I parassiti intestinali possono arrecare danni alla salute. Come trattarli correttamente?
Conosciamo i parassiti intestinali
I parassiti (dal greco para, vicino e sitos, cibo, cioè commensalismo), sono microrganismi che vivono in simbiosi con un altro essere vivente e ottengono da quest’ultimo i mezzi necessari alla propria sopravvivenza.
Quelli intestinali, meglio noti come “vermi” si nutrono del cibo ingerito dalle persone.
Impossibile non pensare subito al temibile Taenia. Il “verme solitario” si nutre di ciò che mangiamo, ci fa sentire perennemente affamati e non ci fa perdere peso.
Altri tipi di parassiti, si nutrono dell’emoglobina dei globuli rossi, causando anemia. Altri ancora depongono uova che possono provocare prurito, irritabilità e insonnia.
Tipi di parassiti intestinali: i protozoi
I parassiti intestinali sono spesso divisi in due tipi principiali: protozoi e elminti.
Secondo il Center for Disease Control and Prevention (CDC), i protozoi sono “organismi unicellulari microscopici, che possono essere di natura libera o parassitaria”.
La trasmissione di protozoi che vivono nell’intestino di un essere umano, a un altro essere umano, avviene in genere attraverso una via oro-fecale (ad esempio, cibo o acqua contaminati o contatto da persona a persona).
I protozoi che vivono nel sangue o nei tessuti umani, vengono trasmessi ad altri esseri umani da un vettore artropode (ad esempio, attraverso il morso di una zanzara o di un flebotomo).
Tipi di parassiti intestinali: gli elminti
Gli elminti sono come dei vermi visibili a occhio nudo nel loro stato adulto. Come i protozoi, gli elminti possono essere di natura libera o parassitaria. Nella loro forma adulta, non possono moltiplicarsi negli esseri umani.
Esistono tre gruppi principali di elminti:
- Vermi piatti (platelminti): includono i trematodi e i cestodi (tenie);
- Vermi dalla testa spinosa (acantocefaline): le forme adulte di questi vermi risiedono nel tratto gastrointestinale. Si pensa che gli acanthocephala siano intermedi tra i cestodi e i nematodi;
- Vermi tondi (nematodi): le forme adulte di questi vermi possono risiedere nel tratto gastrointestinale, nel sangue, nel sistema linfatico o nei tessuti sottocutanei. Gli stati immaturi (larvali) possono causare malattie attraverso l’infezione di vari tessuti del corpo. Questi organismi non sono in genere considerati parassiti.
Come avente il contagio
Tra i principali fattori di contagio elenchiamo:
- Visite in aree nota per la presenza di parassiti
- Viaggi internazionali
- Alimentazione a rischio. Cibo poco cotto o avariato; acqua contaminata. Frutta e verdure concimate con feci umane o acque nere.
- Scarsa igiene
- Contatto con persone infette o con fluidi corporei.
- Età: i bambini hanno maggiori probabilità di essere infettati
- HIV o AIDS
- Trasmissione attraverso animali contagiati
Come ci si può difendere
In molti casi, capita di “ospitare” questo inquilino indesiderato senza esserne consapevoli.
Ciò si deve al fatto che molti parassiti intestinali crescono bene all’interno del corpo, senza manifestarsi in alcun modo. Questi parassiti provengono dal consumo di acqua o cibo contaminato.
Quando il nostro sistema immunitario è forte (dieta corretta, basso livelli di stress) e l’intestino ha un microbiota forte, i parassiti vengono eliminati prima che facciano danno.
Se invece il nostro sistema immunitario è debole, si può diventare maggiormente suscettibili ai parassiti. I bambini sono i portatori più comuni di vermi intestinali, ma anche gli adulti e gli anziani possono acquisire questi parassiti intestinali.
Piccola curiosità: pare che nei giorni di luna piena, quando si schiudono le uova e diventano attivi i nuovi parassiti, i sintomi peggiorino.
Sintomi dei parassiti intestinali
Secondo l’Università del Maryland i parassiti possono vivere all’interno dell’intestino per anni senza causare alcun sintomo. Tra quelli più comuni:
- Diarrea
- Nausea o vomito
- Gas o gonfiore
- Dissenteria (feci molli contenenti sangue e muco)
- Eruzione cutanea o prurito intorno al retto o alla vulva
- Mal di stomaco o rigidità addominale
- Sentirsi stanchi
- Perdita di peso
- Passare un verme nelle feci
Altri sintomi della presenza di parassiti
- Anemia
- Bruxismo (digrignare e stringere i denti la notte, secondo alcuni è quasi sempre connesso alla presenza di parassiti)
- Costipazione
- Mal di testa
- Risvegli notturni frequenti
- Irritazioni cutanee inspiegabili
- Gonfiore e fame tutto il tempo (anche a stomaco pieno)
- Nervosismo, agitazione e scatti di rabbia
Mai sottovalutare la presenza dei parassiti
Se i parassiti intestinali non sono trattati adeguatamente, possono favorire patologie gravi come il tumore.
Tre specie di elminti sono classificate come cancerogene di classe 1 dall’OMS.
Nelle regioni endemiche – prevalentemente l’Africa subsahariana e il sud-est asiatico – i trematodi sono responsabili della maggior parte di tutti i casi di cancro alla vescica e al fegato“.
Sembra che i parassiti, morendo, liberino nell’ambiente virus e batteri che essi portano dentro di sé. Anche in questo caso, i rischi per la salute non devono essere sottovalutati.
Diagnosi dei parassiti intestinali
Per diagnosticare la reale presenza dei parassiti, basta effettuare un test fecale o il test del “nastro adesivo” (Scotch tape). In alcuni casi si può ricorrere anche ad un esame radiografico.
Rimedi naturali per eliminare i parassiti
Per sbarazzarci in maniera naturale dei parassiti intestinali, possiamo consumare pietanze a base di spezie antiparassitarie come: aglio, curcuma, pepe, origano, semi di pompelmo e propoli.
Esiste persino un “Protocollo”, una terapia antiparassitaria erboristica per difendersi in maniera naturale dai parassiti intestinali.
A diffonderla è stata la dottoressa Hulda Clark, una biologa, fisica e ricercatrice canadese, convinta che la causa di molte malattie fosse legata alla presenza nell’organismo di parassiti e tossine derivanti dall’ambiente e dall’alimentazione.
Gli ingredienti del protocollo sono: mallo di noce nera, tintura madre di Artemisia o assenzio (artemisia absinthum) e chiodi di garofano.
Le loro proprietà? I chiodi di garofano favoriscono la morte delle uova dei parassiti; l’assenzio e il mallo di noce nera attaccano invece gli stadi larvali e adulti.
In commercio esistono degli integratori sia in formulazione liquida sia in capsule, a base delle tre erbe antiparassitarie che abbiamo visto.
Attenzione!
Come in quasi tutti i casi, in gravidanza o durante l’allattamento non è consigliabile seguire il protocollo antiparassitario.
I bambini possono seguirlo a dosaggi ridotti rispetto agli adulti, esclusivamente sotto la guida di un medico competente.
Gli animali domestici possono seguire il protocollo antiparassitario seguendo dei dosaggi aggiustati sotto la guida di un professionista.
Ona: in difesa della salute
L’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Ona e autore de : “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“si batte per tutte le tematiche relative alla salute. Dalla prevenzione alla tutela.
Fonti
Panoramica sulle infezioni parassitarie- MSD Manual
www.drclark.net