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venerdì, Aprile 19, 2024

Pillola contraccettiva maschile: evviva la parità dei sessi!

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La pillola contraccettiva maschile, non ha mai attecchito per un problema “culturale”. Un nuovo studio tuttavia ne promuove l’uso.

Pillola anticoncezionale per maschietti: superiamo il tabù

Pillola per maschi. Le prime registrazioni dell’uso del controllo delle nascite risalgono alla Mesopotamia, nel 1850 a.C. Successivamente, sono stati adottati sistemi di ogni genere fino a quando, negli anni ’50, non si è approdati alla moderna contraccezione orale.

All’epoca, gli scienziati intrapresero delle ricerche sui metodi anticoncezionali ormonali validi sia per gli uomini sia per le donne. Un problema “culturale”, un pò sessista a dire il vero, orientò gli scienziati a concentrarsi esclusivamente sulla pillola per donne.

Da allora, i metodi di contraccezione solo per le donne sono dominanti in tutto il mondo, compresi gli approcci ormonali e non ormonali, come la pillola, i dispositivi intrauterini (IUD), gli iniettabili e gli implantabili.

Oggi però qualcosa sta cambiando.

Due farmaci sopprimono il testosterone maschile

Al congresso annuale Endo 2022, organizzato dalla Endocrine Society ad Atlanta, in Georgia, è stato presentato uno studio che mostra i risultati della sperimentazione di due farmaci testati sull’uomo. Per l’occasione, sono state presentate due pillole contraccettive maschili. Si tratta del DMAU e 11β-MNTDC.

Chiamati androgeni progestinici, questi farmaci riducono la produzione ipofisaria di ormoni della gonadotropina (FSH e LH). L’inibizione della LH porta a un calo del testosterone nel testicolo e pertanto, la produzione di sperma sarebbe soppressa.

Meno testosterone = meno virilità? Non proprio

In passato si credeva che l’alterazione del testosterone, comportasse una diminuzione della virilità. L’abbassamento del livello di testosterone può infatti essere associato a effetti collaterali avversi, che potrebbero includere sbalzi d’umore, vampate di calore, perdita di libido, disfunzione erettile, acne o aumento di peso.

Queste sono state tra le principali motivazioni per cui la pillola per maschietti non ha mai attecchito. 

Oggi tuttavia gli studiosi hanno dimostrato che i timori sono infondati. La maggior parte degli uomini che ha preso parte al trial si è infatti detta disposta a continuare a usare i farmaci, dato che gli effetti collaterali erano accettabili.

In cosa consiste lo studio sulla pillola contraccettiva

Lo studio ha coinvolto 96 partecipanti sani di sesso maschile in due studi clinici di Fase 1b di test (dosaggio ripetuto). In pratica si stanno esaminando la farmacodinamica, la farmacocinetica e la sicurezza del farmaco.

In ogni studio, alcuni di essi hanno assunto due o quattro pillole al giorno di farmaco attivo, ad altri è stato invece somministrato il placebo da assumere per 28 giorni.

Dopo una settimana di assunzione del farmaco attivo, i livelli di testosterone sono scesi al di sotto del range normale. Nello specifico: chi ha ingerito quattro pillole (400 milligrammi) aveva dei livelli di testosterone più bassi rispetto a quelli che ne assumevano due.

Negli uomini che hanno ricevuto il placebo, i livelli di testosterone sono rimasti invece nella norma.

Il parere degli uomini sottoposti al trial 

Per testare l’accettabilità dei farmaci, a fine studio i partecipanti hanno compilato un questionario. Le domande pertinenti includevano: “Sei soddisfatto del farmaco di studio?”, “Consiglieresti la pillola di studio ad altri uomini?” e “Useresti questa pillola come forma principale di controllo delle nascite?

Ebbene, il 75% degli uomini che ha assunto il farmaco attivo si è dichiarato disposto a utilizzarlo in futuro, rispetto al 46,4% di coloro che ha assunto un placebo. 

«Le esperienze positive degli uomini negli studi clinici e gli alti indici di accettabilità di questa pillola maschile dovrebbero servire a entusiasmare l’opinione pubblica sulla potenziale ampia disponibilità di anticoncezionali maschili nei prossimi decenni». 

A dichiararlo Tamar Jacobsohn, ricercatrice del Contraceptive Development Program dell’Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development, che ha guidato lo studio.

Pillola contraccettiva maschile, ci sono rischi?

«Abbiamo bisogno di test approfonditi per garantire che non ci siano rischi per la salute (che è diverso dagli effetti collaterali)», spiega Tamar Jacobsohn. «Ulteriori complicazioni sorgono a causa del fatto che le formulazioni orali di derivati del testosterone richiedono dosi multiple ogni giorno».

In ultima analisi, Jacobsohn evidenzia che una forte barriera all’uso di contraccettivi maschili sia dovuta essenzialmente a un problema culturale. «Attualmente, ci sono narrazioni pervasivamente negative sugli uomini che non sono disposti a usare contraccettivi maschili. Tuttavia, i risultati dei nostri studi clinici sui farmaci contraccettivi maschi candidati mostrano il contrario. Con una maggiore consapevolezza del potenziale mercato di questi prodotti, le grandi aziende farmaceutiche potrebbero diventare più interessate a sostenere la ricerca. Se ciò accade, potrebbe aiutare ad accelerare il processo di sviluppo di più opzioni per gli uomini».

La nuova rivoluzione francese: “vogliamo la pillola contraccettiva!”

A sostenere fermamente l’uso della pillola maschile sono gli uomini francesi. 

I cugini d’oltralpe hanno chiesto al Governo e agli scienziati di portare avanti la ricerca su questo tipo di contraccezioni. La loro determinazione, ha fatto sì che il quotidiano Libération dedicasse loro una copertina a fine agosto.

Il testo dell’appello spiega che «sebbene la contraccezione riguardi sia gli uomini sia le donne, la realtà è che nel 2022, in Francia, il controllo delle nascite è ancora tutto a carico delle donne, al punto che la contraccezione maschile sembra essere un vero e proprio tabù».

Rivoluzionari in tutto questi francesi! Anche perchè della scelta ne beneficerebbe anche la salute della donna.

Esistono alternative alla pillola contraccettiva maschile?

Oltre al caro vecchio preservativo, attualmente l’unica alternativa per gli uomini è rappresentata dalla vasectomia, un metodo non sempre reversibile.

Come scrive in un altro articolo Libération, esistono poi alcuni metodi non certificati come l’anello (ritirato dal commercio) e gli slip o i boxer riscaldanti, che andando a modificare la temperatura dei testicoli rallenterebbero la formazione degli spermatozoi. Il condizionale è d’obbligo perché non è scientificamente provata la loro sicurezza o efficacia. La pillola contraccettiva maschile potrebbe quindi essere una buona soluzione.

Altri farmaci in fase di sperimentazione 

Fra le novità in via di sperimentazione, vi sono le iniezioni ormonali, le pillole non ormonali, un gel ormonale Nestorone/Testosterone di fase IIb (efficacia) e un altro “bloccante”. 

Per quanto riguarda quest’ultimo, in India è stato sviluppato un prototipo, chiamato Risug, cioè Reversible Inhibition of Sperm Under Guidance. 

Si tratta del primo e unico contraccettivo maschile che ha raggiunto la Fase 3 della sperimentazione clinica, cioè la penultima.

Fonti 

ENDO 2022-due contraccettivi orali brillano negli studi preliminari

endocrine.org/news

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