Ci sono ancora 3 giorni per presentare la domanda per la pensione invalidità da amianto nel 2022. L’Ona – Osservatorio nazionale amianto ha informato ed informa tutti i lavoratori esposti ad amianto dei loro diritti. In caso di malattia professionale asbesto correlata, si può chiedere la pensione amianto.
Per potere ottenere consulenza e assistenza gratuita dell’Osservatorio è sufficiente chiamare il numero verde 800 034 294 o scrivere attraverso lo sportello on-line dell’Ona. Sul sito e a questo link è possibile trovare tutte le informazioni.
L’associazione, anche grazie all’ausilio legale dell’avv. Ezio Bonanni, svolge la funzione sussidiaria di assistenza legale gratis pensione invalidità amianto.
Scopri in caso di riconoscimenti INAIL e di altri enti, come si può aver diritto alla pensione amianto. Così il modulo Inps con cui ogni cittadino potrà inoltrare la domanda.
Le linee guida INPS per la pensione amianto invalidità
L’INPS sulla base della modifica normativa che ha ampliato la platea di coloro che hanno diritto alla pensione amianto, ha adottato la circolare n. 34 del 2020, che detta le linee per ottenere la pensione di invalidità amianto, detta anche pensione inabilità amianto.
Quindi con la Circolare INPS n. 34 del 09.03.2020 (pensione inabilità amianto news), sono state date tutte le indicazioni
Per poter presentare domanda presso INPS occorre utilizzare piattaforme specifiche con domande online con enti di patronato oppure con servizio ONA.
La pensione di invalidità amianto
Le vittime dell’amianto che con la maggiorazione contributiva non riescono ancora ad arrivare al pensionamento, possono scegliere se andare in pensione subito con la pensione invalidità amianto.
In questo caso rinunciano alla rendita Inail che non è cumulabile. Per le domande per il prepensionamento vi è una cadenza regolare: vanno depositate entro il 31 marzo di ogni anno e poi sono istruite a partire da quella data. Le altre richieste, che saranno presentate dal 1 aprile 2022 in poi, saranno istruite l’anno successivo, a partire dal 1 aprile 2023. Chi invece rispetta il termine del 31 marzo, il settembre successivo può ottenere già la pensione.
Il prepensionamento implica la rinuncia alla rendita Inail
Poiché il prepensionamento prevede la rinuncia alla rendita Inail è necessario fare una valutazione. Se siamo di fronte a placche o ispessimenti pleurici, oppure ad altre patologie asbesto correlate per le quali è riconosciuto un basso indennizzo e magari il lavoratore è ancora giovane, è preferibile il collocamento in pensione. Potrà godere così di anni in cui si sente ancora relativamente bene e fare ciò che più gli piace, senza preoccuparsi di doversi recare ogni giorno al lavoro. Una sorta di risarcimento in termini di tempo per chi, a causa dell’amianto, ha un’aspettativa di vita minore.
Se invece si hanno già molti contributi, si è vicini alla pensione, a questo punto è meglio ottenere i benefici contribuiti amianto, e a questo punto maturare direttamente il diritto alla pensione e non rinunciare alla rendita Inail.
Ona ha contribuito al riconoscimento dei diritti vittime amianto
Nel gennaio 2000 l’avvocato Ezio Bonanni (presidente Ona), ha depositato le prime domande di accredito delle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto presso l’Inps competente. Questo per permettere ai lavoratori esposti, di ottenere la maggiorazione dell’anzianità contributiva, utile per il prepensionamento e per la rivalutazione delle prestazioni pensionistiche. L’associazione è da anni, quindi, al fianco dei lavoratori, che hanno ottenuto, anche grazie al suo impegno, il riconoscimento di ulteriori diritti. Questo sulla base dell’esposizione a un minerale altamente cancerogeno che causa purtroppo asbestosi, ma anche il mesotelioma, il tumore del polmone e altri tipi di cancro.
Secondo i dati dell’Ona soltanto nel 2021 sono state 7000 le vittime di amianto, come riportato nella pubblicazione dell’avvocato Bonanni “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“. A causa della lunga latenza della malattia e delle mancate bonifiche questo numero è destinato a crescere. I dati relativi al solo mesotelioma sono disponibili nel VII Rapporto ReNaM dell’Inail.
In Italia purtroppo ancora manca una mappatura e le bonifiche sono in ritardo. Per questo l’associazione ha ideato e realizzato una App per le segnalazioni dei siti contaminati.