C’è anche l’amianto tra i rifiuti seppelliti tra noccioleti e frutteti anche all’interno del Parco nazionale del Vesuvio. I tecnici dell’Arpac hanno rinvenuto tra i rifiuti pericolosi anche idrocarburi e Ipa. Gli idrocarburi policiclici aromatici sono derivati dalla combustione incompleta di materia organica come legna o carbone, ma anche benzina e gasolio.
Dda Napoli, 9 misure cautelari per traffico illecito rifiuti
L’indagine della Direzione distrettuale antimafia e dei carabinieri ha portato a 9 misure cautelari. Tre persone sono state arrestate, le altre sono finite ai domiciliari o hanno l’obbligo di firma in questura e non possono lasciare la città. Il reato ipotizzato è quello di traffico illecito di rifiuti. Un reato ambientale che muove ogni anno un enorme giro di affari.
Nello stesso tempo il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro dell’impresa e di due impianti di trattamento dei rifiuti, 7 autocarri e di due pale meccaniche, come scrive fanpage.it. Dalle indagini sembra, infatti, che siano stati utilizzati per commettere gli illeciti.
Parco nazionale del Vesuvio, indagini di carabinieri e forestali
Gli accertamenti, portati avanti dai carabinieri di Ottaviano e con i forestali della stazione “Parco” di Ottaviano, sono iniziati nel 2021. La Procura della Repubblica di Nola e la Dda di Napoli hanno coordinato il tutto, partendo da alcune verifiche relative a un’impresa di smaltimento rifiuti attiva in alcuni Comuni vesuviani.
Gli indagati sono accusati di aver sversato fanghi nel fiume Sarno in tre punti diversi, senza autorizzazione. E senza che fossero preventivamente trattati per divenire innocui. Di aver falsificato i documenti di trasporto dei rifiuti pericolosi derivanti da lavori edili declassificandoli a non pericolosi. In questo modo hanno evitato le spese per lo smaltimento, ottenendo profitti e falsando anche la concorrenza.
Un reato ambientale odioso secondo l’Osservatorio nazionale amianto. Il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, lotta da sempre al fianco delle vittime amianto. Abbandonare questo rifiuto altamente cancerogeno, che provoca il mesotelioma e altri tumori, è eticamente sbagliato, oltre che illegale. Lo stesso vale per tutti i rifiuti pericolosi che possono contaminare i suoli e le falde acquifere.
L’Ona insiste, invece per le bonifiche dall’amianto, l’unico modo per fermare la strage silenziosa. E per una tutela dell’ambiente sempre più stringente, che possa evitare nuove malattie. Se si pensa che alcuni rifiuti sono stati sotterrati anche all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio si può capire come i responsabili siano privi di scrupoli.
(foto dal sito https://www.parconazionaledelvesuvio.it/)