Intervista a Pietra Barrasso, una delle “eccellenze italiane” che il mondo ci invidia. La sua arte è un viaggio ctonio nel mondo della luce, che ci porta alla catarsi e al ricongiungimento con l’Assoluto.
Pietra Barrasso: conosciamo la nostra eccellenza italiana
Pietra Barrasso è un’artista internazionale e poliedrica. Nata a Venticano (Avellino), è stata definita dalla critica “Maestro della Luce”, per la straordinaria capacità di squarciare il buio e dare forma alla materia con le sue suggestive pennellate.
Per il suo impegno, lo scorso 14 ottobre le è stato conferito il “Premio Eccellenza Italiana”, ideato dal giornalista Massimo Lucidi.
Il riconoscimento, interamente dedicato alla sostenibilità, intende raccontare “l’eccellenza e la sostenibilità del Paese, il Merito e il Talento”, quello che funziona ed è apprezzato nel mondo. Chi è Pietra Barrasso?
L’artista Pietra, la donna e il suo rapporto con il Divino
D. Chi è Pietra Barrasso?
R. Pietra è un’artista, una donna, che è stata concepita come un arcobaleno di colori. Fin da giovanissima età, giocavo con il colori e con il passare degli anni ho trasformato la mia passione in professione, portando l’Irpinia, la mia amatissima terra, nel mondo.
Sono sempre stata attratta dalla forza dei colori, soprattutto dalla forza cromatica di Van Gogh e, crescendo, ho affinato la mia ricerca sui colori e sulla luce, estendendola a ogni attività artistica: dalla pittura alla scultura.
Per questa caratteristica, sono stata definita dalla critica “Maestro di luce”.
D. Com’è arrivato il Premio Eccellenza Italiana? Se lo aspettava?
R. È uno dei tanti meriti che vanno ad arricchire il mio firmamento artistico. Ho collezionato moltissime riconoscenze nel corso della mia carriera. Sono stata premiata dal Presidente della Repubblica, ho ricevuto il Premio Internazionale d’Arte con medaglia di bronzo, dalla Camera dei Deputati nel 2012; il Palm Art Award nel 2012; la Medaglia del Presidente del Senato della Repubblica nel 2017 e altre onorificenze da personalità europee.
Il Premio Eccellenza Italiana? In realtà, me lo aspettavo! In effetti porto l’eccellenza dell’arte nel mondo e ne sono orgogliosa.
La “luce” di Pietra Barrasso arriva fino al Papa
D. E’ stata ricevuta da Papa Giovanni Paolo II. Ci racconta l’incontro con il Pontefice, il cui motto era “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”?
R. In qualità di “artista in dialogo con l’America”, ho avuto il grande privilegio di incontrare Papa Wojtyła durante uno scambio culturale Italia – Usa.
Il Papa – ricordo una scena molto bella – si emozionò vedendo l’immagine di una mia opera che ritraeva Colomba Gabriel, una religiosa polacca, fondatrice delle Suore Benedettine di Carità, beatificata da lui nel 1993. Mi strinse la mano calorosamente, con una presa decisa, profondissima, che ancora oggi rimane indelebile nella mia anima.
D. Lei ha realizzato diverse opere su Papa Francesco. E’ previsto qualche incontro anche con lui?
R. Con Papa Francesco c’è un percorso diverso. Ho realizzato una collezione incentrata sulla sua persona. Diverse opere sono già in Vaticano. Per il Giubileo straordinario della misericordia, conclusosi nel 2016, ho realizzato opere che hanno fatto il giro delle basiliche di Roma. Adesso aspetto di essere ricevuta personalmente. Alla basilica di Santa Maria in Portico in Campitelli, ho esposto un dipinto chiamato “Cammino nella luce”.
Rappresenta il Papa assorto nella preghiera, mentre si dirige, in un percorso di luce, verso l’Altissimo. Nel quadro, Bergoglio, consacrato allo Spirito Santo, porta il peso della sofferenza dei fedeli, in questi anni legati alla pandemia e alla guerra. Mi sono ispirata all’immagine del Papa, quando si aggirava solitario nel portico di San Pietro, durante la pandemia.
L’ispirazione, il fuoco che alimenta Pietra
D. Cosa significa ispirazione? Cosa la ispira maggiormente e cosa la spinge a dipingere?
R. Io trasmetto sulle tele il reale, visto attraverso l’interpretazione di una donna-artista, con le proprie fragilità e la sensibilità che solo una donna può avere. Esprimo le emozioni del momento e comunque in modo che lo spettatore si immedesimi in quella scena, per essere a sua volta arricchito da qualcosa di magico. Perché oltre alla realtà, l’arte e sublimazione, è bellezza che viene dall’alto. In questo contesto, l’artista è direttamente in contatto con il Creato. Io sono solo lo strumento nelle mani di Dio. Dipingo pregando! Questi sentimenti nutrono tutta me stessa e, spero, nutrano anche gli occhi di chi guarda i miei dipinti.
D. I suoi quadri dalle pennellate violente, provocano nello spettatore un torrente di sensazioni. Sembrano dettate da una “mano superiore”. Quanto incide la presenza di Dio nel suo processo creativo?
R. La sua presenza è fondamentale! Lui è l’artefice di tutto. Non si muove foglia senza la sua volontà. Non si muove colore o pennello senza che Lui lo voglia. Ripeto: sono solo uno strumento nelle sue mani. Come dire “sia fatta la tua volontà”.
La Natura quale centro tematico dell’opera di Pietra Barrasso
D. Nella sua visione artistica, la Natura è animata da dettagli di luce che ci rapiscono in un mondo superiore. Perché predilige la Natura alla figura umana?
R. La Natura è creazione. Avendo contatto diretto con l’Assoluto, non posso fare a meno di guardare oltre, verso la ricchezza e la bellezza di ciò che ci ha donato. Ecco perché prediligo la Natura, rispetto ai soggetti umani. Ad ogni modo, ho anche ritratto figure umane, ma sono presenti soltanto in alcune collezioni.
Per tornare sul tema Natura, c’è un altro aspetto che mi spinge a raffigurarla. Parlo della mia sensibilità verso le questioni ambientali quali: biodiversità, sostenibilità, difesa e salvaguardia dell’ambiente. Come artista, sento la necessità di apportare il mio contributo affinché si risveglino le coscienze, quelle della generazione attuale e futura. Molte persone sono bendate, non guardano, non vedono, non mostrano sensibilità verso un Pianeta che ci nutre, ci disseta, ci ospita. La pittura, è uno strumento molto profondo di denuncia. Un grido non urlato, che serve a gettare delle radici solide. Se non fai germogliare l’albero, alla fine non si arriverà mai a un risveglio. Aprire gli occhi con una rinnovata coscienza è fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e del Creato.
Il ruolo dell’arte nella società odierna
D. Che ruolo ha l’arte? L’arte serve per ingannare la realtà? L’arte è una bugia che realizza la verità o è vero il contrario ?
R. L’arte è interpretazione! E’ una questione di sensibilità. È spontanea, perché è un grido di colore.
D. Lei ha lanciato dei messaggi forti a livello sociale. Un esempio su tutte, le panchine realizzate per ricordare la violenza delle donne. Penso sia evidente, nel suo percorso artistico, la turbinosa mescolanza di impegno sociale, individualità e tradizione.
Si può fare una rivoluzione in silenzio, magari passando attraverso l’arte o per cambiare le cose si deve sempre alzare la voce?
R. Sono da sempre vicina alle persone più deboli, ai disadattati. Se le parole non bastano, se niente serve, attraverso l’arte e i suoi simboli si possono mandare dei segnali comprensibili alla società.
Per questo, secondo me, arte e sociale possono e devono lavorare in sinergia. Come dicevo prima “l’arte è un grido di colore”, aggiungerei pacifico, anche se genera turbolenze interiori.
Una delle mie opere rappresenta ad esempio una farfalla con un’ala frammentata. L’ala è un simbolo che anche un bambino capisce (anime andate in cielo). La farfalla rappresenta invece l’archetipo della donna sensibile, fragile, bella, tormentata dagli abusi e dalle violenze.
Ho anche realizzato dei dipinti sulla violenza contro le diversità di genere e sugli abusi infantili.
Mi faccio artefice di tutte le denunce sociali per dare una strigliata. Tanto che, quando mi hanno conferito il Premio Eccellenza Italiana, ho pensato “non è altro che un passaporto per cambiare il mondo”.
In sintesi, cerco di aiutare con la mia arte e allo stesso tempo, essa è il mio più intimo e personale ringraziamento a Dio per il dono che mi ha dato.
L’arte è ancora oggi sessista e maschilista?
D. L’arte è un po’ maschilista. In passato, le donne hanno dovuto lottare per affermarsi o addirittura nascondersi. Eppure il loro talento è innegabile. Oggi, la donna è ancora discriminata nel mondo dell’arte?
R. La donna è una creatura unica e speciale e qualsiasi discriminazione perpetrata a suo danno, non può che essere prova di quanto l’uomo a volte sia stupido ed ignorante. Oggi le donne sono finalmente riconosciute come elemento fondamentale nello sviluppo della società, non vengono trasversalmente considerate inferiori, anche se talvolta persiste ancora il rischio che vengano ridotte ad oggetto.
Per quanto mi riguarda, è ora di cambiare questa mentalità. Le donne sono anche più brave degli uomini. L’uomo non può realizzare nulla che abbia la stessa sensibilità di una donna. La donna è madre, crea, l’uomo distrugge. La donna è artefice della vita.
D. Quale pensiero vorrebbe dedicare all’universo femminile?
R. Ogni donna è un universo a parte. Oggi direi di volare lontano, libere come le farfalle dalle ali frammentante, avvolte in un fascio di luce che possa farle librare in aria come e più di prima.
Correnti artistiche. Le categorie imprigionano?
D. In quale corrente su può incardinare la sua arte?
R. Per un periodo del mio percorso artistico, ho fatto parte della corrente metaFormismo, un nuovo conio che intende rivoluzionare gli orizzonti critici del futuro, attraverso la centralità concettuale della forma. Si tratta di una chiave di lettura, che legge l’opera attraverso la forma non solo il colore. È un bagaglio di esperienza trasformato in arte.
La luce quale concetto base nelle opere di Pietra Barrasso
D. E’ stata accostata a Caravaggio per la sua concezione della luce. La sua però è brillante, violenta. Ci può dare una definizione di luce?
R. La luce è verità, è Dio, puro spirito, antimateria! Per me anche a mezzanotte c’è luce. È un’interpretazione, un’entità superiore e dal momento che l’artista è uno strumento del divino, la luce deve essere per forza protagonista. Io cerco la luce per trovare Dio in ogni angolo, in ogni colore, in ogni pennellata. Cerco il dialogo con lui. I colori non sono messi così per caso, sono ispirati dall’Alto e rappresentano un disegno divino.
Arte, archetipi e simbologia nelle opere di Pietra Barrasso
D. Una caratteristica costante delle sue opere è il simbolismo. Sarebbe così gentile da spiegarmi, quali sono rispettivamente, l’archetipo e il simbolo che più ama rappresentare?
R. L’infinito è l’archetipo, la luce è il simbolo attraverso cui si manifesta. Insieme sono un collegamento, un ponte di congiunzione tra divino e terreno.
Domande a raffica e conclusioni
D. La sua artista donna preferita?
R. Pietra Barrasso! (Sorride con grande senso dell’humor n.d.r).
D. Ironia e intelligenza: cosa sono per lei?
R. Sono il sale della vita. Mi prendo sempre sul serio…ridendo. L’artista non è un burattino privo di sentimenti e emozioni.
D. La sua più grande soddisfazione?
R. La sto ancora rincorrendo.
D. I suoi quadri o artisti preferiti?
R. Van Gogh sicuramente è uno dei miei preferiti. C’è una carica, una forza nella sua pennellata, in grado di bucare la tela. La sua follia, il suo “uscire fuori dalla mente” e dagli schemi, ci hanno regalato dei capolavori indiscussi. L’arte è diventata catartica, terapeutica, qualcosa che sublima ogni dolore e lo fa trascendere.
In particolare, la sua opera, traferisce emozioni agli spettatori e ne riceve altrettante dagli stessi. Questo è anche il mio modo di dipingere. Voglio cercare di instaurare un dialogo a due fra artista e spettatore, in cui il quadro è il mezzo per trascendere a livelli di coscienza più elevati.
D. Progetti futuri , dove possiamo trovarla?
R. In giro per il mondo. Il mio mondo è in una tavolozza