrizione vittime del dovere, decorsi i 10 anni. In realtà, lo status di vittime del dovere non può essere dichiarato prescritto. Ecco perchè l’ONA intensifica la tutela legale vittime del dovere anche grazie al sostegno dell’Avv. Ezio Bonanni.
Prescrizione vittime del dovere, come tutelarsi
L’ONA, e anche l’Osservatorio Vittime del Dovere, in modo sinergico, ti guidano nella tutela dei tuoi diritti. Sia coloro che hanno ottenuto il riconoscimento di causa di servizio, sia coloro cui è stata negata, possono rivolgersi alle associazioni e ottenere la giusta tutela.
Approfondisci il tema specifico della tutela delle vittime del dovere, con riferimento alle varie condizioni di rischio, dalla esposizione ad amianto, uranio impoverito e altri cancerogeni.
Infatti, in seguito alla violazione delle regole cautelari, e delle norme di cui all’art. 2087 c.c., sono sempre numerosi i casi di infermità.
Vittime del dovere: amianto, uranio e vaccini
Sulla base delle risultanze della relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati, si confermano le violazioni.
Questa relazione ha fatto emergere una vera e propria epidemia per leucemia, tumori del sistema linfatico, linfomi, neoplasie del sangue e neoplasie dei tessuti molli.
Quindi queste esposizioni hanno generato altre malattie cancerogene. Infatti, tra le cause di cancro, non solo l’amianto e le malattie asbesto correlate, ma anche molte altre neoplasie.
Prescrizione vittime del dovere amianto
Il quadro tracciato dall’Avv. Ezio Bonanni, nella più recente pubblicazione “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”, definisce l’attuale situazione. Sono ancora in corso le bonifiche.
Quella dell’epidemia di malattie asbesto correlate è una vera e propria emergenza ancora in corso, e trascende il settore delle Forze Armate. Infatti, in ampi settori, compreso quello scolastico, il rischio legato alle fibre di asbesto è tutt’ora grave e sussistente.
Pertanto, sia l’Osservatorio Vittime del Dovere che l’Osservatorio Nazionale Amianto, hanno istituito la App amianto per le segnalazioni dei siti contaminati.
Prescrizione vittime del dovere solo per i ratei
La Corte di Cassazione ha quindi messo la parola fine alla diatriba giurisprudenziale alimentata dall’Avvocatura dello Stato.
Infatti, a fronte dell’art. 2934 c.c. che dichiara non prescrittibili gli status, i Ministeri hanno opposto la prescrizione decennale. In realtà, la domanda amministrativa può essere presentata anche dopo il decorso dei dieci anni dalla infermità o dalla morte.
In questi casi, al più, potrà essere dichiarata la prescrizione dei ratei dello speciale assegno vitalizio mensile e dell’assegno vitalizio mensile. Il termine è quindi decennale ma solo per i ratei antecedenti i dieci anni dalla domanda amministrativa.
Quindi, gli “ermellini” hanno risolto il nodo affermando che al più possono essere dichiarati prescritti i ratei, quelli antecedenti i dieci anni.
Così rileva la data di entrata in vigore della normativa (Legge 266/2005 e del DPR 243/2006), oppure l’evento. Ciò detto, occorre quindi agire nei confronti dei Ministeri competenti, per ottenere la tutela dei propri diritti.
Asbesto: epidemia nelle Forze Armate
Mentre prosegue l’epidemia, in modo particolare per coloro che hanno svolto servizio nella Marina Militare, è fondamentale la tutela. In questo contesto, nonostante gli accertamenti, i Ministeri continuano a negare i diritti delle vittime e dei loro familiari.
Ne sanno qualcosa le vittime e i loro familiari. In particolare la problematica più impellente e grave è quella dell’amianto utilizzato nelle navi della Marina. Ne è un esempio emblematico l’incrociatore Vittorio Veneto, nave ammiraglia della Marina Militare Italiana.
Non a caso sono in corso diversi procedimenti penali e civili, per le tutele ex art. 20 della L. 183/2010. Pur tuttavia, il Ministero della Difesa continua a negare i diritti delle vittime. Quindi, anche la questione della prescrizione decennale è solo uno degli strumenti per negare la verità dei fatti.
Infatti, l’amianto si utilizzò in Marina Militare, come dalle altre Forze Armate, anche nelle basi a terra e nei mezzi d’arma. L’utilizzo di questi minerali è dovuto alla loro capacità fonoassorbenti e ignifughe, così che era utilizzato anche nelle coibentazioni.
In più si estraeva a buon prezzo e si lavorava facilmente. La salute fu sacrificata all’interesse economico, anche per altri comparti. La verità è stata a lungo sottaciuta.
Purtroppo però non è affatto “perfetto”, è infatti altamente cancerogeno. Le aziende però hanno per decenni negato la correlazione tra il suo utilizzo e le malattie che colpivano decine e decine di operai che lo lavoravano e dei lavoratori che ne venivano a contatto. Tra queste l’asbestosi, il mesotelioma e altri tipi di tumore.
Uranio impoverito e vaccini: le tutele oltre la prescrizione
L’epidemia si alimentò anche a causa dei proiettili all’uranio impoverito. Questo tipo di ordigni è stato utilizzato in modo particolare nel territorio Balcanico. In Kosovo i nostri militari sono stati posti in servizio nei territori contaminati.
Così nanoparticelle di metalli pesanti, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, hanno contaminato i nostri militari. Al ritorno dalle missioni, anche in seguito alla sinergica esposizione alle fibre di asbesto, hanno subito l’insorgenza di diverse neoplasie.
Per anni il Ministero della Difesa ha negato il diritto di queste vittime. Emblematico il caso di Lorenzo Motta, così come quello del Col. Carlo Calcagni. Le analisi eseguite hanno dimostrato che i loro tessuti erano e sono contaminati. Perfino traccianti radioattivi sono stati rinvenuti nei tessuti del Col. Calcagni.
Uno degli ulteriori elementi di rischio è la somministrazione di vaccini contaminati da metalli pesanti e con additivi. Questo è stato confermato anche in sede giudiziaria per il caso di Lorenzo Motta.
Queste pratiche vaccinali hanno contribuito a contaminare queste vittime, e anche a deprimere il sistema immunitario.
Ancora a tutt’oggi lottano contro la malattia, ma anche per avere verità e giustizia. Questo della prescrizione è un tema molto importante, perchè il Ministero, oltre a dilatare i tempi, ha sempre confidato nella prescrizione.
Posta, quindi, la parola fine su questo strumento utilizzato per negare i giusti diritti delle vittime e dei loro familiari.
Quindi, l’Osservatorio Vittime del Dovere e l’Osservatorio Nazionale Amianto auspicano la più ampia tutela di coloro che sono stati impiegati nelle missioni all’estero.
La Cassazione contro la prescrizione vittime del dovere
La sentenza della questione trattata nel febbraio scorso sulla imprescrittibilità della domanda arriva dopo quelle del 24 febbraio 2022 (sempre della Corte di Cassazione). Qui si afferma la piena applicabilità dei criteri previsti dal Regolamento per le vittime del terrorismo a tutte le vittime del dovere ed equiparati. Questo ai fini della quantificazione percentuale dell’invalidità complessiva, comprensiva anche del danno morale.
Anche chi è già stato già valutato con i criteri meno favorevoli indicati nel Dpr 243/06, potrà accedere a risarcimenti maggiori. Da anni l’avvocato Ezio Bonanni e l’Osservatorio nazionale amianto lottano per i diritti delle vittime del dovere e delle loro famiglie.