Il conflitto Russia – Ucraina e la crisi energetica che ha generato rischia di avere conseguenza drammatiche in Europa e in Italia. Mentre il G7 decide un tetto al prezzo del gas russo e Putin risponde con il blocco del rifornimento escono intanto le stime sulle conseguenze della pandemia da Covid 19 e della crisi economica generata. Tra queste il rischio di povertà energetica. Intanto il quadro peggiora di giorno in giorno.
Povertà energetica, tagli a riscaldamento ed elettrodomestici
L’Associazione artigiani e piccole imprese Mestre (Cgia), ha elaborato i dati del Rapporto dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica (Oipe) 2021. La prospettiva è preoccupante: 9 milioni di persone sono a rischio. Si tratta, come spiega il Corriere della Sera, di famiglie che non possono, perché non ne hanno le possibilità, utilizzare regolarmente l’impianto di riscaldamento e di raffrescamento. Ma anche gli elettrodomestici ad alto consumo di energia, tra cui lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, aspirapolvere, forno).
Povertà energetica: i nuclei familiari più a rischio
I nuclei più a rischio sono quelli più numerosi, che vivono in abitazioni che avrebbero bisogno di manutenzione, per lo più con capofamiglia giovane e inoccupato. Critica anche la posizione degli autonomi, artigiani e commercianti, che lavorano da soli. Sono stati colpiti nell’ultimo periodo dall’aumento esponenziale delle bollette.
L’Italia divisa in 4 aree
Come sempre l’Italia è divisa in tre o quattro aree. La più povera è quella del Mezzogiorno. Qui la povertà energetica potrebbe raggiungere tra il 24 e il 36% delle famiglie. Le regioni più critiche sono la Campania, la Sicilia e la Calabria. A seguire troviamo la Puglia, la Sardegna, le Marche, l’Abruzzo e l’Umbria.
Migliore sicuramente la situazione nel Lazio e in alcune regioni del Nord come Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta.
In Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Trentino Alto Adige la criticità è minore, sono in povertà energetica tra il 6 e il 10% del totale dei nuclei familiari.
Nel 2019 2,2 milioni di famiglie in povertà energetica
Sempre secondo i dati dell’Oipe, per avere un confronto, nel 2019 erano oltre 2,2 milioni le famiglie in povertà energetica, pari all’8,5% del totale. Nel 2020 erano 2,1 milioni.
Nel Piano nazionale integrato energia e clima, inviato dal Governo alla Commissione europea, l’obiettivo è ridurre la povertà energetica entro il 2030 in un intervallo fra il 7 e l’8% del totale delle famiglie. Un risultato davvero complicato da raggiungere in questo momento storico, visto che il prezzo del gas e conseguentemente quello dell’energia, sta ancora lievitando e secondo i commercianti la risposta del governo e dell’Europa è troppo lenta.
Il prezzo del latte potrebbe superare i 2 euro
Oggi a tutto questo bisogna aggiungere la crisi energetica. Anche i beni di prima necessità rischiano di diventare carissimi per quelle famiglie che fanno già fatica ad arrivare a fine mese. Il latte potrebbe superare, secondo quanto spiegato da alcune aziende, anche i 2 euro. I nuclei familiari potrebbero essere costretti a tagliare altri costi, come quello ad esempio, della salute. Rimandando, come spesso capita, spese mediche che considerano procrastinabili.
Aziende e commercianti stanno pagando bollette altissime, ma le famiglie italiane, oltre al caro energia devono fare i conti con un aumento dei prezzi che riguarda molte voci. Nel fare la spesa i costi sono evidentemente cresciuti, costringendo a tagli prima non pensabili. Le società che hanno deciso di aumentare i prezzi in molti lo hanno fatto per non essere costretti a chiudere o a tagliare il personale.
Tutto è collegato ed è davvero necessario un intervento importante per scongiurare un ulteriore peggioramento e l’aumento della povertà.