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martedì, Settembre 10, 2024

Pettine d’avorio trovato a Israele: incisa la frase più antica dell’alfabeto

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Trovato a Israele un antico pettine d’avorio “antipidocchio”. Esso riporta una scritta che, secondo gli studiosi, sarebbe la frase più antica del primo alfabeto del mondo

Pettine d’avorio e l’incantesimo contro i pidocchi

Pettine d’avorio-Israele. Nel 2017, a Tel Lachish, la seconda città cananea più importante del regno di Giuda, fu ritrovato un antico pettine d’avorio. Inizialmente, gli studiosi lo catalogarono insieme a molti altri reperti archeologici, quale testimonianza dell’antica civiltà.

Lo scorso dicembre tuttavia, Yosef Garfinkel archeologo dell’Università Ebraica di Gerusalemme a Israele, notò che su di esso erano incise diciassette minuscole lettere.

I segni, formano sette parole separate, “ytš ḥṭ ḏ lqml śʿ[r w]zqt”, letteralmente “possa questa zanna sradicare i pidocchi dai capelli e dalla barba”.

Un vero e proprio invito a pettinarsi i capelli e a curare la salute già nell’età del bronzo!

Il messaggio benaugurante risale al 1700 a.C., e, secondo gli archeologi, rappresenta la prima frase scritta in dialetto cananeo (alfabetò fenicio), un’antica lingua semitica – legata all’ebraico moderno, all’arabo e all’aramaico.

«Questa è la prima frase completa mai trovata nella lingua cananea in Israele», spiega Garfinkel, che tra l’altro ha contribuito a dirigere gli scavi a Tel Lachish.

Cosa che indicherebbe che i Cananei si distinguevano tra le prime civiltà nel loro uso della parola scritta.

Dettagli sul prezioso manufatto 

Il minuscolo pettine è lungo 3,66 centimetri e largo 2,51 centimetri. L’avorio proveniva quasi sicuramente dall’Egitto, poiché non c’erano elefanti a Canaan. Visto il suo valore, si ritiene sia appartenuto a un personaggio abbastanza facoltoso. I poveri utilizzavano solo pettini di legno e osso.

La scritta è ancora più piccola. Alcune lettere sono grandi appena un millimetro. Altri caratteri sono sbiaditi e si è arrivati a decifrarli solo intuitivamente.

Su di un lato, utilizzato probabilmente per spazzolare i capelli, ci sono sei denti larghi; nell’altro si trovano quattordici denti stretti che, stando all’iscrizione, dovevano servire per rimuovere i pidocchi e le loro uova.

In effetti, un’analisi del reperto al microscopio, ha mostrato tracce di una ninfa di pidocchio grande mezzo millimetro. 

Incantesimi e maledizioni: una pratica diffusa 

Molti reperti archeologi dell’epoca, risalenti a 1200 e il 1400 a.C, mostrano che la pratica di lanciare maledizioni o fare incantesimi era piuttosto diffusa nella Regione.

Solitamente, i sortilegi si indirizzavano contro gli esseri umani.

L’iscrizione sul pettine, unica nel suo genere e diretta a un parassita, è stata probabilmente scritta diversi secoli prima.

Anche se la datazione radiometrica non è riuscita a dare una risposta certa sull’età del manufatto, lo stile delle lettere arcaiche fa supporre che appartenga a un’epoca anteriore allo sviluppo dell’alfabeto fenicio.

La scoperta getta pertanto nuova luce su alcuni dei primi usi dell’alfabeto cananeo (inventato intorno al 1800 a.C.) da parte dell’umanità e la fondazione di tutti i sistemi alfabetici successivi, come l’ebraico, l’arabo, il greco, il latino e il cirillico.

Lo studio si può leggere sul Jerusalem Journal of Archaeology.

Un pettine dal valore inestimabile 

Secondo Garfinkel, la scoperta è «un punto di riferimento per capire la storia della capacità umana di scrivere».

Prima di tale ritrovamento, si erano trovate solo poche iscrizioni o qualche parola sparsa qua e là, che non erano in grado di fornire prove dirette sulla vita dei Cananei.

In aggiunta, «il fatto che la frase sia stata trovata su un pettine d’avorio nel palazzo e nel quartiere dei templi dell’antica città, insieme alla menzione della barba, farebbe ipotizzare che solo gli uomini ricchi erano in grado di leggere e scrivere».

«È un testo molto umano- aggiunge Garfinkel- ci mostra che le persone non sono davvero cambiate e nemmeno i pidocchi. Al giorno d’oggi abbiamo a disposizione spray, medicine e veleni di ogni tipo. In passato no».

Tel Lachish, centro del primo sviluppo dell’alfabeto?

I primi sistemi di scrittura al mondo ebbero origine in Mesopotamia e in Egitto intorno al 3200 a.C., ma non erano alfabetici. 

Questi popoli «si affidavano a centinaia di segni diversi per rappresentare parole o sillabe» afferma Christopher Rollston, professore di lingue semitiche del nord-ovest alla George Washington University negli Stati Uniti.

Il sistema cananeo, utilizzato per centinaia di anni, in particolare nel Levante, e standardizzato dai Fenici nell’antico Libano, attesterebbe pertanto che Tel Lachish sarebbe la culla dell’alfabeto.

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