Il Comune di Porto Torres è intervenuto in sostituzione della vecchia proprietà di un sito dismesso per la bonifica dell’amianto. Le onduline in eternit erano crollate dalla copertura sei mesi fa e da allora non sono state rimosse. Anche a causa di un contenzioso tra il proprietario della ex Ferriera sarda e il Comune.
Porto Torres, il Comune dispone la rimozione amianto
L’amministrazione comunale ha incaricato ora una ditta specializzata alla rimozione dei materiali in asbesto che possa anche liberare via Vivaldi e l’area vicina. Si tratta, infatti, di rifiuti pericolosi, che vanno conferiti in discariche apposite.
L’amianto è un minerale cancerogeno, con gravissimi effetti sulla salute umana. Può causare, infatti, il mesotelioma, il tumore del polmone, della laringe, della faringe, del colon e delle ovaie. Così come asbestosi, placche pleuriche e tutta una lunga serie di patologie asbesto correlate. L’INAIL registra i casi di mesotelioma dal 1992, anno della messa al bando dell’asbesto, nel VII Rapporto ReNaM.
L’impegno dell’Osservatorio nazionale amianto
Le malattie, però, sono molte di più e conseguentemente anche i decessi. L’Osservatorio nazionale amianto e il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, hanno stimato circa 7mila vittime in Italia soltanto nel 2022. Inoltre, il picco delle patologie è previsto per il 2030. Il tempo di latenza tra l’esposizione all’amianto e la malattia può arrivare anche a 50 anni.
Inoltre se il minerale resta sul territorio aumenteranno le esposizioni ambientali e quindi le patologie non contratte sui posti di lavoro. Per questo le bonifiche sono fondamentali, come si può capire da “Il libro bianco delle morti da amianto in Italia – ed. 2022”. L’Ona ha realizzato anche una App per contribuire alla mappatura dei siti contaminati.
Porto Torres, l’azienda ha impugnato l’ordinanza
Il sindaco del Comune di Porto Torres aveva emesso un’ordinanza che obbligava i proprietari della società, la Laterizi Torres srl, a provvedere alla bonifica. Invece il proprietario ha impugnato il provvedimento. Sostiene, infatti, come dichiara unionesarda.it, che l’azienda non sarebbe destinataria dell’ordinanza, perché sottoposta a procedura fallimentare.
Inoltre, è convinta anche che il sindaco non sarebbe competente sulla zona, perché ricadrebbe nel Sin, Sito di interesse nazionale e quindi se ne dovrebbe occupare direttamente il ministero dell’Ambiente e la Provincia di Sassari.