Papa Francesco è l’esempio da seguire. Con semplicità e gentilezza veicola messaggi forti, fino al cuore di tutti gli esseri umani. No alla guerra, sì alla pace. Vaccini per tutti, senza alcuna discriminazione geografica e censuaria.
Molti pensavano di essere sani e di poter vivere in un mondo malato. L’esperienza del Covid-19 ha riportato tutti alla tragica e drammatica realtà del nostro mondo, contaminato e malato. Quando il cuore non prova più emozioni, quando il messaggio è sempre quello violento (sentiamo dire che il messaggio minaccioso nei confronti di Putin possa essere il veicolo della pace), in realtà ci avviamo ad una deriva burrascosa. Nella mia vita ho sempre coltivato la possibilità di essere gentile e di veicolare anche i messaggi più duri con gentilezza, educazione ed umiltà.
Papa Francesco, la preghiera del 27 marzo 2020
La vera forza è nell’umiltà e nella semplicità, come le parole del Pontefice che, di fronte alla pandemia, è sceso dal tempio fino alla città eterna e nel mondo intero: un uomo in là con gli anni, sofferente, con la croce di Cristo. Solo apparentemente è solo, ma intorno a sé ha tutto il genere umano ed il mondo intero, il passato, il presente ed il futuro della storia dell’umanità. E poi ritorna al tempio. Sul sagrato di San Pietro in una piazza che, solo apparentemente è vuota, parla in silenzio al mondo intero. È la carezza di Papa Francesco, come quella del “Papa buono”, Giovanni XXIII, e quindi, ha accarezzato il mondo e tutti gli esseri umani, baciando i piedi del crocefisso.
Questo messaggio forte, emozionante, entusiasmante mi ha coinvolto personalmente come essere umano e voglio condividere quest’emozione. Grazie anche all’incontro di sabato (19.02.2022), organizzato presso la Cappella della Chiesa di San Biagio ai Gattinari, in Roma, in un incontro ufficiato dalla presenza di Monsignore Lucio Adrian Ruiz (il segretario del Dicastero per la Comunicazione presso la Santa Sede), che ha curato la pubblicazione di Papa Francesco “Perché avete paura? Non avete ancora fede? Statio Orbis 27 marzo 2020”.
Il mondo ostaggio del profitto
Mentre milioni di esseri umani vivono nell’indigenza, al limite della sopravvivenza, e centinaia di migliaia muoiono di stenti, gli Stati, in una danza macabra, impegnano sempre maggiori risorse per armamenti e quindi, per progetti di morte, dichiarandosi, allo stesso tempo dei cristiani e per di più, facendosi guerra l’uno con gli altri.
Gli stessi vaccini sono oggetto di brevetto e di profitto per le case farmaceutiche, così che quasi tutte le popolazioni dell’Africa e alcune dell’Asia, sono prive di questo fondamentale strumento.
Con un tiro beffardo, perché dall’Africa e dall’Asia giungono a noi quelle varianti che rischiano di metterci fuori gioco.
Papa Francesco scende tra la gente
L’insegnamento cruciale del 27.03.2020 è la discesa del Pontefice tra la gente. Uno come gli altri, come Gesù Cristo si è fatto carne ed ha rappresentato tutti, i primi e gli ultimi, senza distinzione di religione, di sesso di razza. Tanto che la fondamentale pubblicazione di Papa Francesco è stata distribuita in tutti i continenti, e perfino tradotta in arabo.
Bisogna avere a cuore i poveri della terra, bisogna lottare contro ogni forma di diseguaglianza e di violenza fisica e morale. Un mondo gentile, senza armi e destinando le risorse per gli armamenti allo sviluppo sano.
Per questi motivi, ritengo di poter continuare il mio impegno nella difesa dei più deboli e delle vittime secondo i principi della tradizione giudaico cristiana. Senza rinnegare tutti i principi fondamentali, comuni a tutte le religioni, senza più barriere ed ostacoli in favore dell’essere umano.
Emozionante l’incontro con Lucio Adrian Ruìz, al quale ho riferito del mio impegno, da più di 22 anni, in favore delle vittime dell’amianto. Caso paradigmatico di profitto che uccide. Questa tragica e drammatica realtà di una strage silenziosa delle vittime dell’amianto ho voluto condividere in quest’incontro, presso la Cappella della Chiesa Parrocchiale dei SS. Biagio e Carlo ai Catinari, a Roma, nell’incontro da lui ufficiato.
In gioco il futuro dell’umanità
Il futuro dell’umanità è in bilico: il consumo del suolo e delle risorse dell’ecosistema mette in dubbio il futuro stesso dell’umanità. La triste e tragica vicenda del Covid-19 ha determinato la morte di milioni di esseri umani ed ha ucciso la spensieratezza di centinaia di milioni di esseri umani. Tutti accumunati, il più grande come il più piccino, dalla stessa sorte e dal comune destino. Il Covid-19 non ha risparmiato e non risparmia nessuno. Di fronte a questa pandemia, ogni essere umano ha evidenziato la sua fragilità a prescindere dalle ricchezze personali.
Quindi, la distruzione dell’ecosistema e la morte del pianeta debbono essere di monito a tutti, per invertire la rotta, in una transizione che deve essere ecologica ma allo stesso tempo morale ed etica. La sostenibilità deve essere, non solo ecologica, ma anche sociale ed economica ed abbracciare l’intero pianeta e tutti gli esseri viventi.
Non si può pensare di poter vivere in un mondo malato ed inquinato. L’inquinamento uccide l’essere umano e allo stesso tempo, distrugge i sentimenti. La normalità della vita nello scorrere giorno dopo giorno.
Per questo motivo, mi impegnerò ancora di più anche nel sociale, cercando di creare un movimento dal basso che sia valoriale ed esistenziale, ancorato ai sentimenti forti dell’amore, della fratellanza ed ispirato ai principi del bene comune, e della trasmissione in eredità ai nostri figli, di un pianeta pulito e sano, e dei principi migliori dell’essere umano.
Preghiera per le vittime dell’amianto
Nella preghiera dell’amianto
“O Dio nostro Padre, Signore amante della vita che riponi la tua gloria nell’uomo vivente, che hai impresso la tua immagine nel volto di ogni uomo, ti preghiamo affinché la vita, ogni vita umana senza distinzione alcuna sia sempre amata e rispettata come il bene più grande da proteggere e da difendere…
Ti preghiamo affinché nessuna scelta tecnica o scientifica, e ancor più nessun calcolo di interesse o di guadagno possa mai prevalere sul rispetto della vita umana, di ogni vita…
Ti preghiamo, fa che nessun uomo mai più utilizzi materiali inquinanti e nocivi come l’amianto e che prima di tutto ricerchi il suo vero bene, la salute, la giustizia e la pace.
O Dio Nostro Padre, Signore amante della vita…Ti preghiamo per le tante vittime dell’amianto: concedi loro, che almeno nell’altra vita possano godere di quella felicità di cui sono stati ingiustamente privati su questa terra, e per i loro familiari, perché siano riconosciuti i loro giusti diritti.
Amen”
Così, in altre parole:
“Buio nella notte,
la luce…,
il lampeggiare azzurro e splendido
che esalta il cuore.
Una forte emozione,
luce, amore, anima e cuore, oltre l’ostacolo,
nella ricerca dell’immenso”.
Con queste poche parole esprimo la forte emozione che ho provato e che provo, nell’impegnarmi ancora di più, con più forza nel tentativo di fermare l’inutile strage. Strage che colpisce tutti indistintamente causata dall’inquinamento e in particolare quello delle fibre di amianto.
Mi riconosco molto nel pensiero di Papa Francesco che, con la sua Santità, può essere la giusta guida per migliorarci giorno dopo giorno. Ed è solo migliorandoci, migliorando la nostra capacità di sentire e di amare, che possiamo essere sempre di più noi stessi. Ultimi e primi allo stesso tempo. Gli uni uguali agli altri.
Non primi né ultimi. Ma esseri umani.
Per questo, non sarà mai sufficiente anche il nostro massimo impegno. Quando ancora milioni di esseri umani muoiono di fame mentre i grandi della terra sperperano risorse, non possiamo rimanere fermi.
Certo, il nostro impegno quotidiano non potrà avere la stessa violenza degli assassini e dei vigliacchi che uccidono alle spalle, ovvero esseri umani inconsapevoli ed inerti. Il nostro impegno sarà a viso aperto, la nostra forza sarà nella dolcezza e nella gentilezza, nella nostra umiltà di ultimi in questa terra. Ognuno di noi è chiamato a lasciare una testimonianza della nostra vita che ci renderà quello che siamo. Ognuno lascerà una propria eredità. Termino questa mia breve riflessione richiamando le parole della preghiera per le vittime dell’amianto. Fu pronunciata per la prima volta, nella città di San Gemini, nella Diocesi di Terni, in un’assemblea pubblica.
Accogliamo con grande emozione la volontà di Papa Francesco di costruire, dal basso un messaggio di fede che provenga da una religiosità laica e al tempo stesso, da un messaggio di civiltà e giustizia che superi ogni steccato ed abbracci tutti gli esseri umani.
Il presidente dell’Ona – Osservatorio nazionale amianto, avvocato Ezio Bonanni