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sabato, Settembre 23, 2023

Amianto al museo Pompidou a Parigi, chiuso per 5 anni

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A Parigi per qualche anno non sarà più possibile visitare il famosissimo Centre Pompidou, museo di arte moderna e contemporanea. La facciata sarà oggetto di una bonifica amianto, ma tutto il museo sarà sottoposto a un’operazione di rinnovamento, di messa in sicurezza e di ottimizzazione energetica. Lavori che permetteranno alla capitale francese di avere, una volta terminati, una struttura all’avanguardia.

Pompidou, investimento di 262 milioni di euro

Realizzare il progetto costerà 262 milioni di euro, un investimento sulla cultura e su uno dei simboli della capitale parigina.

Da quando ha aperto, nel 1977, il centro ha ospitato oltre 300 milioni di visitatori. I lavori dovevano partire nel 2023, come aveva preannunciato l’allora ministro della Cultura, Roselyne Bachelot. Sono, però slittati di due anni e partiranno nell’autunno del 2024. La riapertura è prevista, invece, per il 2030.

Pompidou, ammodernamento con una prospettiva multidisciplinare

Si tratta di una ristrutturazione e di un ammodernamento necessari, visto che dalla sua apertura non erano mai stati effettuati. Previsti anche una prospettiva multidisciplinare degli spazi, luoghi destinati ai giovani e l’ampliamento della biblioteca.

Amianto, un problema in tutto il mondo

L’amianto è un fenomeno che tocca, come dimostra questo caso, anche edifici insospettabili, che ogni giorno accolgono migliaia di persone. Non solo in Italia, quindi, con scuole e ospedali, ma anche in Francia, in tutta Europa e nel mondo. Il minerale è stato, purtroppo, utilizzato senza tenere conto delle conseguenze. Dei danni che avrebbe causato alla salute dei lavoratori, ma anche a chi, pure decenni dopo la messa al bando, ne vengono loro malgrado a contatto.

Le fibre di asbesto possono causare il mesotelioma, diversi altri tumori, asbestosi e placche pleuriche. Così come denuncia da tempo il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, l’avvocato Ezio Bonanni.

Il presidente Ona ha raccolto tutte le sue conclusioni ne: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”. Qui ha spiegato come i numeri delle vittime dell’amianto diffusi dall’Inail dal 1992 e raccolti nel VII Rapporto ReNaM, sono molto più bassi di quelli reali. Che soltanto nel 2022 i decessi per amianto sono stati circa 7mila. E che bonificare i siti contaminati è l’unico modo per evitare altre malattie. L’Ona ha realizzato anche una App per contribuire alla mappatura.

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